mercoledì 30 novembre 2011

Vitalizi anche alla casta del '68 che voleva cambiare il mondo

fonte: "Il Corriere della Sera"


Il mitico '68 va in pensione,les dieux s'en vont. Ha suscitato molta curiosità la notizia che l'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti, va in pensione. Con il famoso vitalizio che, notizia di pochi giorni fa, non verrà più elargito ai parlamentari. Non ora, ma a partire dal 2018. «Se mi toglierei il vitalizio? Se mi dessero qualcos'altro per vivere sì, se mi dessero una pensione sì. Ho lavorato una vita e ho diritto a una pensione, poi come si chiami non conta» ha precisato Bertinotti. Vitalizio è peggio di pensione: si porta dietro un retaggio medioevale, è un recinto per privilegiati. La pensione, almeno, ha un che di piccolo-borghese, richiama la panchina dei giardini pubblici, le discussioni attorno alle buche dei lavori in corso, il quartino alla bocciofila.
Se poi ad andare in pensione è un ex ribelle, un ex rivoluzionario, un ex sindacalista la malinconia cresce. Veramente anche la moglie Lella è da tempo una baby pensionata, avendo usufruito di agevolazioni per il pubblico impiego. Ma almeno si è dedicata anima e corpo al marito, diventando la sua look maker, creando il communist cashmere style tanto caro al salotto di Bruno Vespa.
Anche Mario Capanna è andato in pensione. Come Cincinnato si è ritirato in campagna a vivere dei prodotti della terra. L'ex leader del Movimento studentesco prende 5.000 euro dalla Regione Lombardia e 4.725 euro dal Parlamento.  Fa una certa impressione, per chi ricorda Capanna arringare la folla degli studenti milanesi per distruggere la borghesia e rigenerare la Storia, fa impressione vederlo ora alle prese con i vasetti di salsa di pomodoro e di miele o spaccare la legna per il caminetto. Il suo successore alla guida di Democrazia proletaria, Giovanni Russo Spena, di pensioni ne ha tre: una da ex parlamentare (4.725 euro), una da ex consigliere regionale (3.000 euro) e una da ex professore (3.250 euro). Costa la casta: non hanno rubato nulla, i soldi spettano loro per legge. Volevano cambiare il mondo, hanno cambiato la loro situazione previdenziale.
Lunga vita a Bertinotti, Capanna e Russo Spena. Ma fra cinquant'anni, caso mai dovessero trapassare, sulle loro tombe non sfigurerebbe l'epitaffio che Indro Montanelli aveva vergato per il Migliore: «Qui riposa Palmiro Togliatti impiegato modello di rivoluzioni parastatali».

PDL Sulbiate. Dal Consiglio Comunale



Il Consiglio Comunale che si è svolto ieri sera ha visto, per l’ennesima volta in queste ultime settimane, una situazione che dimostra che la crisi politica sta, presumibilmente, raggiungendo l’apice.
Salvo i punti all’ordine del giorno relativi ai “Regolamenti”, tutto il resto ovvero gli atti amministrativi più “politici” come il Piano diritto allo Studio, non hanno trovato l’unanimità in seno alla maggioranza. 3 gruppi consiliari, 3 votazioni diverse. Certo, potrebbe non esserci nulla di male se questa situazione non andasse poi a creare quel quadro generale che continua a far navigare a vista i provvedimenti più importanti. L’esempio classico è stato vissuto ieri circa la Residenza Sanitaria per Disabili. La discussione sul tema è proseguita per oltre un’ora, ma è il modus operandi che non è stato accettato da 2 gruppi consiliari su 3.
PROGETTO TERRITORIO si è dichiarato, ovviamente (come si è detto ieri sera), a favore di un’operazione che porti sul nostro Comune un’immobile relativo alla cura dei Disabili. Ma, in pari tempo, la criticità è stata evidenziata per quanto concerne proprio, come detto poco sopra, la modalità operativa con la quale, quest’atto, è stato riportato all’attenzione del Consiglio Comunale: dopo che per 3 anni (dal 2008) la vicenda della Residenza Sanitaria per Disabili è continuata ad andare avanti e indietro tra la Fondazione Le Due Rose, il Comune di Aicurzio e quello di Sulbiate, ieri sera sembrava esserci un ultimatum verso il nostro Consiglio Comunale, del tipo: abbiamo aspettato troppo, o si approva questa cosa, o la Fondazione va via. È questo che non è stato accettato perché lesiva per il Consiglio Comunale, a detta di PROGETTO TERRITORIO. Lesiva nel senso che non si può pensare che dei Consiglieri Comunali possano essere posti a fronte di questo ultimatum e soprattutto con un pregresso che ha visto un’attesa di almeno 3 anni tra i tre soggetti coinvolti sinora (appunto: Fondazione, Aicurzio e Sulbiate).
Non a caso la proposta, alla fine accettate, seppure con difficoltà, proveniente dal gruppo di PROGETTO TERRITORIO è stata quella di discutere con tutti i Consiglieri (e le parti in campo) del tema in oggetto, ma in una sede come quella della Commissione Consiliare, così che possano essere chiariti tutti i dubbi, date le informazioni etc. ma senza la “spada di Damocle” pendente sui Consiglieri stessi, ovvero la votazione di una deliberazione consiliare un minuto dopo. Ieri sera infatti in 5 minuti è stata data la possibilità di fare le domande ai rappresentanti della Fondazione, e poi votare l’atto: è questo che non è stato e non può essere accettato. Dopo 3 anni di attesa (della quale nessuna responsabilità ha avuto questo Consiglio Comunale) oggi (ovvero ieri sera) viene messa fretta ai Consiglieri con l’aggravante di dire: se non lo si fa salta tutto. No, questo no!
PROGETTO TERRITORIO ha svolto un ruolo fondamentale ieri sera per evitare che si rischiasse di forzare il voto ossia di portare la deliberazione alla votazione così come era stata presentata, e avere, come conseguenza, una contrarietà della maggioranza dei Consiglieri Comunali.
Per quanto riguarda un altro punto cruciale ovvero l’assestamento di bilancio, il risultato è che l’atto è passato ma sempre con la sola votazione del gruppo Sulbiate Insieme.
L’interrogazione di PT sull’antenna telefonica di via Verdi ha portato a comprendere che essa, nonostante fosse stata negli anni passati uno dei cavalli forti di scontro politico, non sarà spostata. Non è intenzione dell’Amministrazione metterci le mani come Pubblico, quanto piuttosto aspettare che lo facciano i Privati, quando e se ci si attiverà un giorno sui piani di lottizzazione.
Una nota informativa la vogliamo fare:  la questione relativa ai tre Amministratori  che hanno fatto domanda di tesseramento, non si è ancora conclusa ufficialmente. Le votazioni divergenti, dunque, che si sono svolte ieri sera tra i membri dell’opposizione di PT nella quale è ufficialmente presente il PDL e il gruppo di maggioranza SI, non possono essere lette come una divergenza di votazione all’interno del nostro Partito che invece si è espresso unitariamente proprio nel gruppo consiliare ove da sempre è presente. Il problema dunque, non si è posto. Si porrà, eventualmente, solo e soltanto se le tessere saranno convalidate. A seguito delle seguenti precisazioni, evidenziamo che sollevare questo tema sarebbe solo foriero di polemica inutile.
Ma, dopo aver visto lo svolgimento del Consiglio Comunale di ieri sera, la vera domanda che rimane è: come si può andare avanti così?

martedì 29 novembre 2011

PDL Sulbiate: Convocazione Consiglio Comunale. Martedì 29 novemb...

PDL Sulbiate: Convocazione Consiglio Comunale. Martedì 29 novemb...: Consiglio Comunale Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima s...

PDL Sulbiate. Rassegna stampa

dai giornali di oggi, martedì 29 novembre



Il Corriere della Sera (Giuseppe Guastella) - Sostegno pieno e «leale» al governo Monti, che potrebbe arrivare anche a fine legislatura, sulle misure contro la crisi già approvate dal precedente esecutivo, e apertura a quelle iniziative «che di volta in volta giudicheremo nell’interesse di tutti e del Paese»: Silvio Berlusconi invita a «lasciare lavorare» in pace il nuovo governo, che si sta cimentando in un compito «complesso», annunciando che farà di tutto per convincere Bossi … che la Lega «non può votare contro provvedimenti che insieme a noi ha approvato e io ho concordato e garantito all’Europa».
E’ un Berlusconi rilassato, sorridente, in forma e con una gran voglia di parlare quello che si presenta al processo Mills concedendosi a lungo … alle domande dei cronisti. Le ultime parole di Calderoli sulla fine dell’alleanza con il Pdl non lo spaventano, anche perché non arrivano dal leader leghista Bossi … Sebbene «preoccupato per la situazione economica generale e per l’immenso rogo che i mercati hanno fatto dei valori delle aziende e delle banche», nonostante tutto Berlusconi invita ancora e sempre all’ottimismo bacchettando i media che “amplificano certe battute del presidente del Consiglio Monti e di ministri che inducono al pessimismo. Se si parla di nuove imposte, di patrimoniale sulla casa, di cose che incidono sulle famiglie e sulle imprese, tutto questo diffonde pessimismo, rallenta e diminuisce i consumi e rende più difficili gli investimenti”, introducendo il “fattore psicologico”… Silvio Berlusconi vuole diffondere sicurezza agli italiani e a quegli stessi mercati che hanno condannato a morte il suo esecutivo … per colpa «di una invenzione dei giornali italiani e di qualche giornale straniero».
La prova? «Ho ricevuto - rivela - telefonate di dispiacere e di amicizia praticamente da tutti i leader europei». Anche dalla Merkel e da Sarkozy? «Ho parlato sia con l’uno che con l’altra, certamente». E non è vero che, dopo la sua caduta, i leader continentali abbiano cambiato atteggiamento verso l’Italia, perché già prima «tutti erano estremamente contrari alla diarchia franco-tedesca» …

L’Unità (Claudia Fusani) - Con la faccia soddisfatta … alle cinque del pomeriggio Silvio Berlusconi lascia l’aula della Corte d’assise d’appello del tribunale di Milano … L’ex premier … è diventato un imputato modello: cinque ore, dalle undici alle cinque con un’ora di pausa pranzo, in udienza al processo Mills in cui si registrano rari turbo-sonnellini nonostante, ammette, «è stata dura a volte non addormentarsi»; rispettoso dei giudici, delle regole non si esterna in aula ma fuori - e dei tempi assurdi della nostra giustizia … Oggi, da ex premier, viene qui, quasi subisce misure di sicurezza che non ha chiesto … Comunque disteso. Perchè l’udienza segna l’ennesimo colpaccio per le difese e allontana sempre di più il rischio che Berlusconi possa essere condannato, anche solo in primo grado, per corruzione in atti giudiziari ..

La Stampa (Marcello Sorgi) - Due settimane fa, al momento della nascita del governo, concepito in tre giorni, nessuno avrebbe immaginato che ci sarebbe volute due settimane per smaltire il successivo e in qualche modo conseguente assalto alle poltrone. Ma è inutile nasconderlo: la lunghissima gestazione dei sottosegretari, culminata ieri sera nel parto faticoso di una lista di tecnici senza sorprese eclatanti - a parte la scelta, che ha già generato polemiche, del politico democristiano Giampaolo D’Andrea per i rapporti con il Parlamento -, sta a significare che i problemi, per il professor Monti, non sono solo sul fronte esterno della crisi dell’euro e della crisi economica, ma anche su quello interno dei partiti …

Il Fatto Quotidiano (Luca Telese) - Per ora l’unico taglio di Mario Monti di cui gli italiani sono riusciti a venire a conoscenza è quello dei suoi capelli. Non è detto che sia un bene. I giornali e le agenzie, infatti, ci hanno informato che la chioma bianca del premier è stata accuratamente sforbiciata dal fido Giuseppe Romano, barbiere di fiducia del professore da ben 22 anni …

Il Tempo (Fabrizio Dell’Orefice) - Di lotta e di governo. Silvio Berlusconi sostiene il governo Monti. Di più: ci mette il cappello sopra. Quasi come se l’avesse scelto lui. Afferma che il programma che dovrà attuare il professore è il suo. E già, proprio il programma. Se Monti dovesse andare fuori dal seminato, lui, il Cavaliere, si prepara a fargli opposizione …

La Stampa (La Jena) – Quantomeno. Per criticare il governo Monti bisogna quantomeno aspettare che cada.

La Repubblica (Concita De Gregorio) – Ecco qualcosa di davvero incomprensibile per gli elettori: la maledizione di Montezuma della sinistra, l’eterna sfida di personalità che avvelena i pozzi della politica e porta lo scontro nella stessa metà campo per la gioia … degli avversari, quelli dell’altro schieramento, che ridono … e fanno sberleffi. Che smacco, che delusione per le decine di migliaia di cittadini milanesi …

Libero (Lorenzo Mottola) – A Palazzo Marino la farsa continua. Dopo la cancellazione improvvisa del “rivoluzionario piano” anti smog, le assunzioni senza senso … e l’introduzione dell’aliquota Irpef, l’assessore Stefano Boeri si è finalmente dimesso … Otre a queste incomprensioni, poi, potrebbe esserci altro. In ambienti vicini al centrosinistra si parla anche di ingerenze nelle trattative per l’acquisto delle aree dove si svolgerà nel 2015 l’esposizione universale … Il dilemma del centrosinistra, a quanto pare, in questo momento è un altro: cosa succede ora? A quanto pare nel Partito democratico non lo sa nessuno …

La Nazione  - Non è facile andare da Fabio Fazio, talk show caro alla sinistra, con la missione di ricostruire un’immagine del Pdl dalla vocazione centrista, pronto a  collaborare responsabilmente per il bene del Paese anche con il Pd … Non lo è,… ma Alfano lo ha fatto con naturalezza e con spirito per la verità, più democristiano che berlusconiano.

Il Giornale  - Giù la maschera onorevole Fini. Il suo addio al Pdl era già scritto e programmato. Nessuna espulsione. Non è stato Berlusconi e neppure questo giornale a mandarlo via. Non sono stati i suoi ex colonnelli di An. La fuga dal partito è tutta farina del suo sacco. Ci stava pensando da tempo, ne aveva parlato anche con i vertici del Pd, cercava solo l’occasione, il casus belli, una Sarajevo e alla fine l’ha trovata. La prova arriva da un testimone inaspettato.
È l’ex direttore dell’Unità Concita De Gregorio a spogliare il presidente della Camera, togliendogli quell’aria da vittima sacrificale. Racconta: «Un altissimissimo dirigente del Pd mi disse: A noi nel Lazio ci conviene perdere per rafforzare Fini che ha la Polverini come unica candidata in questa tornata elettorale. Se lei vince, Fini si sgancerà da Berlusconi». Queste cose Concita le ha raccontate al Tilt di Pisa, l’assemblea nazionale dei precari. Ha svelato tutta la strategia del Pd, il sacrificio elettorale di Emma Bonino e le strategie per indebolire Berlusconi usando come grimaldello lo strappo con Fini.
Chi è la fonte della De Gregorio? Sembra che «l’altissimissimo» abbia i baffi e vada spesso in barca. Uno, insomma, che di certe scosse se ne intende. La vittoria della Polverini arriva prima del famoso «che fai mi cacci?» e il cognato di Fini viveva ancora beato a Montecarlo. L’addio di Gianfranco viene da lontano. Ed era già tutto scritto e sceneggiato.

Ecco la lista dei nuovi sottosegretari

fonte: "Il Corriere"
MILANO - Un nuovo ministro, tre viceministri e venticinque sottosegretari: a dodici giorni dall'insediamento, la squadra di governo di Mario Monti è completa. Il nuovo dicastero - Funzione Pubblica e Semplificazione - che porta a 18 il numero dei ministri del nuovo governo, sarà guidato da Filippo Patroni Griffi. Il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, sarà invece il braccio destro dello stesso Monti: è stato nominato vice ministro all'Economia. La lista dei sottosegretari, dopo giorni di attesa, è stata messa a punto in un Consiglio dei ministri-lampo, iniziato con un'ora e mezza di ritardo - una conferma che la partita dei sottosegretari negli ultimi giorni si era complicata - ma concluso dopo soli venti minuti. «Quella dei viceministri e dei sottosegretari è una bellissima lista di tecnici», ha detto all'uscita dal Cdm il ministro per la Cooperazione internazionale,Andrea Riccardi.
NUOVO MINISTRO - Via libera dunque alla nomina di un nuovo ministro per la Funzione Pubblica, che porta a 18 il numero dei componenti l'esecutivo. La necessità di indicare un ministro vero e proprio per la pubblica amministrazione era emersa, in mattinata, nel corso di un colloquio di Monti al Quirinale con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Ma sul nome un po' di maretta sembra ci sia stata, nonostante quello di Patroni Griffi sia un nome bipartisan, vicino all'ex ministro del Pd Franco Bassanini ma anche all'ex ministro del Pdl Renato Brunetta, che lo ha nominato alla Covip. Tuttavia, sarebbe stato il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà a sollevare qualche dubbio sulla scelta, dubbi poi comunque superati. Come sono stati superati i dubbi di Vittorio Grilli, in predicato da giorni di assumere la carica di vice all'Economia.
LE NOMINE - Ecco dunque i nomi della nuova squadra di governo: oltre a Vittorio Grilli, vice ministro, all'Economia entrano come sottosegretari anche Vieri Ceriani eGianfranco Polillo. Mario Ciaccia è stato nominato viceministro al ministero dello Sviluppo Economico con delega alle Infrastrutture. Sottosegretari allo stesso ministero,Claudio De VincentiMassimo VariCarlo De Stefano,Giovanni Ferrara e Saverio Ruperto sono stati nominati sottosegretari all'Interno Giampaolo D'Andrea Antonio Malaschini, già segretario generale del Senato, saranno i nuovi sottosegretari ai Rapporti con il Parlamento. Carlo Malinconico, attuale presidente della Fieg, è stato nominato sottosegretario all'Editoria. Paolo Peluffo, consigliere della Corte dei Conti e consulente del presidente del Consiglio per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, è invece sottosegretario alla Comunicazione e all'informazione. Al Welfare, nuovo viceministro è Michel Martone e sottosegretario Cecilia Guerra. Filippo Milone e Gianluigi Magri sono invece stati nominati al ministero della Difesa.Andrea Zoppini, professore universitario a Roma 3 eSalvatore Mazzamuto, sempre della stessa università, sono i nuovi sottosegretari alla Giustizia. Marta Dassù, dirigente dell'Aspen Institute e Staffan De Mistura, con un lungo passato all'interno dell'Onu, sono sottosegretari agli Esteri.Guido Improta è stato nominato sottosegretario alle Infrastrutture. Roberto Cecchi è stato nominato sottosegretario ai Beni culturali. Francesco Braga è stato nominato sottosegretario all'Agricoltura. All'Ambiente, sottosegretario è Tullio FanelliElena Ugolini Marco Rossi Doria, sono stato nominati sottosegretari all'Istruzione. Sottosegretario alla Sanità è Adelfio Elio Cardinale,attualmente vicepresidente dell'Istituto superiore di Sanità e in passato presidente nazionale dei medici radiologi, oltre che preside della Facoltà di medicina dell'università di Palermo.

D'ANDREA, IL PDL PROTESTA - Con questa tornata di nomine, che conferma l'intenzione di scegliere una squadra «tecnica» e di snellire la compagine governativa (da 40 viceministri e sottosegretari si è scesi a 28, di cui 4 presso la Presidenza del Consiglio), il premier chiude la partita sulla squadra, per concentrarsi sul Consiglio dei ministri del 5 dicembre.
In realtà, proprio sulla composizione «tecnica» si è scatenata la prima polemica contro il governo. Il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri ha criticato l'indicazione di Giampaolo D'Andrea a sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento. «L'ostinazione con cui lui stesso o chi per lui ha voluto l'inserimento nel Governo dell'onorevole D'Andrea non giova alla reputazione dell'esecutivo. Avevamo chiesto che non ci fossero esponenti di diretta emanazione politica e D'Andrea lo è. Ci attendiamo da lui e dal Governo un gesto di coerenza, proprio per semplificare i rapporti con il Parlamento», ha detto Gasparri. Alla protesta di Gasparri si sono uniti altri parlamentari del Popolo della Libertà.

IL GIURAMENTO - Il giuramento dei sottosegretari è previsto già per martedì mattina alle 10 nella sala del Galeone di Palazzo Chigi.

«Il Popolo della Libertà che vogliamo»: fa il tutto esaurito in Villa Reale

La Villa Reale di Monza non è riuscita a contenere il "Popolo della Libertà" riunitasi ieri sera, 28 novembre, in assemblea per guardare avanti. «In un momento così difficile della politica bisogna avere idee chiare sul futuro» - ha esordito l'onorevole Elena Centemero aprendo di fatto il dialogo con i centinaia di simpatizzanti e tesserati presenti.
E presente non c'era solo il "popolo", ma anche personalità politiche del calibro di Ignazio La Russa, Mario Mantovani (senatore) o il presidente di regione Lombardia, Roberto Formigoni, e i consiglieri regionali Stefano Carugo, Massimo Ponzoni e Roberto Alboni. Una riunione in vista degli attesi congressi, slittati probabilmente a gennaio, se non a febbraio.
pdl villa reale1 281111Dai congressi, hanno precisato dal palco, non dovrà uscire solo il nome del coordinatore, ma dovrà sancire la rinascita del Pdl con idee ed indirizzi condivisi.
Domande e risposte. Nel salone d'onore le centinaia di persone intervenute hanno avuto l'occasione di confrontarsi per «ritrovare quei valori che contraddistinguono il Pdl» come ha sottolineato l'onorevole Centemero. «Il Pdl c'è. Siamo 1 milione e 200 mila tesserati in Italia (ben 12 milioni di euro raccolti), ben 9000 in Brianza e ci avviamo alla stagione dei congressi con un processo di democratizzazione del partito senza eguali – ha affermato Formigoni – Stiamo facendo un "bagno di rinnovamento", forse con qualche anno di ritardo, ma adesso è arrivato il momento del confronto delle idee». E Formigoni non ha potuto non parlare dell'alleanza con la Lega Nord: «Ancora forte in Lombardia, e spero che a livello nazionale la Lega sia illuminata da Dio e ritorni l'alleato di un tempo».
E poi l'attenzione è andata sul Governo Monti, vissuto da alcuni dei presenti come segno di sconfitta della politica voluta da Berlusconi. «Nessuna débacle, solo un atto di responsabilità verso il Paese – ha puntualizzato Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa – All'inizio non ero per nulla favorevole al governo tecnico, adesso, dopo aver visto la reazione dei mercati con il loro andamento negativo e con lo spread volato alle stelle, abbiamo avuto la conferma che le negatività non erano dovute al fattore Berlusconi, ma ad oggettive difficoltà a governare in questo momento». Un esecutivo tecnico che senza il Pdl non riuscirà a fare le riforme necessarie a superare questa crisi, ha concluso Mantovani, che quindi deve andare nella direzione delle manovre che già erano state impostate dal governo Berlusconi se si vuole tornare allineati con le direttive imposte dall'Europa.
pdl villa reale pubblico 281111

lunedì 28 novembre 2011

Gruppo PDL Regione Lombardia. Questa sera, ore 21:00, Villa Reale, Monza


PDL Sulbiate. Oggi è il Btp Day: istruzioni per l'uso

Dare un segnale positivo ai mercati e nuovo impulso all'economia italiana. In quest'ottica oggi andrà in scena il Btp Day (si replicherà il 12 dicembre). In sostanza sarà possibile acquistare titoli di stato senza pagare commissioni bancarie. L'iniziativa è aperta a famiglie, imprenditori e imprese, mentre sono esclusi gli investitori istituzionali.
L'Associazione Bancaria Italiana (Abi) lanciando questa iniziativa vuole dare un contributo al rilancio della difficile situazione economica italiana. Per procedere all'acquisto è sufficiente recarsi in una banca che aderisce al Btp Day (nel sito dell'Abi è possibile individuare l'elenco degli istituti di credito che hanno sposato il progetto): per chi già detiene un deposito titoli presso la propria banca non sono previste spese ulteriori. Ci saranno invece costi aggiuntivi per i clienti che non hanno mai operato in titoli: dovranno aprire presso la propria banca un deposito titoli. Invece le spese e gli oneri, anche di natura fiscale, legati al deposito titoli non rientrano nell’iniziativa e restano a carico del cliente.


Cosa sono i Btp o titoli di Stato? Sono strumenti finanziari con cui lo Stato finanzia il proprio debito, perciò chi li sottoscrive diventa un finanziatore dello Stato. Alla scadenza i tiitoli di stato prevedono rimborso del capitale con l'aggiunta degli interessi attraverso cedole periodiche o con un'unica soluzione alla scadenza. Chi detiene i titoli di Stato sino alla loro scadenza, quindi, non subisce perdite sull’ammontare investito.

I titoli acquistabili nel Btp Day sono quelli già emessi e quindi già in circolazione. Si tratta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), Certificati del Tesoro Zero Coupon (Ctz), Certificati di Credito del Tesoro (Cct/Ccteu) e Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione europea (Btp€i). Sono inclusi anche i titoli di Stato italiani emessi sui mercati esteri.

L'iniziativa ha suscitato un diffuso interesse nel nostro Paese. Tra gli esempi più significativi quello dell'Associazione italiana calciatori che ha dato la propria adesione attraverso il suo presidente, Damiano Tommasi: "Tifiamo per questo Paese e vogliamo un segnale", ha sottolineato spronando la categoria da lui rappresentata ad acquistare Btp.

sabato 26 novembre 2011

Voleva solo integrarsi Il marito egiziano l'ha uccisa a martellate

Non siamo avvezzi su questo blog a riportare quelli che cadono sotto il nome di "fatti di cronaca", ma in questi giorni che si è parlato molto di integrazione ci spiace ricordare anche situazioni al limite che però, pur essendo in Italia ed essendo nel 2011, accadono ancora e ci fanno ricordare che il processo di integrazione e di Cittadinanza deve seguire ad un percorso culturale di rispetto reciproco.



fonte: "Il Giornale"
Il desiderio di integrazione di una donna islamica, decisa a lasciare il marito, troppo legato alle sue convinzioni, assolutamente deciso a impedirle di "diventare una qualsiasi", di unirsi alla comunità italiana dove risiedeva, nei pressi di Brescello, finisce in un lago di sangue, nel gesto efferato di un uomo che non può sopportare l'abbandono da parte della moglie.
Rachida Radi, la donna uccisa

La vicenda è quella di Rachida Radi, 35enne di origine marocchina residente a Sorbolo, vicino alla Brescello di don Camillo e Peppone. Una vita, una nuova vita, vicino alla comunità parrocchiale, tra i volontari della Caritas, dopo la rinuncia a quel velo islamico che non senteva più suo, finita nell'omicidio a martellate da parte del marito, che non poteva sopportare che avesse chiesto la separazione alle autorità del paese d'origine, che non tollerava le nuove amicizie cattoliche di lei.
Mohamed El Ayani, il marito 39enne, ha punito il desiderio della moglie a colpi di martello, mettendo fine a quella che per lui era un'onta intollerabile, al tentativo di occidentalizzazione della compagna di vita, distante dalle sue posizione, dall'intransigenza religiosa, da idee che lei, Rachida, cominciava a ritenere sbagliate o sorpassate. "Voleva lasciarmi", ha biascicato Mohamed ai carabinieri, ai quali si è presentato un'ora dopo avere commesso l'omicidio, dopo essersi reso conto di ciò che aveva fatto, insieme alla figlia più piccola, di solo 4 anni che, assicura, al delitto non ha assistito. Rachida è ancora sul pavimento del soggiorno di via Manzoni, distesa in un lago di sangue, massacrata dalle martellate che le ha inferto lui.
Era una settimana fa. E oggi, sette giorni dopo, il corpo della moglie giace ancora all'obitorio. Nessuno ha chiesto di riprendersi la salma. Certo, dalla magistratura ancora non è arrivato il nulla osta definitivo perché la donna possa essere sepolta. Ma nessuno, non un parente, non un amico, ha chiesto di riavere indietro la salma.

PDL Sulbiate. Notizie da “Il Cittadino”

Da "Il Cittadino", sabato 26 novembre

La sfiducia è rimandata. Il gruppo consiliare PROGETTO TERRITORIO ha spiegato i motivi di questa scelta, osservando la mancanza, ad oggi, delle firme della maggioranza dei Consiglieri Comunali, necessari ad approvare una mozione di tal tipo.


L'invito era stato rivolto, dall'opposizione PT, al gruppo consiliare del PD che dopo due anni e passa di letargo, avevano aperto gli occhi e dato ragione alle azioni che l'opposizione ha da sempre portato avanti. A questo invito non è pervenuta mai nessuna chiara risposta: nè un sì, nè un no. Sempre, invece, formule generiche che speravano in un passo indietro del Primo Cittadino, soprattutto, ma non solo, in riferimento alle sue dichiarazioni e scritti sulla situazione politica che, localmente, ha palesato la sua crisi pubblicamente dal maggio di quest'anno.


Ma perchè non presentare la mozione di sfiducia lo stesso? Una domanda che alcuni cittadini hanno espresso in paese in queste settimane, e in molti casi, anche per mezzo della nostra mail ci hanno chiesto non poche persone. La motivazione è semplice: la mozione di sfiducia segue, a differenza di altri atti, una regolamentazione amministrativa propria, data la conseguenza del risultato che da essa, se approvata, potrà scaturirne. Presentare questa mozione "a occhi chiusi" e ricevere una possibile bocciatura farebbe indubbiamente "bruciare" il senso politico della stessa. Come si potrebbe allora pensare di ripresentarla, se bocciata, magari qualche settimana dopo? Politicamente non avrebbe senso. PROGETTO TERRITORIO ha optato per rimandare la stessa e vedere se, entro le prossime settimane chi ancora non ha risposto all'invito dell'opposizione scioglierà o meno la propria riserva.

PDL Sulbiate. Pm10 sempre critico in Brianza. Solo a Vimercate sotto soglia allarme

Lunedì prossimo il centro di Milano (zona Ecopass) sarà chiuso al traffico. Motivo? Le polveri sottili impazzano. E, se il primo cittadino meneghino, opta per la soluzione drastica, il presidente di Arpa – dalle pagine del Corriere – fa sapere che il problema riguarda tutta la pianura padana e che sono inutili le soluzioni spot.

Nel frattempo, anche l'aria brianzola si fa pesante. Il Pm10 monzese da diversi giorni supera la soglia di allarme (50 µg/m3) e giovedì 24 novembre si è attestato a 86 µg/m3. Negli ultimi dieci giorni – addirittura – per tre volte l'aria monzese ha superato quota 100µg/m3: venerdì 18 (117 µg/m3), sabato 19 e martedì 22.

E nel resto della provincia? La centralina di Meda ha registrato giovedì 24 novembre un valore di 84 µg/m3. Decisamente meglio a Vimercate, dove inaspettatamente il bollino è verde e le polveri sottili si fermano a 50 µg/m3, scendendo di ben 22 punti rispetto al giorno prima.
Come anticipatoci da Arpa, il tempo non aiuta: «Le condizioni meteo degli ultimi giorni non sono favorevoli alla dispersione delle polveri, e le condizioni atmosferiche giocano un ruolo chiave. Mancano piogge importanti e soprattutto vento».
fonte: MBNews

venerdì 25 novembre 2011

PDL Sulbiate. Rassegna stampa

dai giornali di oggi, venerdì 25 novembre



Il Foglio (Salvatore Merlo) - …Il Cavaliere si tiene alla larga, gioca a fare il padre nobile, mentre il segretario in queste ore prepara il campo per le prevedibili difficoltà cui il PdL andrà incontro nel corso della "cura" Mario Monti: come sostenere il governo che ripristinerà I’Ici e farà la patrimoniale? Come sciogliere la contraddizione di un partito nato per incarnare il bipolarismo maggioritario che si trova imbrigliato in uno schema di grande coalizione, di maggioranza tripartita?…

Italia Oggi (Marco Bertoncini) - Alla fretta che i mercati e gli stessi giornali nostrani (quelli che prima encomiavano Mario Monti con toni da far impallidire il ricordo dei quotidiani sotto Stalin) pretenderebbero dal governo, corrisponde una cautela che segnala le difficoltà esistenti…

Il Secolo d’Italia (Marcello De Angelis) - Quindi il problema era che il signor B. ci aveva fatto perdere la dignità nazionale e ci faceva fare brutta figura con le sue barzellette. Bene. Alla dignità e all`orgoglio nazionale ci teniamo ovviamente tutti. E i giornaloni nazionali ci hanno sempre detto che in realtà la rispettabilità del Bel Paese era salva grazie allo ieratico Napolitano. Ma, a dire il vero, non ci hanno granché convinto…

Il Tempo - Ma quello che è più interessante è che, dopo mesi in cui il principale quotidiano economico del Regno Unito, (il Financial Times, N.d.r.) ha attaccato il Cav, ora gli riconosce l`onore delle armi: Berlusconi - scrive Barber - non si è mai stancato di ripetere che la sinistra non rappresentava un`alternativa credibile al suo governo. Lasciando da parte i giudizi negativi sulla sua coalizione nei suoi giorni morenti, resta il fatto che aveva centrato la questione.

Il Foglio - …Certo era più facile baloccarsi con l’idea ridicola che bastava che Berlusconi uscisse da Palazzo Chigi per annullare il differenziale tra i bund tedeschi e i titoli di stato italiani, che la fiducia dei mercati sarebbe resuscitata e che quindi non era necessario nessun intervento radicale su pensioni e mercato del lavoro. Questo lo ha scritto Fassina, ma lo hanno approvato tutti, per rinviare le scelte dure che la situazione impone. Oggi la realtà presenta il conto…

Libero (SA.DA.) - …Silvio? Invita tutti alla calma. Fa presente che, durante il vertice a tre con Merkel e Sarkozy, Monti si è limitato entro il perimetro della lettera all’Ue spedita dal suo governo: «La cancelliera tedesca ha parlato di misure impressionanti. Bah... Al momento a me sembra che non ci sia nulla di nuovo. Aspettiamo» … Il Cavaliere assapora anche la leggerezza di non avere più responsabilità di governo divenute insostenibili nelle ultime settimane: «Ora sto bene», confida, gioiendo nel constatare che la morsa dei media s’è attenuata: «Adesso i giornali mi attaccano di meno» …

Il Giornale (Fabrizio de Feo) - Primarie a tutti i livelli, congresso in primavera e, forse, anche un nuovo nome per il partito. Angelino Alfano riunisce nella sede a via dell’Umiltà i coordinatori regionali. Un’occasione per fare il punto con chi ha il polso del territorio e ribadire che il sostegno al governo non è un impegno scritto sull’acqua ma un patto sottoscritto con lealtà e responsabilità. Un’apertura di credito che non deve essere interpretata come un’archiviazione dell’orgoglio di partito, come la concessione di una cambiale in bianco o la sottoscrizione di nuove alleanze. «Non c’è maggioranza politica, quindi non c’è bisogno di vertici di maggioranza. Si tratta di un governo di tregua e di emergenza nazionale». Il segretario del Pdl, naturalmente, continua nella difficile missione di ricompattare il partito, attraversato ancora da tanti mal di pancia. L’obiettivo è quello di ricostruire, in un clima politico meno avvelenato, un centrodestra che mantenga l’asse strategico con la Lega ma recuperi anche l’alleanza con l’Udc…

Corriere della Sera (Ernesto Galli della Loggia) - I governi tecnici non esistono. E dunque anche il governo Monti è, come tutti i governi, un governo politico. Ma a giudicare da questi primi giorni sembra che il primo a doversene convincere sia, paradossalmente, il governo stesso. Il quale, se crede nel senso della propria esistenza, deve al più presto, invece, porsi un obiettivo: acquisire - visto che un`identità politica di partenza gli manca - un`immagine politica…

Italia Oggi (Massimo Tosti) - Ricordiamo tutti la fretta con la quale il governo Berlusconi fu costretto (nel mese di agosto) a sfornare una manovra dopo l`altra nel tentativo di arginare la crisi. Si diceva allora (ed era il Quirinale, con il metronomo in mano, a dettare i ritmi dell`urgenza) che ogni giorno (macché giorno: ogni minuto, ogni secondo, ogni battito delle ali di una farfalla, il tempo necessario ai neutrini per fare il percorso andata e ritorno fra Ginevra e il Gran Sasso) perso ci avrebbe condotto fatalmente alla bancarotta … Poi il flemmatico Mario Monti ha resettato il meccanismo, adattandolo ai sistemi della Bocconi e ai convivi di Cernobbio … La rapidità di intervento, nelle situazioni di crisi grave, non è una variabile indipendente: è una delle condizioni per garantirne l`efficacia. I titoli accademici del professor Montie dei ministri da lui designati tranquillizzano tutti riguardo alla congruità delle misure che adotteranno … Ma l`emergenza, in certi casi, suggerisce di consegnare la «brutta», se non c`è il tempo per riscrivere tutto in bella grafia, svolazzi compresi…

Convocazione Consiglio Comunale. Martedì 29 novembre ore 21:00

Consiglio Comunale


Ai sensi dell’art. 17 del Regolamento del Consiglio Comunale si comunica che il Consiglio Comunale è convocato in prima seduta presso la sede municipale in sessione straordinaria, in seduta pubblica, per il giorno di martedì 29 Novembre 2011 alle ore 21.00, ed eventualmente in seconda convocazione per il giorno Mercoledì 30 Novembre 2011 alle ore 21.00 per la trattazione degli argomenti come da ordine del giorno sottoriportato.

* * * *
ORDINE DEL GIORNO
1.       COMUNICAZIONI DEL SINDACO.

2.       ESAME ED APPROVAZIONE DELLA CONVENZIONE TRA IL COMUNE DI SULBIATE E LA PARROCCHIA DI S. ANTONINO MARTIRE DI SULBIATE GESTORE DELLA SCUOLA PARITARIA DELL’INFANZIA S. GIUSEPPE.

3.       ESAME ED APPROVAZIONE DEL PIANO DIRITTO ALLO STUDIO A.S. 2011/2012.

4.       APPROVAZIONE PIANO DI AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE (SEAP/PAES).

5.       ADOZIONE REGOLAMENTO PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI (Allegato Energetico al Regolamento Edilizio).

6.       APPROVAZIONE DEFINITIVA VARIANTI PARZIALI AL PGT ADOTTATE CON DELIBERA DI C.C. N. 13 DEL 04.02.2011.

7.       LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DA PARTE DI PRIVATO DI UNA STRUTTURA SANITARIA PER DISABILI (RSD).

8.       MODIFICA REGOLAMENTO COMUNALE PER L’APPLICAZIONE DELLA TASSA PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI (ADOTTATO AI SENSI DELL’ ART. 68 DEL D. LGS 15/11/1993 N. 507 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI).

9.       REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI POLIZIA LOCALE RONCO BRIANTINO E SULBIATE.

10.      REGOLAMENTO DELL’ARMAMENTO DEL SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE.

11.      ASSESTAMENTO GENERALE AL BILANCIO DI PREVISIONE ANNO 2011.

12.       MODIFICA STATUTO DELL’AZIENDA SPECIALE CONSORTILE OFFERTASOCIALE AZIENDA TERRITORIALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA.

13.       INTERROGAZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO CONSILIARE PROGETTO TERRITORIO AVENTE AD OGGETTO: “AZIONI PER LO SPOSTAMENTO DELL’ANTENNA TELEFONICA IN VIA VERDI 10 (AREA VALFREDDA) COMPIUTE DALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE”.


IL SINDACO
F.to Maurizio Stucchi

Vertice Monti-Merkel-Sarkò: nulla di fatto

Vertice a Strasburgo per fare il punto sulla crisi economica. E per provare a batterla. In cantiere le misure necessarie a rilanciare le economie dei Paesi membri dell'Unione europea.
Ma resta il "no" di Berlino agli eurobond. "Siamo tutti consapevoli della gravità della crisi", ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine dell'incontro con il premier Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Le prime economie dell'Europa - hanno assicurato - sono determinate e impegnate a fare di tutto per sostenere e garantire la solidità dell'euro". Durante l’incontro, Monti ha confermato l’obiettivo di perseguire con rigore il risanamento dei conti e il pareggio di bilancio nel 2013. Insomma, tutto rinviato al 9 dicembre quando, a detta dei boatos vicini all'europarlamento, saranno prese "decisioni drastiche".
Vertice tra Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Mario Monti
"Abbiamo espresso tutti e tre insieme che la priorità principale è una buona salute dell’eurozona e la salda tenuta dell’euro", ha spiegato Monti, al termine dell’incontro con i leader di Germania e Francia, assicurando che rimane la preoccupazione ma la priorità è la tenuta dell'Eurozona. "Se vogliamo la stabilità bisogna andare verso una unione fiscale - ha puntualizzato Monti - solo in questo contestomolti altri temi, come gli stability bond, potranno dare il loro contributo sdrammatizzando questo strumento". Secondo Monti, insomma, tutto sarebbe possibile all’interno di una unione fiscale. D'altra parte la stessa Merkel non ha nascosto il fatto che, "se è stata persa la fiducia nell’Europa dobbiamo riconquistarla".
 
Proprio per questo, a detta di Monti, diventa "doveroso per ogni paese fare i compiti a casa". I problemi, però, restano. A partire proprio dagli eurobond che non incontrano ancora il via libera della Merkel: "Siamo ancora lontani dall’avere tutti la stessa idea sul rafforzamento del piano di stabilità". "Se tutti convergeranno insieme - ha sottolineato la cancelliera - si può centrare l’obiettivo o altrimenti ci indeboliremo tutti: dobbiamo arrivare ai tassi che c’erano prima della crisi". "E' pericoloso parlare di eurobond senza parlare, insieme, di governance e di sanzioni - ha puntualizzato Sarkozy - è un pacchetto complessivo che presenteremo insieme".
Per quanto riguarda il fronte italiano, il neo premier ha assicurato che "non è in discussione l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013". "Esiste un problema più generale di cosa accade se si entra in una fase recessiva o di recessione maggiore del previsto e se, quanto e come, le politiche dei bilanci pubblici debbano essere aggiustate. Un tema noto che può porsi al livello di intera Unione Europea", ha spiegato Monti tornando a battere sulla possibilità che il peggioramento della crescita venga calcolato nella quantificazione degli obiettivi di bilancio. La stessa Merkel ha spiegato che l'economista della Boccini ha illustrato le misure che l’Italia intende adottare. Un piano "molto impressionante" con misure anche "strutturali". Di quali misure abbiano trattato la Merkel e Monti non ci è dato sapere - almeno per ora. Non solo. Secondo Arnaud Leparmentier, giornalista di Le Monde che segue l’Eliseo, Sarkozy sarebbe "particolarmente irritato dopo il fallimento del summit con Monti e Merkel" di oggi a Strasburgo. Secondo il quotidiano francese, i tre avrebbero "deciso di non parlare della Bce" perché "in disaccordo totale sul suo ruolo" per salvare l’euro. I tre leader, scrive Leparmentier, "hanno deciso di non parlare della Bce. Ufficialmente, per rispettarne l’indipendenza, in realtà, perchè sono in disaccordo totale sul ruolo che deve assumere l’organismo per salvare l’euro". Sarkozy, spiega ancora il giornalista de Le Monde, vuole che la Bce "voli in soccorso degli Stati in fallimento. . Le Monde ricorda anche che a Strasburgo la Merkel ha esaltato la politica europea "della concorrenza, facendo così grande piacere a Monti, ex commissario alla concorrenza, ma anche grande fastidio a Sarkozy, che detesta questa politica della concorrenza e vuole ridare potere ai politici".
Monti non vuole, ma difende l’idea di avere gli eurobond per ripartire il rischio finanziario in Europa. Merkel non vuole cedere sulla Bce nè accettare gli eurobond, accusati di azzerare le pressioni dei mercati sui Paesi meno virtuosi"

giovedì 24 novembre 2011

Gruppo PDL Regione Lombardia. Lunedì 28 Novembre, ore 21:00, Villa Reale, Monza


Con la collaborazione di Rete Italia, Circoli Nuova Italia, Fare Occidente, Lombardia in Movimento, Forza Lombardia, Centro & Libertà

Expo, l'avanzamento dei lavori convince il BIE

L'Expo 2015 ha fatto oggi il punto a Parigi e il BIE, rappresentato dalle sue massime cariche, ha applaudito. Oltre 100 Paesi del mondo hanno assistito alla presentazione dello stato di avanzamento dei lavori all'assemblea generale del Bureau International des Expositions. È stato il presidente della Regione Lombardia e commissario generale Roberto Formigoni ad aprire, questa mattina, la sessione dedicata all'Esposizione del 2015 presso la sede modernissima dell'Ocse: "Tutti gli impegni finanziari presi dai Governi precedenti sono confermati - ha detto il presidente dal palco della sala plenaria -. Obiettivo comune di tutti noi è la realizzazione di un evento di importanza strategica per Milano, per la Lombardia e per tutto il Paese, come ci ha ricordato di recente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". Presenti nella capitale francese, assieme a Formigoni, il commissario straordinario e sindaco di Milano Giuliano Pisapia, l'amministratore della società Expo 2015 Giuseppe Sala e il sottosegretario per l'Attuazione del Programma di Regione Lombardia Paolo Alli.


MASSIMO IMPEGNO DELL'ITALIA - Dopo l'assemblea generale dello scorso 14 giugno, Formigoni è tornato a confrontarsi con il BIE, il suo presidente Jean Pierre Lafon, il segretario generale Vicente Loscertales e il presidente del Comitato esecutivo Steen Christensen, che non hanno mancato di incoraggiare l'Italia a continuare i lavori di preparazione con lo stesso impegno e determinazione. Rispetto alla scorsa estate l'Expo può contare su una nuova governance, grazie alla presenza delle figure del commissario generale e di quello straordinario: "In veste di commissario generale - ha sottolineato Formigoni - mi è stato affidato il compito di rappresentare il Governo italiano nei confronti del Bureau International des Expositions e degli Stati che parteciperanno all'evento, di gestire i rapporti diplomatici e istituzionali con i Paesi partecipanti, di essere il referente dei commissari generali di sezione e di promuovere la più ampia partecipazione ad Expo 2015. Inoltre, in stretto raccordo con tutti i soggetti coinvolti, mi è stata anche assegnata la responsabilità di esercitare un'azione di indirizzo e di controllo sui contenuti e sui temi dell'evento". E proprio parlando dell'Italia il commissario generale ha voluto sottolineare l'impegno delle nostre istituzioni per la realizzazione dell'evento che il presidente della Repubblica ha recentemente definito come quello "di maggiore rilievo ospitato dall'Italia negli ultimi decenni".


IL CANTIERE IMMATERIALE E MATERIALE - Mentre il BIE guarda da Parigi al futuro, programmando l'edizione del 2017 dell'Expo, la preparazione dell'evento milanese procede spedita: "Abbiamo dato vita a un grande cantiere immateriale" ha spiegato Formigoni, sottolineando come, da qui al 2015, "vogliamo iniziare un percorso di riflessione di altissimo profilo, che si ponga come pietra miliare nel dibattito internazionale sul tema di 'Nutrire il pianeta. Energia per la vita'". Un tema, quello del progresso, richiamato dal logo dell'Ocse, 'Better policies for better lives'. Ed è proprio da Parigi che il commissario generale auspica "un ampio coinvolgimento, dal più grande dei Paesi aderenti alla più piccola delle aziende o delle associazioni della società civile, perché l'Expo che immaginiamo è un luogo dove ciascuno può e deve essere protagonista". Accanto al cantiere immateriale, c'è quello delle grandi opere: sul fronte delle infrastrutture - ha proseguito il commissario generale - "possiamo confermare che le 13 opere essenziali, le 17 opere connesse e le ulteriori 36 opere stanno procedendo nel pieno rispetto dei tempi previsti: alcuni mesi prima dell'avvio dell'Expo saranno ultimate tutte le opere di accesso, di viabilità (stradale e ferroviaria) e di mitigazione ambientale, consentendo una adeguata mobilità ai milioni di visitatori".

63 ADESIONI DA RECORD - Il lavoro portato avanti finora ha riscosso l'entusiasmo di moltissimi Paesi: ad oggi, infatti, sono 63 i Paesi - assieme alle Nazioni Unite - che hanno formalmente aderito ad Expo Milano 2015, "un dato - ha commentato Formigoni - che ci riempie di soddisfazione e che documenta l'interesse di tutto il mondo verso questo evento". Ulteriore conferma di ciò è il successo del primo International Partecipants Meeting Expo, svoltosi dal 25 al 27 ottobre a Milano e Cernobbio, "che ha visto - ha rendicontato Formigoni al BIE - una straordinaria partecipazione di oltre 90 Paesi rappresentati e un numero record di delegati rispetto a tutti gli International Meeting precedenti". In particolare - ha concluso il commissario - "vorrei sottolineare il positivo clima di dialogo e di confronto che si è respirato in quei giorni e la partecipazione attenta e costruttiva da parte dei delegati come elementi molto significativi, che confermano la bontà di quell'approccio collaborativo e partecipato che abbiamo voluto come impronta di fondo e criterio guida nella realizzazione del nostro progetto".