Corriere della Sera (Antonio Polito) - … Del tutto misterioso è il destino che ci preparano gli avversari del governo Berlusconi… Ciò contribuisce al clima di incertezza che affligge la credibilità del nostro Paese e del nostro debito … Mentre chiedono a gran voce e all’unisono le dimissioni di Berlusconi, i suoi oppositori non sono d’accordo tra di loro neanche su che cosa succede un attimo dopo, se le elezioni anticipate o un nuovo governo … La cosa certa è che Bersani, Vendola e Di Pietro … andranno in ogni caso insieme alle urne … Ma che cosa sappiamo di questo embrione di governo? La risposta, ahinoi, è che sono divisi quasi su tutto … Tutta questa divisione non è frutto del caso, ma dei modo in cui è stata condotta l’opposizione in questi anni. Come nella legislatura 2001-2006, si è pensato solo a colpire Berlusconi, anche sotto la cintura, per incassare consenso; non allenandosi al governo ma educando l’elettorato all’idea che, rimosso lui, i problemi dell’Italia si sarebbero facilmente risolti...
Il Tempo (Mario Sechi) - … Berlusconi, piaccia o meno, è l’icona di una storia che ha plasmato l’immaginario collettivo di una nazione. La stessa opposizione, senza il Cavaliere, non esisterebbe in questa forma e con questi rappresentanti. Un pezzo di establishment non avrebbe avuto alcuna ragione di esistere e, nel vuoto di idee, si sarebbe ritrovato senza un lavoro. Berlusconi potrebbe lasciare Palazzo Chigi, ma continuerebbe a far sentire la sua influenza e presenza sul sistema politico per ragioni che sono evidenti e solo gli ipocriti non vogliono vedere. Diciamo la verità, Berlusconi ha fatto in qualche maniera comodo a tutti. È stato e sarà finché non si palesa un’alternativa credibile, non solo il catalizzatore dei voti della maggioranza degli elettori, ma anche l’uomo che ha giustificato la presenza dei suoi avversari. Senza di lui avremmo avuto un’altra storia e non è affatto detto che sarebbe stata migliore …
Il Giornale (Giuliano Ferrara) – Berlusconi è quel signore che è stato votato da una maggioranza politica per fare le cose ritenute giuste. E le democrazie funzionano così: si elegge un governo e il governo, sotto la responsabilità del suo capo, cerca di fare quel che ha detto di voler fare, la ragione per cui ha vinto le elezioni. Se non gli riesca, saranno gli elettori a decidere di questa semplice alternativa nel giudizio sovrano: glielo hanno impedito, magari in modo fraudolento, e bisogna sostenerlo …
Il Corriere della Sera (Milena Gabanelli) - … Il contesto era l’acquisizione delle aree intorno a Milano per la grande esposizione internazionale del 2015 … Un paio di anni fa, era stato nominato amministratore delegato di Expo 2015 Spa l’onorevole Lucio Stanca. Considerata l’onerosità dell’impegno, il consiglio comunale gli aveva chiesto di dimettersi dalla carica di parlamentare, ma lui aveva preferito continuare a occupare entrambe le poltrone e incassare 2 stipendi … Penati richiama il politico alle responsabilità del mandato, al sacro rispetto del denaro pubblico e del suo utilizzo nell’interesse della collettività … Non puoi non credergli. Un mese dopo, l’indagine sulla riqualificazione della più vasta area dismessa d’Europa precipita Penati in bilico fra concussione e corruzione. Ad agosto si riapre anche l’inchiesta sui costi della Serravalle: milioni di euro di denaro pubblico che la «sua» Provincia non avrebbe speso nell’interesse generale. E allora quelle sacrosante critiche all’avversario politico, risentite oggi, suonano sinistre …
Il Foglio (lettera al direttore) – Leggo che Ezio Mauro si riferisce a Marchionne, col sopracciglio alzato, come a un “imprenditore straniero”. Davvero nessuno gli ha detto che il suo editore, Carlo De Bendetti, è cittadino svizzero?
La Nazione (Pierfrancesco De Robertis) – Per ragionare di intercettazioni serve prima di tutto una mozione d’ordine: spogliamoci dalle ipocrisie, da una parte e dall’altra. Libertà di stampa non è f ficcare il naso nella stanza da letto di nessuno e origliare a casaccio dal buco della serratura della casa altrui; libertà di stampa non è estrapolare maliziosamente una battuta dal contesto di un discorso. A Obama, a Sarkozy, magari forse anche alla Merkel sono di certo scappati in privato apprezzamenti e considerazioni che difficilmente ripeterebbero in pubblico. Forse solo il Papa è esente dal vizio. Chi lo nega parla sapendo di mentire o non ha mai assistito a qualcuna delle riunioni che si tengono a porte chiuse nelle stanze dei potenti. Sostenere il contrario è ipocrita …
Il Giornale - … L’implacabile accusatore che ha fatto di Silvio Berlusconi la propria ragione di vita, costruendoci la carriere con arguzia e metodo, finirà alla sbarra per la decima volta. Sempre con la medesima accusa: diffamazione a mezzo stampa. Un tale identikit non può che portare, l’avete capito, a Marco Travaglio, un nome, una garanzia. Il vicedirettore del Fatto Quotidiano ieri è stato rinviato a giudizio anche dal tribunale di Bergamo per alcuni passaggi del suo libro “Papi, uno scandalo politico”, edito da Chiarelettere …

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