lunedì 31 ottobre 2011

Sacconi lancia l’allarme: «Ho paura Sull’articolo 18 rischio terrorismo»

Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi

Roma«Ho paura ma non per me perch´ sono protetto, ho paura per persone potrebbero non essere protette e proprio per questo diventare bersaglio della violenza politica che nel nostro Paese non si è del tutto estinta». Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha confidato il suo timore a Skytg24. Il lavoro è al centro di una rivoluzione che il governo sta pensando non certo per fare «licenziamenti facili», termine «assolutamente falso», ma per «incoraggiare le imprese a crescere». E ogni volta che l'Italia vuole crescere, che si tenta di scardinare un sistema cristallizzato che non è al passo con l'Europa, si alza lo spettro, l'ombra degli anni di piombo, il terrorismo. Sacconi prova a spiegarlo. Ma passa per provocatore. Dalla Cgil all'Idv ieri nessuno si è risparmiato: se parla così, mostri le prove, attacca Susanna Camusso (Cgil). Mentre per l'Italia dei Valori il governo sta accendendo una «bomba» e Sacconi sarebbe il fuochista.

Il discorso del ministro è stato in realtà ben più ampio, teso a proporre una collaborazione sul tema sensibile del lavoro, partendo dalle proposte del Pd Pietro Ichino: il suo ragionamento sulla riscrittura dell'articolo 18, che prevede la protezione per tre anni dei lavoratori licenziati, è «interessante», afferma Sacconi. E le sue idee sono «molto simili alle nostre».
Sul lavoro è meglio non alzare i toni. La strada è trovare proposte concordate, non slogan che, in questo campo, possono essere molto più pericolosi che in altri: «Oggi - ha riflettuto Sacconi - vedo una sequenza dalla violenza verbale alla violenza spontanea, organizzata, che mi auguro non arrivi ancora una volta anche all'omicidio come è accaduto l'ultima volta dieci anni fa proprio con il povero Marco Biagi». Allora il contesto era «una discussione per molti aspetti simile a quella di oggi. Perch´ - ha ricordato il ministro - già allora parlavamo non di licenziamenti facili, ma, piuttosto, di come incoraggiare le imprese a intraprendere, ad assumere, ad ampliarsi, a crescere».
Ieri la segretaria generale della Cgil Camusso si trovava a In mezz'ora, la trasmissione di Lucia Annunziata su Raitre, e ha subito risposto severa: «Spero che Sacconi parli perch´ ha elementi per farlo e non per inquinare un clima già difficile». A suo parere «la temperatura nelle fabbriche non sta salendo». Ma «questi argomenti vanno trattati con grande cautela, sennò poi si rischia di invocare le cose». Scongiurando naturalmente un ritorno alla violenza, la Camusso però critica ancora Sacconi: «Sarebbe forse utile, se ci sono degli elementi, che si mettano le forze dell'ordine in condizione di proteggere le persone perch´, tra i tanti problemi, c'è anche quello che vengono progressivamente tagliate le risorse per il sistema sicurezza».
La Cgil è comunque intenzionata a percorrere la strada dello «sciopero generale» se il governo manterrà in piedi le nuove ipotesi di riforma del lavoro. La prossima settimana Camusso incontrerà i segretari Cisl e Uil Bonanni e Angeletti.
«Il rischio terrorismo «c'è», ammette Olga D'Antona, moglie del giuslavorista ucciso dalle Br e deputata Pd, ma «Sacconi farebbe bene a non evocare il terrorismo e a non creare spaccature che ha già creato nel mondo del lavoro». Un altro attacco arriva dall'Idv Maurizio Zipponi, responsabile Welfare di Di Pietro: «Sacconi ha innescato la bomba, a cominciare dall'articolo 18 sui licenziamenti inserito in Finanziaria, e ora grida aiuto...». Le affermazioni di Sacconi sono «una doppia provocazione» per Angelo Bonelli dei Verdi: il ministro «butta benzina sul fuoco. La procura di Roma lo convochi immediatamente»». Ancora critiche anche dal Pd, dove nessuno sembra accogliere le aperture di Ichino in direzione di una vera grande «riforma del lavoro bipartisan»: «Non vi può essere alcuna intesa su tale proposta per la semplice ragione che è sbagliata, ideologica, dannosa per la crescita, finalizzata ad indebolire ulteriormente la capacità negoziale dei lavoratori», liquida l'idea il responsabile economico del partito, Stefano Fassina.

Alfano: l'agenda europea si farà a Palazzo Chigi

 Angelino Alfano"L’agenda europea si fara’ a Palazzo Chigi". Lo ha affermato in un’intervista al Messaggero il segretario del Pdl Angelino Alfano, sottolineando che per l’Economia sara’ il premier in persona a gestire la nuova fase dopo il documento inviato a Bruxelles, mentre "chi scommette" sulla caduta di Berlusconi "ha perso".


Alfano ha rassicurato nell’intervista sulla tenuta del governo: "E’ possibile che ci siano ragioni di disagio" nella maggioranza, spiega, ma "se valutiamo politicamente i fatti e non le lettere anonime la maggioranza parlamentare e’ forte". Un episodio, quello della lettera degli ’scontenti’ che e’ rimasta appunto una "lettera anonima", un caso nato "dentro un’atmosfera che all’inizio della settimana avvolgeva il governo.

E’ nato un lavorio nell’ombra, nel tentativo di produrre qualche gesto traumatico", ma oggi "questo piano, se pure c’e’ stato, deve fare i conti con un vero programma di governo e con l’avallo delle istituzioni europee".
Il nostro segretario politico ha sottolineato che sia Bossi, sia Berlusconi vogliono arrivare al 2013, realizzando "l’agenda europea".
Sulla sua attuazione, ha precisato, non ci saranno spacchettamento dei poteri o cabina di regia, ma sara’ il premier "a portare il risultato, a riunire i ministri competenti, a dare la partitura che serve a un’agenda fatta di tempi e date certe".

Niente "golden share" per la Lega: "siamo una coalizione e si decide insieme". Quel che serve al Paese, non e’ un governo di responsabilita’ nazionale, ma "un senso di responsabilita’ nazionale.
Quel che impedisce l’ingresso dell’Udc e’ solo l’irragionevole pregiudiziale che loro pongono su Berlusconi. Noi vogliamo fare gran parte delle cose che loro vogliono affidare a un nuovo governo" e "con la sinistra molte di queste cose non si possono fare". L’Udc e il Pd? "Faccio fatica a vedere Casini come figurina aggiuntiva alla foto che ritrae Bersani, Di Pietro e Vendola.
Siamo pronti a modificare il Porcellum . E aperti a molte soluzioni. Ci sono modi diversi per consentire agli elettori di indicare il proprio deputato.

C’e’ il Mattarellum, con cui abbiamo gia’ vinto, ma non solo. Troveremo una soluzione comune".

domenica 30 ottobre 2011

Renzi demolisce il Pd: "Basta con i burocrati" Bersani: "Le sue idee sono usato degli anni '80"

Dopo lo scontro a distanza di ieri, non si placa la tensione tra il sindaco di Firenze e il segretario Pd. Per Bersani non c'è nessuna polemica: "Io voglio bene a tutti". Ma con le idee di Renzi siamo finiti nei guai in passato". La replica: sinistra senza coraggio. Anche Vendola contro Renzi: sei vecchio e di destra.

Ma Bersani ha paura di Renzi o di se stesso? Nell'ultima giornata del Big bang dei rottamatori, la tensione tra il sindaco di Firenze e il leader del Pd si acuisce sempre più. Secondo Bersani non c'è nessuna distinzione tra giovani e vecchi, sarebbe assurdo parlarne, perché è normale che saranno i giovani a prendersi il futuro. Le parole di Bersani però non corrispondono ai fatti. Oppure sono proprio quelle di Renzi che al segretario democratico non vanno giù.
renzi e bersaniInfatti, le idee del rottamatore Bersani le considera "vecchie, da anni '80". "Le idee le vedremo... Dico solo,attenzione a non scambiare per nuove delle idee che sono "Usato degli anni 80’. Con certe idee siamo finiti nei guai. Tutto qua. È una discussione di merito. Queste ricette facili, queste idee troppo semplici ci hanno portato nei guai. Quindi, idee nuove vanno benissimo, ma non scambiamo per idee nuove idee che avevamo già vissuto". Insomma, una bocciatura in piena regola. Ma per Bersani non c'è nessuna polemica con il giovane Renzi
"Non voglio essere tirato per la giacca in nessuna polemica", dice a Napoli il segretario del Pd, a margine della giornata conclusiva di una scuola di formazione per i giovani del sud. "Non c’è nessuna polemica, non silegano le mani a nessuno".
Per Bersani "lo scontro personale con Renzi non esiste, non mi appartiene, non è nel mio stile né nella logica. Io ieri davanti a 2000 giovani del Mezzogiorno, ho sentito il dovere di dire come intendo il ricambio, il cambiamento, in un collettivo".
E se il messaggio non fosse chiaro, Bersani aggiunge: "Io sono amico di tutti, voglio bene a tutti". Anche a Renzi. Dal canto suo, il primo cittadino di Firenze alla stazione Leopolda espone la sua ricetta e evidenzia che nel Pd "c'è un problema di rapporti con le vecchie liturgie di partito e con il centralismo democratico, che andava bene nel '900".
Ma quali sono le idee reputate vecchie da Bersani? Pensioni, lavoro e concezione del futuro politico. "Il centrosinistra non può dividere i lavoratori dagli imprenditori. Non è questo il centrosinistra che vogliamo", dice Renzi. Sul sistema previdenziale: "Se si va in pensione, si va con il sistema contributivo. Non è un massacro sociale chiedere alle persone di lavorare uno o due anni in piu". E poi ancora: "La parola chiave del centrosinistra è giustizia sociale, ma non le garantisce un sistema fermo, conservatore. C’è un egualitarismo che stupra il concetto di uguaglianza. La mia paura è che di fronte al fallimento del governo il centrosinistra non sappia rispondere o replichi senza coraggio e solo con slogan e conservazione".
"Noi reclamiamo il futuro per ciascuno di noi, per i nostri figli con un principio base per cui il futuro non può essere quella cosa su cui si scaricano i problemi. Qui alla Leopolda abbiamo parlato poco di Berlusconi: noi siamo qui per parlare del futuro e lui non è il futuro". Ma soprattutto, l'idea di Renzi che preoccupa maggiormente Bersani è questa: "Bisogna avere il coraggio di dire che in un paese non è normale che cambino tutte le volte i simboli e i nomi dei partiti e rimangano le stesse facce. Abbiamo esaurito, cambiando continuamente i simboli dei partiti, foreste e fattorie. Teniamoci i simboli dei partiti attuali, ma vanno cambiate le facce, la classe dirigente".
Renzi ne ha anche per il governo: "C’è una cosa che non perdono al centrodestra: non è una legge, non è un Lodo, non è una scelta politica,ma è l’idea di aver portato il nostro Paese, nell’immaginario collettivo, ad essere come la sede della volgarità e della banalità. Noi invece rivendichiamo bellezza per il futuro, la bellezza come fattore politico".

sabato 29 ottobre 2011

PDL Sulbiate. Notizie da "Il Cittadino"

Da "Il Cittadino", sabato 29 ottobre

Le notizie di oggi, sul settimanale locale del vimercatese, sono relative alla mozione di sfiducia in congelatore di PT, il quale aspetta che il PD prenda atto di una situazione chiara agli occhi di tutti.

Le posizioni di PT le abbiamo descritte chiaramente nel seguente post: QUI


Le dichiarazioni rilasciate del Sindaco alla giornalista Letizia Rossi denotano la presa d'atto di una situazione che, se davvero portasse alla chiusura anticipata dell'attuale Legislatura, vedrebbe la non partecipazione almeno diretta dell'attuale Sindaco che al settimanale dice: "Non ci si ripresenta dopo una sfiducia".


Intanto il PD "attende dal Sindaco alcune risposte, prima di prendere una decisione".
Magari, aggiungiamo noi, attendono che il Sindaco gli dica a voce quello che già gli ha scritto sul sito internet del Comune di Sulbiate?? Ossia: "E' facilmente intuibile che non è accettabile una situazione che vede FARE OPPOSIZIONE nel Consiglio Comunale un gruppo eletto con i voti della lista di maggioranza". Il PD si considera in maggioranza, ma la maggioranza considera il PD opposizione. Curioso!
Di solitio però vale la massima "verba volant scripta manent"...e tanto è stato già scritto...

PDL Sulbiate. Nuova corrispondenza per la “delega politica”

Nel post precedente vi abbiamo parlato della corrispondenza intercorsa, a seguito dell’approvazione della mozione del 30 settembre scors sul tema Pedemontana, casello di Bellusco e grande distribuzione, tra il sindaco e i capigruppo di PT e PD. (QUI il post).

A seguito dell’ultima risposta congiunta tra PT e PD, il Sindaco ha rimandato nuovamente una risposta che vi alleghiamo di seguito.

Lettera del Sindaco pag. 1


lettera del Sindaco pag. 2






















Vi proponiamo anche quanto è stato scritto da PT dopo l’ultima lettera inviata dall’Amministrazione.


Lettera di PT pag. 1




lettera di PT pag. 2






















Commento: crediamo che la seguente frase, riportata nel testo di PT, ben riassuma l’impossibilità per i due Capigruppo di presentarsi in maniera seria di fronte alle Istituzioni della vicino Bellusco: È infatti quanto meno curioso che di fronte a chi scrive che certi Consiglieri “non sono pienamente padroni della materia di cui trattano (molti elementi e dettagli non potete conoscerli)”, affidi lo stesso loro la delega.
In pratica:
-          Il Sindaco di Sulbiate delega (è nei suoi poteri sia chiaro) due Consiglieri  
-          casualmente questi due sono proprio i Capigruppo dei gruppi consiliari che hanno approvato la mozione
-          non è delegato il capogruppo della lista che ha espresso il Sindaco (la lista SI): sembra un chiaro segnale che la mozione non vuole essere accettata come mozione legittima che a maggioranza il Consiglio Comunale ha approvato
-          il Sindaco senza avvisare i due Consiglieri, manda loro una lettera in cui li investe di questi poteri (mettendo già  tra i destinatari il Sindaco di bellusco)
-          i due Capigruppo rispondono con una nota congiunta
-          il Sindaco di Sulbiate riprende carta e penna e scrive questa nuova lettera in cui fa capire:
a)      che i due Capigruppo devono ritenere un onore questa delega, d’altronde vanno a fare le veci di Sulbiate
b)      viene però anche detto che i due Capigruppo non sono pienamente padroni della materia
c)      tutto questo in lettura del Sindaco di Bellusco
-          PT risponde come da lettera che vi abbiamo posto all’attenzione evidenziando il controsenso:
a)      come è possibile che siano delegati due Consiglieri che vengono descritti dal Sindaco di Sulbiate, DI FRONTE A QUELLO DI BELLUSCO, come due ignoranti (della materia da trattare). Come dire: guarda che ti mando due delegati al mio posto, ma sono un po’ incapaci. Però i due che ti mando rappresentano Sulbiate al mio posto.
b)      Perché non delegare qualcuno che in questi anni ha seguito tutto l’iter? Magari un Assessore…
c)      Non è accettabile che se i due Consiglieri non accettino la delega (nonostante siano stati SQUALIFICATI delle proprie capacità proprio dal Sindaco) a meno che non sia loro data direttamente dal Consiglio Comunale, allora il Sindaco può ritenere che la mozione approvata a maggioranza dal Consiglio, possa ritenersi decaduta.


venerdì 28 ottobre 2011

PDL Sulbiate. Rassegna Stampa

Dai giornali di oggi, venerdì 28 ottobre



Corriere della Sera (Marco Galluzzo) - Con la coscienza di chi ha fatto il massimo, di chi ritiene di aver rinsaldato la maggioranza e incassato un buon risultato europeo anche a fini interni … lo staff del Cavaliere e lui stesso si trovano ora nella … situazione di chi è sollevato per aver superato un’altra prova che si presumeva impossibile … Berlusconi … dice di non poter cadere per mancanza di alternativa, per assenza di un leader alternativo, per mancanza di uno schieramento omogeneo a sinistra, e ora più di prima anche per ragione di una serie di impegni presi con Bruxelles, che in sostanza blinderebbero l’agenda del Paese per i prossimi mesi … Quello che colpisce è ancora una volta la rinnovata fiducia nella capacità di durare sino alla scadenza naturale della legislatura, nonostante l’esilità della maggioranza a Montecitorio, le vo ci continue di possibili sgambetti parlamentari e i malumori interni ai primi due partiti del centrodestra …

L’Espresso (Marco Damilano) - … Il virus dell’immobilismo ha contagiato anche chi più avrebbe interesse ad accelerare il ricambio, l’opposizione …

Il Tempo (Alessandro Bertasi) - Ebbene sì. Più il presidente della Camera cerca di mettersi in mostra attaccando Berlusconi, Tremonti, Bossi e tutto il governo, più viene smentito dai fatti. Era martedì sera. Fini aveva deciso di partecipare a una puntata di Ballarò … E in quell’occasione sono iniziati i suoi sproloqui sull'esecutivo. Solo che sistematicamente ogni accusa mossa alla maggioranza si è rivelata essere un boomerang. E la più sonora smentita gli è arrivata proprio dall'Ue. In trasmissione Fini aveva detto: «Mi auguro che domani Berlusconi riesca a presentare un pacchetto di proposte convincenti all'Europa. Non conosco lo stato dell'arte ma ho dubbi sul fatto che domani saranno sufficienti le rassicurazioni, parole e generici impegni ad aver fiducia nell'Italia». Il giorno dopo, mercoledì, è proprio Josè Manuel Barroso a rassicurare i timori del presidente della Camera: quelli presi dall'Italia sono «impegni molto concreti» per raggiungere obiettivi «molto precisi» …

Il Foglio (Giuliano Ferrara) – Il governo c’è, comunque lo si giudichi. L’opposizione non c’è, comunque la si voglia considerare…

Corriere della Sera (Lorenzo Fuccaro) - … Dice soddisfatto Umberto Bossi, «Ora si va avanti, si vota quando sarà il momento e il momento non è adesso» … Anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano sostiene compiaciuto che «in Europa è stato un grande successo, martedì tutti leader dell’opposizione parlavano di rischio di caduta del governo e tutti presupponevano che l’Europa ci avrebbe dato torto, invece il nostro documento è stato approvato». Alfano puntualizza che «l’accordo con la Lega è diventato il paragrafo conclusivo della lettera e rappresenta un vero e proprio programma di governo da qui sino al 2013» …

Italia Oggi (Franco Adriano) – … Angelino Alfano si è messo in testa di fare un partito vero al grido «Niente più signori delle tessere e niente più deleghe», corroborato da un «non ci saranno più nomine calate dall'alto». Angelino vuole perfino cambiare lo Statuto del partito che stabilisce la nomina dei coordinatori regionali da parte del presidente (ossia del capo Silvio Berlusconi). E anziché farsi venire i brividi per l'editoriale del direttore del Giornale, Alessandro Sallusti («Il tesseramento è un cancro che minaccia il Pdl», ha scritto) non nasconde che le critiche al tentativo di metodo democratico da parte del giornale di famiglia, paradossalmente ha finito con il dare una maggiore credibilità alla campagna di adesioni …

La Padania (Alessandro Montanari) - Avevano già preparato il funerale al Governo ma anche questa volta hanno sbagliato la previsione … Non solo Bruxelles ha avuto poco o nulla da obiettare alla lettera italiana, ma nello stesso giorno sono finalmente arrivati l’accordo sul rifinanziamento del fondo salva-Stati e il via libera alla ricapitalizzazione delle banche, tutte notizie che le borse, al di qua e al di là dell’oceano, hanno festeggiato come da tempo non accadeva. Meglio per tutti, ovviamente, tranne che per l’opposizione italiana, rimasta a dir poco spiazzata dall’evoluzione di una situazione che adesso, nell’angolo e alle corde, ha scaraventato lei. Già, perché a guardarla oggi l’alternativa di governo tanto predicata da Bersani non restituisce altra immagina che quella di un’Armata Brancaleone dove manca certezza su tutto: progetto, alleanza, leadership …

Il Secolo (Girolamo Fragalà) - Tre gol in rapida successione: dal Cav, dall’Europa, da Emma. Un secondo tempo da incubo per le opposizioni. Passi il Cav, ma dall’Europa e dalla Marcegaglia si sarebbero aspettati altro e non un cambio di casacca … Nel libro nero finisce la “regina” degli industriali, … è proprio lei a rompere le uova nel paniere dell’opposizione. «Berlusconi ha scritto una lettera che considero molto positiva», ha detto nella tarda serata di ieri, dopo che i vertici dell’opposizione si erano cimentati per tutta la giornata nella gara a chi la sparava più grossa contro il governo…

Licenziamenti facili? No, più occupazione

fonte: Il Mattinale

“Qualcuno dismetta l’abito ideologico. Mi riferisco ai licenziamenti: siamo l’unico paese al mondo che ha regole così rigide”a favore dei lavoratori. Lo afferma il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ospite di Uno Mattina, riferendosi alle misure contenute nella lettera all’Ue.

Sacconi replica al giudizio negativo della Cgil della Cisl agli impegni del governo a Bruxelles. “Questo no sindacale lo abbiamo sentito più volte di fronte ai cambiamenti che poi alla fine, come fu per la legge Biagi, sono stati accolti, accettati e utilizzati. Io confido che questo possa accadere ancora, che le riforme pur faticosamente si facciano e alla fine, una volta che qualcuno si è preso la responsabilità di farle, vengano unanimemente accettate”, dice il ministro.

“Io mi auguro che quando entreremo nel merito, e il dialogo con le parti sociali sarà un passaggio decisivo e importante, ci potrà essere un atteggiamento responsabile, magari di controproposta, in modo che il percorso sia costruttivo, perché con i ‘no’ in questo tempo non facciamo sviluppo, non facciamo occupazione”.

Rispetto, in particolare, al tema dei “licenziamenti facili, questo in realtà va letto come maggiore capacità delle nostre imprese di avere la propensione ad assumere. Lo scopo è fare più occupazione, non meno occupazione”, aggiunge Sacconi rilevando la necessità, su sollecitazione dell’Ue, di “creare un mercato del lavoro più dinamico, in cui le imprese si sentano maggiormente incoraggiate ad assumere anche se le prospettive sono incerte. E le prospettive incerte sono la caratteristica del nostro tempo e, temo, destinate a durare”.


Le norme sui licenziamenti nei principali Paesi del mondo
Germania - Si può licenziare legittimamente sia per ragioni di carattere soggettivo che per motivi di carattere economico. Previsto un preavviso da 1 a 7 mesi, con la possibilità affidata alle parti di prevedere anche altrimenti. A fronte di una interruzione illegittima del rapporto di lavoro è previsto un reintegro, salva valutazione da parte del tribunale della improseguibilità del rapporto

Stati Uniti - Vige il principio di libera recedibilità ad eccezioni di ipotesi particolari in alcuni Stati, dove esiste il divieto a licenziare qualora la cosa possa creare problemi di ordine pubblico. L’illegittimità del licenziamento prevede invece il risarcimento dei danni, salvo diritto di reintegrazione in alcuni casi.

Inghilterra - È possibile licenziare sia per ragioni di carattere soggettivo che per motivi di carattere economico con preavviso di 12 settimane (con possibilità di prevedere termini più favorevoli). A fronte di licenziamento illegittimo la legge prevede: riassunzione o reintegro del lavoratore (nella pratica avviene molto raramente) oppure risarcimento del danno.

Francia - Si può licenziare per ragioni di carattere soggettivo che per motivi di carattere economico, con l’esclusione degli interventi finalizzati a migliorare risultati di bilancio e quotazioni di Borsa. Previsto un preavviso di 3 mesi. Di contro un licenziamento illegittimo può far scattare il risarcimento del dipendente oppure, nei casi limite, il diritto al reintegro.

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giovedì 27 ottobre 2011

PDL Sulbiate. Dalla Regione

Digitalizzazione: 1,3 mln di euro a Comuni e Province


Regione Lombardia finanzia con oltre 1,3 milioni di euro progetti di informatizzazione degli uffici e digitalizzazione dei servizi presentati da Province, Comuni capoluogo, o con popolazione superiore ai 50.000 abitanti, anche in forma aggregata o con il coordinamento di una Comunità montana.

MaccariMic
l'Assessore Regionale Carlo Maccari
 E' questo il contenuto di un bando - aperto a marzo e chiuso la scorsa settimana - contenuto nel Burl (Bollettino ufficiale Regione Lombardia) in pubblicazione domani, tramite il quale verranno finanziati i progetti di 2 Province, 5 Comuni e 2 aggregazioni guidate da Comunità montane, coinvolgendo in totale 118 Enti.
Questa iniziativa completa il pacchetto di misure destinate agli Enti pubblici, cominciate con i "voucher digitali" per i piccoli Comuni, che hanno già goduto di 1,5 milioni di euro per l'acquisto di attrezzature informatiche o software per migliorare l'efficienza dei servizi erogati.
"Con questo bando - ha spiegato l'assessore alla Digitalizzazione e Semplificazione Carlo Maccari – abbiamo invece voluto rivolgerci a Enti più grandi, premiando la loro capacità di presentare progetti più complessi di digitalizzazione dei servizi, che possano portare a un'effettiva modernizzazione, anche nel modo di lavorare tra vari livelli della Pubblica Amministrazione. Abbiamo selezionato le idee in grado di facilitare il rapporto tra Enti, evitando lungaggini burocratiche e perdite di tempo ai danni del cittadino. In questo percorso, Regione Lombardia non è solo l'ente finanziatore, ma interlocutore diretto in un percorso comune". Tra gli esempi del sempre più stretto dialogo "telematico" con gli enti lombardi Maccari ha ricordato il caso del corso di formazione per l'uso di Muta (Modello Unico Trasmissione Atti), il software di Regione Lombardia messo a disposizione degli Sportelli unici delle attività produttive (SUAP), che sarà fruibile da oltre mille tecnici dei Comuni, in forma rigorosamente online, senza perdite di tempo e denaro per gli spostamenti.
"I progetti - ha concluso Maccari -, tra cui il Geoportale, il rilascio e la richiesta di certificati, l'incentivazione dell'uso della Carta regionale dei servizi (Crs) e sistemi di pagamento on line per i cittadini, consentiranno inoltre di mostrare a tutti gli enti lombardi un percorso virtuoso. Alla scarsità di fondi si risponde con politiche che puntino all'efficienza e al risparmio e l'investimento in tecnologia e digitalizzazione dei servizi è un modo per passare dalle parole ai fatti".

PDL Sulbiate. Lettera di Berlusconi all'Europa

fonte "Il Giornale"
testo integrale della lettera: QUI
 
 
Dalla riforma del sistema previdenziale a quella del lavoro, dalle privatizzazioni alla delega fiscale (attiva entro gennaio 2012). Sono questi, a grandi linee, i punti principali della lettera inviata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all'Europa. Una lettera che ricorda all'Eurogruppo che l'Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo. Berlusconi ci tiene a ricordare che quest’estate il parlamento ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. "Tuttavia - si legge nel testo - siamo consapevoli della necessità di presentare un piano di riforme globale e coerente". Piano che è stato subito accolto positivamente dai leader europei che hanno parlato di "impressione molto buona".
Tra le riforme, chieste da Bruxelles e accordate da Palazzo Chigi, c'è in primis la riforma del sistema previdenziale: uomini e donne in pensione a 67 anni a partire dal 2026. "Nella attuale legislatura - si legge ancora - la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi". Non solo. I requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità sono già stati rivisti e aumenteranno fino a entrare a regime a partire dal 2013.
La lettera introduce anche una riforma del lavoro che da una parte prevede una stretta sui contratti parasubordinati, dall'altra inserisce nuove norme per i licenziamenti in seguito a motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato. "Entro maggio 2012 - si legge nella lettera - l’esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell’impresa, anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato". Il governo metterà in campo anche interventi a favore dell’occupazione giovanile e femminile promuovendo i contratti di apprendistato e di inserimento delle donne. Il governo interverrà anche sulla pubblica amministrazione rendendo effettivi "con meccanismi cogenti e sanzionatori" la mobilità obbligatoria del personale, la cassa integrazione con conseguente riduzione del salario e del personale e il superamento delle dotazioni organiche.
Per quanto riguarda, invece, la riforma dello Stato il governo interverrà con un disegno di legge (già approvato in prima lettura alla Camera) sulla modifica dell’elettorato attivo e passivo per l’elezione al parlamento al fine di garantire una maggiore partecipazione giovanile alla vita politica. Altri due disegni di legge (ancora all'esame delle Camere) prevedono la riforma complessiva dell'organizzazione dei vertici delle istituzioni politiche: verrà, significativamente, ridotto il numero dei parlamentari, saranno abolite le province, lo Stato verrà riformato in senso federale, mentre l'esecutivo e la maggioranza saranno rafforzati. Per quanto riguarda la disciplina del mercato e, quindi, il rigore della finanza pubblica, il governo prevede un disegno di legge (la cui approvazione è in corso in questi giorni a Montecitorio) per riformare gli articoli della Carta inerenti alla "libertà di iniziativa economica" e alla "tutela della concorrenza". infine, Berlusconi ha ricordato che sarà valutato il disegno di legge sull’introduzione del vincolo di pareggio di bilancio sul modello già seguito in altri ordinamenti europei.
Per quanto riguarda, invece, il piano di dismissione del patrimonio pubblico: partirà il 30 novembre e garantirà 5 miliardi di introiti l’anno per tre anni. A livello governativo, invece, entro la fine dell'anno arriva una commissione per abbattere il debito pubblico. In base a quanto disposto dalla bozza, il governo affiderà a questa commissione l’elaborazione di un piano che preveda anche le dismissioni. Non solo. L'Antitrust riceverà più poteri in modo da favorire la concorrenza: entro il primo trimestre del 2012 saranno rafforzati gli strumenti dell'Authority soprattutto per evitare contrasti con la legislazione a livello locale. Verrà, quindi, generalizzata la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali. In generale, le disposizioni riguarderanno i settori della distribuzione dei carburanti e della Rcauto.
Il governo incentiverà la costituzione di "zone a burocrazia zero" su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una decisione che, inizalmente, verrà adottata "in via sperimentale per tutto il 2013". Per farlo il parlamento creerà l’Ufficio locale dei governi quale "autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi". Con questo provvedimento, il governo punta tra l’altro a semplificare la costituzione del bilancio delle srl.
"Da quel che sento io è andato tutto bene". Umberto Bossi si mostra ottimista sull’esito del vertice europeo di Bruxelles dove Silvio Berlusconi ha illustrato le misure che il governo intende prendere nei prossimi tempi. "L’hanno avuta vinta il buonsenso e l’onestà. Non possiamo non dare la pensione alla gente che ha pagato per tutta la vita".

mercoledì 26 ottobre 2011

PDL Sulbiate. Rassegna stampa

Dai giornali di oggi, mercoledì 26 ottobre



Corriere della Sera (Ferruccio De Bortoli) – Prima il Paese. L’Italia non è la Grecia. E’ la settima economia al mondo, la seconda industria manifatturiera d’Europa. Ha più patrimonio che debiti. E’ ricca il doppio della Spagna. E’ perfettamente solvibile. Fine …

La Stampa (Marco Zatterin) - «Nessuno dà lezioni, non ci sono sfide alla sovranità nazionale, né intenzioni d’infliggere umiliazioni a chicchessia». La questione è ben altra, assicura la Commissione Ue. E’ qualcosa che «riguarda ventisette governi eletti democraticamente che si sono accordati sul rafforzamento della sorveglianza fiscale e macroeconomica fra pari». E’ la nuova governante a dodici stelle a cui «bisognerà abituarsi», assicura Bruxelles … La Commissione Ue ci invita pertanto a intervenire sulla crescita in parallelo a quanto si fa per la politica fiscale, così da limitare i rischi di un effetto domino. Tre sono i cantieri principali, ha sottolineato un portavoce: le pensioni; la giustizia …; sviluppo e lavoro. Ma ciò non toglie che Barroso esprima la convinzione che Roma ce la possa fare …

Il Sole 24 Ore (Stefano Folli) - … Con un colpo a sorpresa, ecco Angelino Alfano annunciare l'accordo fra Pdl e Lega. Accordo che renderebbe possibile a Berlusconi dare all'Unione i vari chiarimenti richiesti, con i relativi impegni …

La Padania (Igor Iezzi) – Secondo il leader della Lega trattare è possibile … Ieri, dopo un’intera giornata dedicata ai vertici, incontri di maggioranza, telefonate tra i leader e riunioni al gruppo parlamentare del Carroccio, è stata siglata un’intesa tra il premier Silvio Berlusconi e il segretario leghista …

Corriere della Sera (Francesco Verderami) L’unica cosa che fa sorridere Berlusconi in queste ore convulse è quando gli raccontano di un governo prossimo venturo, con un altro presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. Perché nessuno dei maggiorenti di centrodestra ha interesse a una crisi di governo … Non ce l’ha Bossi, che ha spiegato al premier come non ci sia «nessuna volontà di tradire il nostro rapporto e la nostra alleanza». E nemmeno Maroni, che l’altro ieri - al termine del Consiglio dei ministri - ha detto a Frattini quanto poi ha ripetuto ieri in Transatlantico ai leader delle opposizioni: «Non rompo con Silvio e figurarsi se rompo con Umberto»… Insomma, non è all’ordine del giorno la prospettiva di una staffetta a Palazzo Chigi, «non ci sarà un altro premier del nostro partito in questa legislatura», ha avvisato Alfano a «Porta a Porta», spazzando via così le ipotesi di un governo guidato da Gianni Letta o dal presidente del Senato, Schifani …

Il Giornale (Vittorio Feltri) – Quelli che dicono: il governo è in procinto di cadere, anzi, è virtualmente caduto, avranno l’ennesima delusione. Non cadrà un bel niente anche stavolta. Oggi Silvio Berlusconi si recherà a Bruxelles col suo compitino intasca, cioè il piano di rilancio economico (già, la famosa crescita). E, nonostante i gufi e le cornacchie, per stare in ambito ornitologico, otterrà la promozione dell’Unione europea. Rientrerà in patria, comunicherà l’esito della propria visita continentale e l’opposizione ingoierà l’ennesimo rospo, salvo ricominciare il dì appresso a dire che il presidente del Consiglio deve fare un passo indietro. La solita solfa …

Italia Oggi (Sergio Soave) - … Dalle opposizioni, d'altra parte, non viene un contributo di idee e di proposte utilizzabili. Il Partito democratico sul tema delle pensioni è più lacerato del centrodestra, e la sua idea che basta far dimettere Berlusconi per risanare tutto è infantile, al limite del ridicolo …

La Stampa (La Jena) – Se cade Berlusconi, si fa un governo tecnico. Se si fa un governo tecnico, il Pd lo sostiene. Se il Pd lo sostiene, le elezioni si allontanano. Se le elezioni si allontanano, Vendola si suicida.

La Nazione (Antonella Coppari) – Con la valigia in mano per Bruxelles, Silvio Berlusconi combatte ancora … Quirinale e Pdl lo incitano ad andare fino in fondo …

Il Secolo (Francesco Signoretta) - Le opposizioni – a braccetto con i professionisti del disfattismo che si annidano all’interno di associazioni di categoria, sindacati e strutture organizzative – si giocano quella che potrebbe essere l’ultima delle fiches: osiamo il tutto per tutto per mandare a casa il Cav. Ora o mai più. Lo slogan è bell’e fatto: il tempo è scaduto. Così va in scena l’ultima sceneggiata della sinistra politica, sindacale e mediatica, un unico coro che vorrebbe recitare il de profundis al governo Berlusconi. Infatti – è il ragionamento delle Cassandre di casa nostra – se questo ulteriore tentativo dovesse fallire e al premier fosse data la possibilità di fare le riforme che ha in testa, allora i conti potrebbero migliorare, l’economia produttiva ripartire, la musica cambiare nuovamente e il consenso risalire, proprio in vista della consultazione elettorale del 2013 …

Libero – Mesi fa, anche per evitare imbarazzanti figure, Gianfranco Fini si limitava a inviare video messaggi o a comparire in tivù tramite intervista, seduto nel suo studio di presidente della Camera. Ora è definitivamente uscito allo scoperto. Non si fa più interrogare come un oracolo in ossequio alla sua carica istituzionale. No, si presenta nei talck show seduto seduto fra gli altri ospiti, da vero oppositore. Ieri, per dire, era a Ballarò, accomodato fra gli altri politici a ciancionare, come un Nichi Vendola qualsiasi.

Il Giornale (Paola Setti) - … Gianfranco Fini il Pdl e la maggioranza e il governo li ha lasciati … Chiedeva più confronto nel Partito e nel governo, che tradotto significa una fetta maggiore di potere, mica metteva in discussione la leadership e la premiership di Berlusconi. E però adesso che tira aria da avvoltoi sul cadavere, adesso vale tutto. Anche, soprattutto, mettersi sulla faccia il compiacimento per l’Ue che dà gli ultimatum, i ministri riuniti in mille vertici per trovare un’intesa impossibile da trovare, Sarkozy e la Merkel che se la ridono sull’affidabilità dell’Italia. E vale mettersi sulla faccia, oltre al compiacimento, anche l’aria di complicità persino con uno come Nichi Vendola, che il Fini di non troppo tempo fa avrebbe disdegnato non fosse altro che per l’orecchino sul lobo …

PDL Sulbiate. Dalla Provincia

fonte: sito della Provincia (QUI il link)

Al via il primo corso di specializzazione post - diploma "Tecnico superiore di progettazione e applicazione di sistemi energetici innovativi"

E' partito oggi, presso l'Istituto Europa Unita di Lissone, il primo corso di specializzazione post - diploma dedicato ai temi delle energie rinnovabili previsto nell'ambito del progetto Net (Nuove energie per il Territorio) finanziato da Regione Lombardia e promosso da una rete di enti con capofila l'Ente di formazione professionale E.C.Fo.P Monza e Brianza.
Il progetto NET - che fa riferimento al programma “Lombardia Eccellente” per la promozione dell’eccellenza nello sviluppo del capitale umano - con durata triennale, ha l’obiettivo di elaborare e sperimentare nuove prassi metodologiche ed organizzative finalizzate alla formazione superiore.
In particolare, il progetto prevede la realizzazione di un percorso di formazione superiore (IFTS – Istruzione Formazione Tecnica Superiore) della durata di un anno per formare la figura del "Tecnico superiore di progettazione e applicazione di sistemi energetici innovativi", aperto a 25 diplomati per un totale di 1050 ore annue di cui 400 di stage in azienda. La Provincia, grazie ad un accordo siglato con la partnership di E.C.Fo.P Monza e Brianza, ha messo a disposizione l'uso gratuito di tre aule all'interno del Centro Scolastico di Lissone per lezioni e laboratori.
"Il settore delle energie rinnovabili ha grandi potenzialità di crescita e sviluppo su cui la Provincia ha deciso di investire - spiegano il Presidente Dario Allevi e l'Assessore alla Formazione Professionale Enrico Elli - Ecco perché abbiamo deciso di dare il nostro contributo alla realizzazione del progetto Net: vogliamo creare le basi per future collaborazioni con gli enti formativi del territorio e rafforzare la filiera del Green con occasioni concrete di scambio tra scuola ed aziende. Crediamo molto in questo progetto perché parte da un'analisi dei bisogni espressi dalle aziende per formare figure professionali davvero richieste dal mercato del lavoro, permettendoci di coinvolgere anche gli studenti e i docenti dei nostri istituti superiori. E' un primo esperimento per mettere in rete scuola, sistema della formazione e mondo del lavoro".
Durante il percorso formativo interverranno esperti del mondo del lavoro e, in particolare, del Distretto Green High tech: gli incontri saranno aperti anche ai docenti degli Istituti scolastici e agli allievi delle classi quinte. Saranno utilizzate lavagne multimediali, software specifici che resteranno a disposizione della Provincia per percorsi formativi analoghi.
Il progetto NET è articolato su tre annualità così suddivise:
• 2010: durante il primo anno si è svolta una ricerca-azione sui bisogni formativi delle aziende presenti sul nostro territorio. Da questa analisi è emerso che le figure professionali più ricercate dalle aziende sono quelle appartenenti al settore della green economy e delle fonti di energie rinnovabili, con particolare rilievo al fotovoltaico.
• 2011 - 2013: nel secondo e terzo anno è prevista la realizzazione del percorso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) volta a formare la figura del “Tecnico superiore di progettazione e applicazione di sistemi energetici innovativi.”
All’interno del percorso sono previsti stage formativi,finalizzati all’inserimento lavorativo, in diversi settori: studi di progettazione, aziende di produzione di materiale e impianti per il settore energia, concessionari per la gestione dei sistemi energetici, agenzie regionali per l’ambiente.
Le lezioni saranno tenute da docenti universitari e ricercatori, esperti del settore green, manager, consulenti d’azienda, formatori e tecnici specializzati.

martedì 25 ottobre 2011

PDL Sulbiate. Rassegna stampa

dai giornali di oggi, martedì 25 ottobre



La Stampa (Michele Brambilla) – Il governo Berlusconi è stato dato per morto talmente tante volte che ormai viene da pensare che sia immortale …

Il Sole 24 Ore (Carlo Bastasin) – Gentile Signora Merkel, … Confondere un confronto politico con un diktat significa far sì che i rapporti di forza finanziari tra Germania e Italia si traducano in uno squilibrio di forza politico che pone interrogativi sulla qualità della democrazia in Europa … Il protezionismo con cui la Germania ha nascosto i problemi delle proprie banche ha aggravato l'intera crisi dell'euro area. Gli interessi politici dietro le Landesbanken e il fatto che nel consiglio di sorveglianza di Hre sedessero anche Suoi consiglieri non è rassicurante. Dietro ogni ideologia c'è una cattiva coscienza ed è forse quella che ha portato a destabilizzare l'intera euro area nell'ottobre 2010 con la proposta di una clausola di default per chi investe nelle future emissioni dell'euro area. Ora propone il contrario: di assicurare quelle perdite … Difficile essere il centro d'Europa, se non si è il centro nemmeno nel proprio Paese …

Il Corriere della Sera (Massimo Franco) – L’Italia rifiuta, giustamente, di essere il capro espiatorio delle magagne europee …

Il Sole 24 Ore (Adriana Cerretelli) - Caro Presidente Sarkozy, che strapazzata domenica sera a Bruxelles … Smorfie e risolini a parte, forse fuori programma e fuori luogo, anche se la Merkel al suo fianco, mi lasci dire, ha mostrato più autocontrollo … Le nostre inadempienze non sono irrecuperabili, il consolidamento dei conti pubblici è ben avviato, il debito è sostenibile. Magari, se lei e la Merkel parlaste un po' meno in libertà, forse i mercati sarebbero meno emotivi e gli spread si allargherebbero meno. A ben vedere poi il nostro deficit non è così malvagio: 4% nel 2011 contro il vostro 5,8. Siamo noi e non voi i più vicini al 2% della Germania … Abbiamo un deficit delle partite correnti al 3,5% del Pil, un po' meno peggio del vostro che è al 3,9, contro l'attivo tedesco del 4,7. Se mi permette, non siete un esempio di virtù e nemmeno un irresistibile modello di competitività economica. Se poi prendiamo le banche, le nostre non le abbiamo inondate di aiuti pubblici, non ne avevano bisogno come le vostre. Che oggi traballano anche perché incautamente si sono sovraesposte nell'acquisto di bond sovrani più o meno deteriorati … Visto che siamo così legati, presidente, non è che lei paventa la vulnerabilità dell'Italia perché la priverebbe del comodo scudo dietro il quale oggi può riparare le tante fragilità francesi? Non è che fa la voce così grossa con noi per distogliere l'attenzione dal suo Paese, dalla difficile ricapitalizzazione delle sue banche? …

La Stampa (Jena) – Sarkozy. Jena ridens

La Nazione (Franco Cangini) - Per sgradevole che sia, il sarcasmo del presidente Sarkozy è solo la mascheratura triviale della disperazione di un altro povero leader con l’acqua alla gola, che si sforza di tenere alta la testa. L’incertezza dell’epoca tocca tutti, chi più chi meno. Non c’è capopopolo che non soffra la propria inadeguatezza … Né i nostri guai si aggravano, né la sua condizione si allevia, se il tardo successore di De Gaulle si concede una risata alle spalle dell`Italia. Tanto meno dovremmo patirne come di una ferita inferta alla nostra sovranità nazionale…

Il Corriere della Sera (Francesco Verderami) – “Stavolta non abbiamo un piano b” dice Berlusconi. La verità è che nessuno ha un “piano b”, non solo il premier e il centrodestra. Perché in questa fase la caduta del governo  … spiazzerebbe tutte le forze politiche … L’unica cosa certa è che una crisi di governo farebbe coriandoli degli attuali partiti …

Italia Oggi (Diego Gabutti) - Diciassette correnti … si combattono, senza che ne importi granché a nessuno, all'interno del Pd. Che cosa le distingua non si sa, tutte parimenti indignade come sono; e del resto non è importante. Un tempo sarebbe stata la personalità dei leader a distinguere tra loro le «componenti» del partito democratico. Oggi, qualche volta, è la faccia, per esempio nel caso di Rosy Bindi e Matteo Renzi, che più o meno si riconoscono quando appaiono in tivù; ma per lo più, come nel caso di Lioni, Civati, Ventura, Errani, Tonini e Ginefra, rubricati dal Corriere tra i capicorrente, non c'è neanche una faccia da ricordare …

Libero (Fausto Carioti) - … Nella percezione degli italiani il Pdl ha ormai una sua autonomia nei confronti dell’uomo che l’ha fondato. Il Popolo della libertà non solo tiene botta e vince ancora, come si è visto in Molise (dove i voti di lista sono stati assai più generosi di quelli per il candidato governatore del centrodestra, il confermato Michele Iorio), ma recupera consensi in un momento in cui il Pd, diretto avversario, riesce persino a perderli …

Secolo d’Italia (Adriano Scianca) - Tesseramento Pdl: a che punto siamo? La nascita dell’ormai leggendario “partito vero”, oltre la dimensione superata del “partito leggero” …  prosegue senza soste. Militanti e sostenitori del Popolo della libertà continuano ad avvicinarsi ai gazebo o alle sedi del movimento per dare il proprio contributo, nonostante una campagna di propaganda dal dubbio appeal. Le prime giornate dedicate al tesseramento … hanno visto un notevole afflusso attorno ai gazebo installati in tutte le città italiane. Particolarmente frequentati gli stand di Milano e Napoli e quelli allestiti nei capoluoghi di Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Notevole affluenza anche a Torino e nelle decine di gazebo allestiti dai militanti toscani. E ora mancano solo i numeri …