giovedì 10 novembre 2011

PDL Sulbiate. Rassegna Stampa

dai giornali di oggi, giovedì 10 novembre

La Stampa (Massimo Gramellini) – Forse solo adesso … comincio a rendermi conto … che ho trascorso metà della mi vita a occuparmi di B. Anche molti di voi, lo so … La sinistra non ha compreso che doveva smetterla di sostenere che l’italiano medio era vittima di Berlusconi. L’italiano medio era solo Berlusconi più povero. Berlusconi era il nome più evocato … più amato. Provate a contare quante volte avete pensato a lui in questi anni … Senza di lui mi toccherà tenere d’occhio un sacco di persone: un politico, un imprenditore, un presidente di calcio … Mentre prima per averle tutte me ne bastava una.

Il Riformista (Emanuele Macaluso) - A oggi, a mio avviso, emergono … posizioni politiche inconciliabili … L’opposizione (soprattutto il Pd) in questa occasione sembra volere mantenere il comportamento tenuto quando si votò la “manovra economica”: consentire una rapida approvazione della legge di stabilità, ma non votarla e lavorare per il governo di larghe intese. Qui c’è un’incoerenza: il governo che dovrebbe nascere con la partecipazione dell’opposizione o parte di essa, dovrebbe gestire una legge che una parte rilevante di esso non ha approvato. Assurdo … Occorre che governo e opposizione cerchino una intesa … questa è la condizione per dare un senso alle dimissioni di Berlusconi e alle intenzioni dell’opposizione di lavorare per un governo di larghe intese …

Il Sole 24 Ore (Stefano Folli) - Napolitano non si accontenta di un governo debole, basato su numeri parlamentari striminziti e svogliati: l'operazione ha un senso se si crea un fronte compatto, capace di rappresentare una risposta concreta e non solo retorica all'emergenza. Quindi nessun «ribaltone», nessun «tradimento» … della maggioranza che vinse nel 2008, ma anche nessun esecutivo affidato alla benevolenza di piccole pattuglie parlamentari in cerca di visibilità … In Parlamento la maggioranza per l'Europa può esserci sulla carta, ma forse non avrà la forza sufficiente a governare …

Il Tempo (Nicola Imberti) - Pier Luigi Bersani è un uomo solo al comando. Costretto a subire il commissariamento di Giorgio Napolitano e il pressing della maggioranza del partito. Il motivo è chiaro. Il segretario sa che un governo di transizione finirebbe inevitabilmente per indebolirlo. O si gioca subito la partita delle elezioni, magari vincendole, o per lui la montagna della leadership diventerà sempre più difficile da scalare … E a Bersani non resta che bacchettare l'alleato: «Se ha cambiato idea sul "tecnico" vada a dirlo al Colle». Ormai la fotografia di Vasto è ogni giorno più sbiadita.

Corriere della Sera (Ferruccio De Bortoli) - … I mercati hanno sempre ragione? No, speculano e si accaniscono sul più debole … Ci fanno pagare anche le colpe degli altri. Dobbiamo smetterla di fare il loro gioco. E’ ora di pensare, veramente, all’Italia. Uno scatto d’orgoglio …

La Nazione (Franco Cangini) - Per quel che s’è visto fin qui, non è vero che fosse la permanenza di Berlusconi alla guida del governo ad aizzare i mercati. Non si spiegherebbe altrimenti il salto in alto del differenziale sul rendimento dei titoli italiani e tedeschi, all’indomani dell’annuncio delle dimissioni del presidente del Consiglio. Sorge il dubbio che adesso a scatenare la speculazione non sia tanto l’incertezza, quanto la certezza della vittoria della sinistra, certificata da tutti i sondaggi, in caso di elezioni anticipate. Le misure di rigore e di liberalizzazione dettate dall’Europa hanno ottenuto il plauso berlusconiano e il consenso dell’Udc, ma non quello del Pd trincerato fin qui in una imbarazzata reticenza. Ragione di più per la sterzata impressa da Napolitano, che allontana la crisi dallo sbocco nell’appello elettorale. Il riconoscimento delle ragioni del richiamo in servizio dello spirito di unità nazionale non esclude il rammarico per l’occasione mancata di investire direttamente il corpo elettorale della responsabilità delle scelte da cui dipende il suo destino. Dove va a finire la democrazia, se non si lascia che il popolo si occupi di ciò che lo riguarda? …

Italia Oggi (Pierluigi Magnaschi) - Berlusconi ha svolto il ruolo esclusivo di capro espiatorio … I suoi oppositori infatti si sono semplificati la vita assumendo in Berlusconi l'unico elemento che impediva all'Italia di salpare, felice, verso «magnifiche sorti e progressive» … L'altra sera, a LineaNotte, su Rai3, il sindaco di Torino e già segretario del Pd, Piero Fassino disse: «Appena salta il tappo di Berlusconi, una nuova maggioranza si trova, ogni soluzione diventa possibile, ve lo assicuro». Si è visto come è andata finire già nel primo giorno successivo al duplice impegno di Berlusconi di dimettersi e di non ripresentarsi come candidato premier: la Borsa ha perso il 3,78% e lo spread fra Btp e Bund è salito a 575 punti. Sarebbe bello se, accantonando Berlusconi, l'economia italiana riprendesse a crescere come un fungo cinese, gli spread si riducessero come una forbice chiusa e la Borsa si mettesse a ribollire come il mosto nei tini. Sarebbe bello ma è impossibile. Non solo, il beverone che ci ha somministrato la propaganda ha intossicato tutti. A partire dagli antiberlusconiani compulsivi che, per un'intera generazione, si sono accontentati di abbaiare a Berlusconi … Anziché elaborare una proposta politica alternativa, si sono limitati a recitare la loro litania … La politica insomma non può ridursi a un: «Abbasso Berlusconi». E adesso lo si tocca con mano.

Il Giornale (Ans) – Susanna Camusso … la leader di Corso d’Italia si è augurata che «per il bene del Paese» non ci sia la riforma che ci chiedono la Banca centrale europea, quando ha messo all’indice il dualismo del mercato del lavoro italiano (troppe differenze tra garantiti e non garantiti), e anche la Commissione europea … A buttare un po’ di benzina sul fuoco ci ha pensato poi il senatore di Italia dei valori, Elio Lannutti. Mentre Tremonti stava ancora parlando ai senatori della Commissione Bilancio, è piombato sui giornalisti riferendo che il ministro aveva annunciato modifiche all’articolo 18. Nel testo non ci sono… «Camusso ha parlato a Berlusconi perché Monti intenda», spiegavano ieri sindacalisti non della Cgil. In sostanza, il segretario generale della Cgil, dopo tre annida opposizione piuttosto facile, visto che il «nemico» era un governo di centrodestra, ha mandato un messaggio al prossimo esecutivo che sarà politicamente più vicino al sindacato della sinistra, ma che potrebbe essere costretto a scelte decisamente più impopolari rispetto a quelle prese da Silvio Berlusconi in questa legislatura.

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