martedì 11 ottobre 2011

Rassegna stampa

dai giornali di oggi, martedì 11 ottobre



La Stampa (Mattia Feltri) - Ecco, di nuovo gli ex democristiani. Sono loro l’ultima minaccia per il governo, i gelidi congiurati, i traditori senza scrupoli, le anime di juta. Non è che hanno dichiarato esaurita un’idea, conclusa una stagione e dunque si va tutti a casa; no, sembra che lavorino per far fuori Berlusconi e sopravvivergli, dopo che gli succhiano il sangue da tre lustri almeno. Ma per il premier non è ancora finita, ha ancora una carta: noi sappiamo che anche gli ex democristiani hanno una morale. Basta scovare chi di loro se l’è presa.

La Nazione (Francesco Ghidetti) – Sarà pur vero che non vogliono cambiare leadership. Sarà pur vero che non amano essere definiti “corrente”. Eppure, l’impressione che si ha seguendo i lavori di Modem (la minoranza del Pd che fa capo a Walter Veltroni) cui hanno preso parte anche il vicesegretario Letta e il capogruppo alla Camera Franceschini, è un’altra. E cioè una ripresa delle ostilità interne (ma per andare dove?). Modem si occupa di “governi di transizione” rifiutando ogni ipotesi di ritorno alle urne (e di primarie), come invece auspicato, se non si potesse fare altrimenti, dal leader del Pd Bersani. A rendere ancor più complicata la situazione ecco Matteo Renzi, primo cittadino di Firenze, che riparla di “rottamamazione” e altri “eretici”come Civati e Serracchiani …

Libero (Elisa Calessi) - … La grande domanda… è sul Pd. Morando affronta la questione di petto: «… noi stessi non crediamo di essere l’alternativa al centrodestra». Critica l’incertezza del partito su tante questioni. Per esempio la deroga dal contratto nazionale … Il fatto è che «siamo sempre al traino di qualcun’altro». Ora la Cgil, ora Vendola. Serve «un cambio di rotta», scandisce Paolo Gentiloni, perché il rischio è di «non essere all’altezza del Paese» … ccorre «più coraggio», attacca Fioroni, «invece continuiamo a balbettare». Sulle province, sul finanziamento pubblico dei partiti. Per il veltroniano Andrea Martella, «non riusciamo a essere una vera alternativa, non siamo percepiti come tali. E questo perché non riusciamo a mettere in campo proposte serie, coraggiose … »

Il Tempo (Francesco Damato) – … Nella riunione degli amici, o compagni, di Walter Veltroni svoltasi ieri per chiarirsi le idee, il sulfureo e simpatico Giuseppe Fioroni ha contestato non la linea del Partito Democratico, ma «il profilo». Veltroni, dal canto suo, nel ribadire le sue ormai stranote critiche alle scelte o alle intenzioni di Pier Luigi Bersani, secondo lui attratto più dalle elezioni anticipate che da un governo di transizione in caso di crisi, ha stranamente assicurato che la sua non è una corrente e «non ha nel mirino il segretario». … Malpancisti non mancano neppure nell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro … Persino nella sua terra molisana il partito gli è esploso in mano per la candidatura del figlio Cristiano alle elezioni regionali di domenica prossima…

La Repubblica - Stop all’inchiesta escort che coinvolge Silvio Berlusconi. Il ministro di Grazia e Giustizia ha infatti deciso di inviare gli ispettori alle procure di Napoli e Bari. E inoltre l’inchiesta verrà spezzata in due tronconi affidati rispettivamente ai pro di Bari e Roma. Dal carcere di Napoli il deputato Pdl, Alfonso Papa lancia accuse contro la procura campana: «Vogliono che accusi il premier per rilasciarmi»…

Il Giornale (Anna Maria Greco) – L’accusa di Alfonso Papa è pesante: «Il pm Woodcock mi ha fatto sapere che sarebbe disponibile a farmi scarcerare, a patto che ammetta almeno uno degli addebiti mossimi e renda dichiarazioni su Berlusconi e Lavitola o almeno su Finmeccanica». Il deputato del Pdl, dal 20 luglio nel carcere di Poggioreale per l’inchiesta P4, denuncia «estorsioni vere e proprie nei confronti di un parlamentare sottoposto a custodia cautelare, presunto innocente, che si protesta innocente e rispetto al quale dovrebbe ripugnare a un magistrato serio la sola idea di attuare minacce o pressioni», per «barattare la libertà con compiacenti confessioni di cose false»…

Corriere della Sera - … Arrivano i dati Istat sulla produzione industriale di agosto e sembrano dare un primo contro segnale a tutti gli allarmi sull’Italia che non cresce. Indice congiunturale mensile: +4,3% (rispetto a luglio). Indice tendenziale annuo, corretto per gli effetti del calendario: +4,7%. Media dei primi otto mesi 2011: +1,7%. Dell’ultimo trimestre: +a,7%. Sono numeri che sorprendono gli analisti, Una leggera correzione al rialzo se l’aspettavano. Ma limitata intorno allo 0,2%. Si ritrovano quel 4,3% che rappresenta l’incremento mensile più consistente mai registrato dal gennaio 2000 …

Milano Finanza (Gianluca Zapponi) - Dopo mesi di calma piatta, ad agosto l’industria italiana mette finalmente il turbo registrando la migliore performance degli ultimi 11 anni. E la buona novella contenuta nell’ultimo bollettino Istat da cui emerge un balzo mensile del 4,3%, che stride con le rilevazioni congiunturali calcolate dall’Istituto di statistica nei mesi precedenti: -0,7% a luglio e -0,6%...

Il Giornale (Stefano Zurlo) – È la Grande guerra del Cavaliere. Non una ma due volte maiuscola. A raccontarla è Repubblica: Berlusconi è disperatamente impegnato a spegnere i telefoni delle intercettazioni che lo inchiodano alle sue responsabilità. Peccato che il quotidiano non si accorga che molte di quelle accuse sono finite nel nulla. È un autogol, ma non importa. Per il giornale di Ezio Mauro è dal 2007 che Berlusconi ha l’acqua alla gola per via delle intercettazioni ed è dal 2007 che le sta provando tutte per far approvare la legge «bavaglio» … Massimo Giannini mette tutto sulla pira e compila addirittura due sterminate pagine per descrivere il grande tentativo, peraltro sin qui sempre frustrato, del premier per cancellare con una norma più restrittiva tutti i suoi scandali … Molti di questi faldoni, scortati dalla claque assordante dei media, sono spariti senza lasciare traccia. Archiviazione e fine della corsa. Molto, moltissimo fumo. Poco, pochissimo arrosto. Il caso di Bari è senz’altro il più clamoroso…”.

Italia Oggi (Cesare Maffi) – Nella storia Scalfari zoppica: a giudicare dagli errori infilzati, difficilmente eguaglierà Tucidide … Scrive che Giuseppe Pella «è nato a Biella»: invero, nacque a Valdengo, nel Biellese. Specifica poi che, chiusa la breve presidenza del Consiglio, «di Pella non si parlò più». Ovviamente il personaggio di Pella, a un progressista come Scalfari, non piace; tuttavia, sul piano storico, non vanno dimenticati né il ruolo politico, per lustri esercitato da Pella nella Dc … Di Pella infatti si parlò ancora, eccome…

Nessun commento:

Posta un commento