La serata che si è svolta ieri sera presso la Biblioteca Comunale evidenzia due elementi:
- la partecipazione della popolazione, nonostante un volantinaggio “casella della posta per casella della posta” è stata un insuccesso. È inutile girarci attorno: nonostante il tema fosse inerente alla politica locale e veda uno scenario che possa anche vedere Sulbiate andare ad elezioni anticipate, l’interesse non c’è stato.
- Ma, a fronte della mancanza di risposta della popolazione locale, dobbiamo osservare come la serata promossa è stato un momento di incontro politico estremamente alto. Non vogliamo esagerare ma è un dato di fatto che l’assemblea aperta abbia visto la partecipazione di protagonisti della vita politica sulbiatese: erano infatti presenti i capigruppo di maggioranza di SULBIATE INSIEME e PARTITO DEMOCRATICO, oltre che il portavoce del PD e molti ex-amministratori che hanno portato il loro contributo personale di fronte alla crisi di maggioranza che ormai va avanti da almeno 5 mesi.
L’obiettivo principe sarebbe stato quello di portare maggiore chiarezza ai nostri concittadini su quanto avvenuto da aprile/maggio (maggio il mese di rimozione della delega dell’ex-assessore in quota PD) siano ad oggi e nello specifico del Consiglio Comunale del 30 settembre u.s. Vista la partecipazione di un pubblico più da “addetti ai lavori”, dopo una veloce disamina dei fatti avvenuti, si è voluto passare direttamente la “palla” al pubblico e sentire la lettura dell’analisi dei fatti di chi ha parecchi anni di esperienza politico/amministrativa locale.
Possiamo riassumere la serata con alcuni punti salienti dai quali c’è stata convergenza generale tra le diverse parti.
Anzitutto le modalità. La critica alla quale nessuno pubblicamente si è trovato in disaccordo è stata quella in merito al come gestire i rapporti da parte del Sindaco verso i gruppi consiliari. Si è partiti dall’ultimo consiglio comunale del 30 settembre, ma si è andato a ritroso osservando la mancanza di un metodo prima condiviso tra le parti che porti solo dopo alla tappa “decisionale”.
In pratica e senza tanti giri di parole, che cosa è stato condannato: le modalità di approccio tipo “non capite niente” che troppo spesso sono rivolte ai membri del Consiglio Comunale, una “mancanza di valorizzazione” di organi come le Commissioni competenti, le modalità di “coinvolgimento della cittadinanza”, da ultimo un questionario sulla viabilità che oltre ad avere alcune falle nei contenuti pratici, non ha ricevuto nemmeno il tempo di venir riconsegnato (scadenza 30 settembre) che sono sorti nuovi sensi unici, al di là di attendere il parere della Cittadinanza che era appunto stato richiesto.
| Un momento della serata |
È sorta però una importante novità. Quanto riportiamo di seguito avrà delle conseguenze pratiche in quanto:
a) è stata detta in una assemblea aperta e
b) alla presenza di 3 capigruppo consiliari che non potranno tacere a riguardo
In pratica è stato messo in discussione quanto riportato dal Segretario Comunale la sera del 30 settembre e quindi è stata smontata completamente la tesi riportata sull’intervento del sito comunale a firma di Sindaco e Giunta (QUI) ovvero:
FALSO: parlare di “potenziale caduta della legislatura”
FALSO: parlare di “immediata fine della legislatura” a causa della non approvazione del bilancio
FALSO: dire che sarebbe arrivato il Commissario prefettizio al posto di Sindaco e Consiglio comunale “decaduti”, dato che non ci sarebbe stata caduta.
FALSO: parlare di “nuove elezioni in primavera”
Quanto affermato è falso, ma perché? La tesi firmata dall’Esecutivo sul sito comunale si smonta in base a due articoli del TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI: il 193 e il 141 (QUI PER LEGGERLI).
Ve li riassumiamo:
- art. 193: è specifico sugli equilibri di bilancio. Da qui si parte per il nostro caso del 30 settembre
- art. 141: parla di cosa accade se non passa l’equilibrio di bilancio. Accade che:
1) l'organo regionale di controllo nomina un commissario (che non fa cadere nessuno) affinché lo predisponga d'ufficio [il bilancio] per sottoporlo al consiglio
2) il nuovo bilancio è nuovamente sottoposto al Consiglio Comunale
3) il bilancio predisposto d’ufficio viene dato ai Consiglieri Comunali assieme ad una lettera che impone loro 20 giorni di tempo per l’approvazione
4) scaduti i 20 giorni (NB: in tutti questi passaggi Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale non sono sciolti ma rimangono in carica normalmente) e se il bilancio non è approvato in questo ulteriore lasso di tempo, allora arriva il COMMISSARIO al posto dell’Amministrazione inadempiente che comunica il tutto al PREFETTO che avvia le pratiche per lo scioglimento del Consiglio Comunale
Quanto emerso in sede di serata pubblica e alle orecchie dei Capigruppo delle 3 liste consiliari ieri sera è un elemento di estrema importanza.
Se degli errori, dovuti alla concitazione del momento (30 settembre), si sono verificati ed è mancata la verifica di questa norma da parte dei Capigruppo, altresì, l’informativa sul sito comunale a firma di Sindaco e Giunta, palesa nuovi errori.
Cosa poteva accadere realmente il 30 settembre:
1) il Consiglio Comunale poteva essere AGGIORNATO se non si trovava “la quadra” sull’equilibrio di bilancio. Aggiornare significa che si ferma la seduta, si rinviava ad un altro giorno (sarebbe stato sempre lo stesso Consiglio Comunale, non si sarebbe dovuto riconvocare un nuovo ordine del giorno ed è una cosa che si fa ovunque quando ci sono numerosi punti all'odg)
2) aggiornando la seduta, la notte poteva essere usata privatamente per fare con calma tutti i ragionamenti politici con la Maggioranza e la Minoranza per arrivare ad una convergenza
3) se la convergenza non si fosse trovata, allora SENZA SCIOGLIERE IL CONSIGLIO, si sarebbero potuti rivedere gli equilibri di bilancio, sarebbe seguita una nuova relazione del Funzionario competente e si votava entro i giorni che sopra vi abbiamo indicato (non per forza il 30 settembre).
La soluzione alternativa c’era, l’affermazione avvenuta in Consiglio da parte dell’Esecutivo che “o si approva l’ordine del giorno o andiamo tutti a casa” potrebbe essere letta come una forzatura verso i Consiglieri comunali, con le prove (articoli 193 e 141) che dimostrano che le vere conseguenze non erano quelle prospettate.
Questo, emerso ieri sera, dovrà essere ripreso obbligatoriamente nelle sedi istituzionali competenti, con le modalità che i capigruppo dovranno concordare, dato il ruolo istituzionale che ricoprono. Nelle prossime settimane lo scenario potrà nuovamente capovolgersi? Vedremo…
Commento finale: chiudiamo questo post con un’osservazione notata dai presenti: tutta la discussione, al di là di divergenze su alcune specificità, si è svolto in un clima di grande rispetto reciproco e pacatamente pur di fronte ad anime e culture politiche diverse. Questo è indicativo che qualcosa a Sulbiate sta cambiando, comunque le cose vadano nel futuro, i diversi protagonisti presenti nelle loro rispettive case politiche hanno dimostrato di sapersi confrontare senza per forzare vedere nell’altro un soggetto da “annullare” in quanto “non al mio pari livello”.
Se dopo più di 10 anni di assenza di partiti a Sulbiate, questo è il clima iniziale, le prospettive potrebbero essere positive.
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