Questa mattina 9 Consiglieri Comunali su 16, hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla rispettiva carica. L’obiettivo, come dichiarato è stato quello di porre termine alla Legislatura, come previsto dall’articolo 141 del Testo Unico degli Enti Locali. Nel comunicato firmato dai 9 Consiglieri si osserva che:
“I Consiglieri hanno dovuto prendere atto di una crisi politica che imperversava ormai ininterrottamente dal mese di maggio 2011, che ha visto l’allontanamento dalla volontà popolare espressa nelle elezioni del 6 e 7 giugno 2009, che, tra l’altro, ha provocato una estrema difficoltà di far proseguire l’attività amministrativa. Gli stessi hanno anche dovuto prendere atto della mancanza di volontà del Sindaco, quale rappresentante dell’Amministrazione, di risolvere la crisi in corso rispettando però il voto popolare; nove Consiglieri hanno deciso di intraprendere questa azione non potendo più ritenere accettabile questa situazione.”
Tra i 9 Consiglieri presenti anche i due rappresentanti del nuovo gruppo consiliare
“Il Popolo della Libertà”. Spieghiamo allora la motivazione.
Con questo atto vengono smentiti tutti i giornali locali che in queste settimane avevano costruito un quadro oggettivamente falso, dichiarando, cioè, che il PDL di Sulbiate, staccandosi dal gruppo consiliare “Progetto Territorio” (e questo è vero), entrava in maggioranza (e questo è falso). Dopo tutte queste falsità attendiamo le scuse da parte della stessa stampa, non per nostra presunzione, ma è professionalmente lecito richiederle.
Ecco però le tappe più importanti e l'agenda di questa crisi:
- a maggio del 2011 dopo due anni di continui litigi in maggioranza, la vicenda “outlet” scopre tutti i dissidi interni al centrosinistra che governa Sulbiate. Le relative dichiarazioni sul tema, da parte di un assessore PD alla stampa locale, fanno perdere la delega assessorile per volontà del Sindaco;
- a giugno 2011 viene formalmente costituito il gruppo consiliare del PD che entra in Consiglio con il suo simbolo politico non per via diretta da parte degli elettori, ma indirettamente, essendosi fatti eleggere con la lista SI;
- il gruppo PD è formato all’inizio da 5 persone: Crespi, Fassina, Leoni, Cereda, Villa. Intanto però, nonostante la maggioranza abbia ora due gruppi, l’assessore Crespi continua a fare l’assessore, nonostante il suo collega Fassina fosse stato cacciato;
- Diverse settimane dopo anche la Crespi si dimette da assessore, per mantenere una compattezza nella linea del gruppo, nonostante avesse dovuto fare la scelta prima e dimostrando le difficoltà già insite nel PD;
- Il Sindaco offre però di nuovo il ruolo di assessore alla Crespi che, dopo due mesi di indecisione e di assessorato scoperto, decide di abbandonare i suoi compagni di viaggio (gruppo PD) e tornare al suo ruolo precedente. Il PD a fine estate è formato da 4 persone
- A settembre nuova rottura politica nella maggioranza: per il bilancio si rischia di mettere in minoranza la lista SI e la sua Giunta: dopo che il PD ha annunciato il suo voto contrario assieme a PT (Progetto Territorio) la seduta in Consiglio Comunale è sospesa e dopo una Commissione capigruppo urgenti, l’unico gruppo che decide di ritornare sui suoi passi è proprio il PD: si astiene facendo in modo che i numeri, per l’approvazione del bilancio, sia favorevoli a SI e non a PT. L'assurdo: la non scelta (astensione) porta ad approvare un bilancio, che nemmeno il PD voleva(!);
- Da fine ottobre PT annuncia: basta ingovernabilità, la mozione di sfiducia è pronta per porre fine a questa situazione, tornare al voto e far scegliere ai Cittadini persone che sappiano governarle senza avere continui problemi in casa propria. La domanda se firmare la mozione di sfiducia è rivolta al PD: eppure la risposta continua ad essere “boh, vediamo il programma elettorale”. Una non-risposta politica, dato che il programma elettorale in questi due anni è stato fermo: come pensano nei prossimi mesi di riattivarlo, con le “grane” politiche che si sono palesate in seno alla maggioranza?
- Intanto 3 assessori in maggioranza fanno la tessera del PDL: viene sollevato grande bagarre dato che questa mossa avviene all’ultimo momento possibile per votare ai congressi (30 ottobre) e contemporaneamente pochi giorni dopo che il gruppo PT (con all’interno il PDL) aveva dichiarato pronta la mozione di sfiducia.
- Per tutto novembre PT chiede al PD di dire sì o no alla mozione di sfiducia: essa sarà presentata solo se firmata dalla maggioranza dei Consiglieri Comunali, altrimenti, l’opposizione non rischia di veder sfumare un atto politico così importante per una ennesima astensione della sinistra sulbiatese.
- Il PD non risponde ancora. La prima settimana di dicembre allora il gruppo del PDL decide di formare il proprio gruppo consiliare, affermando che si prende atto della titubanza per continue settimane del PD circa la mozione di sfiducia, e si afferma che si valuteranno tutti gli scenari possibili. La stampa si scatena dicendo che il PDL entra in maggioranza. FALSO: il gruppo consiliare del PDL forma il proprio gruppo ma rimane all’opposizione (come scelto dai cittadini nel 2009) solo senza essere più in PT e i fatti (Consiglio Comunale) lo dimostrano istituzionalmente, ma osserva anche, sia localmente che provincialmente ai diversi livelli che il Sindaco di fronte a questa situazione rilascia dichiarazioni tipo: saremo noi a dettare la linea politica, sarà la nostra civica a dettare le future scelte politiche. Osserva anche che il gruppo consiliare, ora non più in PT, è formato solamente da Sanità e Pastore e non da nuovi tesserati.
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Il momento della firma |
- Il 27 dicembre 9 consiglieri, tra cui anche i Consiglieri da sempre nel Popolo della Libertà, preso atto di tutto questo quadro e con la volontà di porre termine a questa ingovernabilità e rispettando le scelte elettorali del 2009 decidono di chiudere per la prima volta nella storia repubblicana di Sulbiate (e questo dimostra la gravità politica cui ormai da troppo ci trovavamo) la Legislatura Stucchi.
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I Consiglieri dimissionari |
Riflessioni:
Queste riflessioni sappiamo che possono essere di parte ma è un pensiero che portiamo all'attenzione.
In questi due anni e mezzo PROGETTO TERRITORIO si è sempre posto come gruppo consiliare che ha evitato la bagarre ma ha puntato su temi concreti, svolgendo a pieno il ruolo di opposizione, ma dando anche fiducia alla maggioranza quando ritenevamo ci fosse la volontà di proseguire per il bene comune. La nostra votazione a favore del piano diritto allo studio nel 2009, dopo che PT uscì sconfitto e con assessore alla scuola lo stesso Sindaco Stucchi dimostra a pieno che mai ci si è fermati sulla demagogia, anzi ci si è rapportati sempre politicamente e civilmente con correttezza, nonostante le “differenti” sedia sulle quali eravamo posti.
Dopo i primi mesi di clima che sembra far presagire un cambio di passo nei rapporti maggioranza-opposizione, la lista SULBIATE INSIEME e la sua Giunta non hanno mancato di avvelenare il clima in numerose risposte, infangando ogni cosa sollevata dall’opposizione. L’estremo è stato raggiunto quando il capogruppo di PT, Sanità, a dicembre 201 venne fatto allontanare dai banchi di coloro che per un anno (compreso lo stesso Sanità) avevano lavorato per i festeggiamenti dei 100 di Sulbiate, con un ordine perentorio del Sindaco che aveva dato dell’indegno al capogruppo dell’opposizione (fatto di una gravità senza precedenti).
Il PARTITO DEMOCRATICO è rimasto per 2 anni e mezzo nel silenzio. Nonostante PT sollecitasse un cambio di rotta, evidenziasse fatti gravi davanti ai quali non si poteva stare zitti, il PD ha optato per appoggiare silenziosamente il Sindaco e la lista SI (questo quello che tutti i cittadini hanno potuto vedere in questi anni pubblicamente). Quando la crisi politica era palese, hanno tergiversato non rispondendo mai agli appelli di PT sulla firma della mozione di sfiducia. Solo quando il PDL ha fatto la mossa di formare il proprio gruppo consiliare, ecco che sono stati stanati: la paura ha preso il sopravvento ed è stata la molla, per dire di staccare la spina al Sindaco che avevano scelto e appoggiato. Ma una linea politica seria non può essere basata sulla paura, ma deve avere alla base anche dei principi: se il PDL non faceva il suo gruppo consiliare, il PD manteneva in piedi ancora per i prossimi due anni questa Amministrazione?
Il POPOLO DELLA LIBERTA’ è stato posto sotto un grave attacco, così come i suoi consiglieri e il suo capogruppo. Tutto questo dovuto alle congetture della stampa di dire che si sarebbe entrati in maggioranza. Il consiglio Comunale ha dimostrato il contrario: il gruppo è nato, si è formato con due soli consiglieri comunali e non da altri tesserati, è rimasto all’opposizione. Questo è stato un azzardo? Forse per alcuni, forse non per altri. Certo che, non è un caso che appena sorto il nuovo gruppo PDL, chi in maggioranza per 2 mesi è stato sollecitato a far terminare questa Amministrazione per uno stato di ingovernabilità estrema, si è finalmente deciso e ha appoggiato la linea di tutta l’opposizione.
CONCLUSIONE:
È la prima volta che si pone fine anticipata ad una Amministrazione a Sulbiate. Una comunità di 4mila abitanti. Questo deve fare riflettere e dimostra che il clima in questa Amministrazione era davvero arrivato al limite. Relazioni politiche, clima tra le parti: non c’è stata nessuna volontà di creare un clima di serenità e di lavoro e questo è dimostrato dal fatto che la maggioranza si è spaccata (e meno male che avevano preso il 66% dei voti!) e le relazioni con l’opposizione sono state portate avanti privilegiando la “macchina del fango”. Sulbiate non merita questo, ci sono voluti due anni e mezzo per farlo capire ad alcuni consiglieri di maggioranza, ma l’opposizione ce l’ha fatta. Ora Sulbiate è pronta per una nuova fase. Il costo materiale di una anticipata tornata elettorale (2012) non potrà mai essere troppo alto in comparazione al far proseguire l'ingovernabilità fino al 2014.