Durante la nomina degli Assessori è stato fatto presente, in Consiglio Comunale, il doppio ruolo rivestito dal neo Assessore Crippa ovvero quello di Assessore all'Istruzione/Scuola e contemporaneamente il ruolo di primo piano che mantiene in un Consiglio di Istituto Scolastico.
La nomina del nuovo Revisore dei Conti (approvata comunque all'unanimità) ha posto in evidenza come queste scelte dovrebbero essere fatte coinvolgendo maggiormente i gruppi consiliari. Il Revisore infatti è stato votato dai diversi gruppi rappresentanti in Consiglio Comunale; considerando l'importante scelta a tal riguardo, era preferibile un maggior coinvolgimento attivo dei Capigruppo. Speriamo che il neo Sindaco percepisca questa osservazione anche per le scelte future, rimarcando la rottura con certi metodi del passato e dando un nuovo corso alla sua Legislatura.
Il discorso del gruppo consiliare Facciamoci in quattro per Sulbiate:
Signor Sindaco,
Signori Consiglieri,
riteniamo innanzi tutto doveroso
rivolgere un ringraziamento agli elettori che, con la loro preferenza, hanno
reso la nostra Lista Facciamoci in
Quattro per Sulbiate la seconda forza politica del paese. Personalmente,
sono onorata dei 551 voti ottenuti e sento tutta la responsabilità di
rappresentare in questa sede ufficiale i cittadini che mi hanno dato fiducia.
Ringrazio anche i candidati Consiglieri e tutte le persone che hanno lavorato
per la Campagna Elettorale e che continueranno a lavorare per svolgere al
meglio il ruolo di Minoranza che le Urne ci hanno assegnato. Ci impegneremo
soprattutto a mantenere un contatto assiduo con la cittadinanza, così da farci
portavoce e interpreti delle problematiche concrete vissute dalla gente e allo
stesso tempo informare e rendere partecipi della vita amministrativa il più
ampio numero di persone.
Nell’augurare a tutti, Sindaco,
Assessori e Consiglieri, un buon lavoro, all’inizio di questo mandato
amministrativo, che vede per la prima volta l’applicazione della nuova norma
sulla composizione dei Consigli Comunali, non possiamo fare a meno di rimarcare
il significato preoccupante della riduzione fisica (che tutti possono osservare)
del tavolo attorno al quale si riunisce e si riunirà questa assemblea. Infatti,
la scelta del Legislatore - motivata dall’esigenza di contenimento dei costi
della politica - di diminuire da 16 a 7 il numero dei Consiglieri, limita
innegabilmente le opportunità per i cittadini di partecipare direttamente alla
gestione della Cosa Pubblica, affida il potere decisionale a una cerchia
ristretta di persone e indebolisce ulteriormente il ruolo delle Minoranze,
relegandole alla pura testimonianza politica.
Ma c’è un altro dato che deve fare
riflettere: la composizione del Consiglio Comunale determinata dall’esito del
voto del 6-7 maggio scorso presenta una discrepanza tra maggioranza tecnica e
consenso. Sig. Sindaco, la Lista da Lei guidata ha vinto con una decina di
punti percentuali di distacco dalla nostra. La Legge le attribuisce dunque la
facoltà di governare e di prendere decisioni per conto di tutti. Deve però
considerare (e sarà nostra premura ricordarglielo da oggi in poi) che, mentre
il 39% dei votanti (cioè il 24% degli aventi diritto) ha scelto la proposta di continuità
di Sulbiate Insieme, il 61% dei
votanti (cioè il 37% degli aventi diritto) ha espresso una volontà di
cambiamento. Inoltre, una larga parte dei Sulbiatesi (1151 persone pari al
36% degli aventi diritto - di fatto, purtroppo, “la lista vincente”) non è
andata a votare: per motivi tutti da indagare ha scelto di non esprimersi e non
sappiamo come la pensa.
Pertanto, il quadro politico
all’interno delle Istituzioni e del paese è profondamente mutato e da esso non
si può prescindere nell’azione di governo. Infatti, se nel giugno 2009, Sulbiate Insieme si accingeva a
governare il paese con il consenso di 1549 voti, tre anni più tardi tale consenso
risulta dimezzato (766) e oggi questo Consiglio Comunale vede attribuito ai due
Consiglieri di Minoranza il consenso politico del paese. Non si tratta
di una considerazione teorica od opportunistica, perché possiamo garantire che su
diverse tematiche significative Facciamoci
in Quattro per Sulbiate condivide e si impegnerà ad approfondire indirizzi
comuni con Sulbiate Democratica e
Solidale e anche con la Lega Nord,
pur non essendo quest’ultima rappresentata in Consiglio Comunale.
La lettura dei risultati elettorali
non è uno sterile esercizio matematico e nemmeno un tentativo per chi ha perso
di trovare una consolazione e di sminuire il risultato di chi ha vinto: è la
responsabile presa di coscienza che dietro le cifre ci sono le persone con le
loro idee, i loro bisogni, le loro delusioni, le loro attese. Risulta evidente
che molte di loro hanno riposto nel voto la speranza di un cambiamento
che non può essere disattesa e ora si aspettano dal Sindaco la sensibilità di
decidere e di agire per il bene di tutti. Dato che in Democrazia si governa con
il consenso, diventa indispensabile trovare un punto di equilibrio tra
“maggioranza tecnica” e “maggioranza politica” per fare in modo che le
decisioni siano il più possibile condivise e rappresentative. Questo significa,
Sig. Sindaco, che se Lei vorrà rispettare la scelta degli elettori (cioè
governare con il loro consenso ed in rappresentanza effettiva del paese)
dovrà assumere il dialogo, il confronto e la mediazione come metodo di governo
e concertare le decisioni programmatiche con le Minoranze prima di avviare “la
catena di comando”. L’alternativa è governare da Minoranza.
Qualcuno potrebbe obiettare che c’è
tanto lavoro da fare e non abbiamo tempo da perdere, ma dobbiamo essere
convinti che il confronto non è mai tempo perso. È tempo guadagnato verso la crescita
democratica del paese, che purtroppo negli ultimi anni è stata trascurata
per un’incapacità di curare e garantire la libertà di pensiero e l’esercizio
effettivo della democrazia. Questo è stato il tempo davvero perduto.
Sarebbe dunque un errore imperdonabile, dato l’enorme lavoro da fare e
l’oggettiva limitatezza delle risorse umane costituite dagli Assessori e dai
Consiglieri, buttarsi “a testa bassa” negli impegni e nelle incombenze che
derivano dalle innumerevoli “cose da fare” e trascurare di dedicare tempo ed
energie alla creazione di spazi di dialogo e di partecipazione e alla ricerca
costante del consenso del paese.
Di solito, ci si attende da chi
governa la realizzazione di un programma ed è giusto e doveroso, da parte di
chi vince una competizione elettorale, rispettare l’impegno preso con gli
elettori. Ma vogliamo sottolineare che il programma non è un dogma, non può
essere un’idea immutabile e inviolabile. È, caso mai, una pista di lavoro da
declinare in base alle effettive esigenze del paese, alle mutate condizioni che
si dovessero creare e che si sono create e in base ai contributi disponibili,
senza distinzioni, compresi i contributi delle Minoranze.
Qualcuno penserà che chi ha perso non
può pretendere di decidere, ma ribadiamo quanto già detto: chi siede ai banchi
della Minoranza non rappresenta se stesso, ma una parte prevalente dei
cittadini che ha una visione diversa di come perseguire il Bene Comune. Corre
l’obbligo di rispettare e valorizzare tutti i punti di vista se davvero si vuole
far crescere la democrazia e la coesione sociale.
Perché, vede, Sig. Sindaco, abbiamo
ascoltato le Sue parole questa sera. Abbiamo letto il Suo saluto alla
cittadinanza di qualche giorno fa. Abbiamo voluto incontrarla di persona la
scorsa settimana, unitamente agli altri due candidati sindaco, non avendo
potuto farlo in campagna elettorale per i ben noti motivi. Abbiamo cercato di cogliere
da questi primi passi dei segni di novità e di discontinuità rispetto al
passato. Mi creda, Sig. Sindaco, si avverte un vitale bisogno di parole e di
gesti di discontinuità. Le chiedo scusa per la crudezza del linguaggio, ma
quello che è successo il 27 dicembre 2011 è capitato perché “non se ne poteva
proprio più”. È bene ripeterlo in questa sede: il 27 dicembre non si è
consumato alcun tradimento o alcuna prevaricazione. Quella mattina, quei nove
Consiglieri Comunali, con il loro gesto, hanno difeso le Istituzioni
democratiche di questo paese. È un dato politico confermato dall’esito
elettorale.
Ora auspichiamo che siano finiti i
tempi in cui si confonde il piano politico con quello personale, in cui l’avversario
politico è considerato un nemico e un impedimento all’attività degli Uffici, in
cui la Maggioranza si arrocca sulle proprie posizioni considerando i punti di vista
alternativi indegni di attenzione. Apprezziamo la Sua dichiarazione di intenti
verso un’attenzione per tutti e l’apertura al dialogo, ma ci attendiamo una
traduzione delle parole in fatti precisi. Questa sera vogliamo essere molto
concreti e mettiamo subito sul tavolo delle richieste sulle quali intendiamo
misurare la disponibilità e la capacità del Sindaco e del Suo Gruppo, di
interpretare il nuovo scenario politico-amministrativo e, soprattutto, i
segnali di cambiamento che vengono dal paese e che noi rappresentiamo.
1.
Informazione e Comunicazione. Creare un comitato di redazione aperto alle Minoranze per
l’informatore comunale; pubblicare sul sito comunale i verbali dei Comitati di
Quartiere e le registrazioni delle sedute del Consiglio Comunale; dare pari
dignità all’informazione delle Minoranze aprendo sul sito degli spazi loro
dedicati.
2.
Riunioni di Gruppo/Lista. Affrontare il tema della sede o dei luoghi di riunione dei
Gruppi politici, in special modo di quelli che sono rappresentati in Consiglio
Comunale, garantendo parità di trattamento e di opportunità e sostenendo la
libertà di riunione. Proponiamo l’apertura della sede comunale per le riunioni
di tutte le Liste e l’uso gratuito delle sale comunali per le assemblee rivolte
alla cittadinanza indette dalle varie Liste.
3.
Revisione delle decisioni adottate nel secondo semestre 2011. Dal mese di giugno 2011
l’Amministrazione precedente ha deliberato senza avere la certezza del sostegno
del Consiglio Comunale. Ha quindi assunto delle decisioni valide nella forma,
ma che non erano legittimate nella sostanza dal consenso dei rappresentanti
della sovranità popolare. Rivedere le scelte fatte in tali condizioni ci appare
un dovere morale oltre che un gesto di rispetto verso gli elettori che tra il
giugno e il dicembre 2011 non erano più rappresentati secondo le scelte fatte
nelle votazioni del 2009.
Per concludere, Sig. Sindaco, se
davvero vuole essere non solo formalmente, ma anche nella sostanza e nel
sentire della gente, “il Sindaco di tutti”, Sulbiate
Insieme non potrà permettersi di governare in solitudine e “continuare il
buon lavoro fatto” … (per riprendere un Vostro slogan), occorrerà il coraggio
di mettersi in discussione e di dare segnali di discontinuità con un passato che
è stato travolto dalle elezioni del 6-7 maggio. Nulla, infatti, è più come
prima: sono cambiate le Liste e i loro rapporti di forza; sono cambiati i
rapporti di governo in Comune, perfino i rapporti umani tra le persone di
questo paese (a causa del trasferimento delle questioni politiche sul piano
personale.
Adesso tocca a Voi fare la Vostra
parte e dare risposte alle nostre richieste. In caso contrario, ci vedremo
costretti a fare Opposizione in maniera ferma e determinata.
Grazie per avermi ascoltato e buon
lavoro.
Daniela Mattavelli
In rappresentanza del Gruppo Facciamoci in Quattro per Sulbiate