martedì 31 gennaio 2012

Alfano: ora più proposte al Governo. Il nostro ruolo è sempre determinante

Riforma Costituzionale. “Intendiamo riformare la seconda parte della Costituzione per modernizzare l'architettura dello Stato”.
“Fin qui il nostro sostegno al governo Monti è stato annacquato dai ma e dai però. Da oggi c’è la necessità di fare ulteriore chiarezza. Sarebbe sbagliato dire che sarà un sostegno senza se e senza ma, ma certamente con meno se e meno ma”. Lo afferma il  segretario del Pdl, Angelino Alfano, alla presentazione del suo libro “La mafia uccide d'estate” a Napoli.

E specifica: “meno se e meno ma che si tradurranno in una maggiore capacità di proposta da parte del partito e in una maggiore centralità”.

Alfano affronta numerosi argomenti durante l’incontro con i militanti napoletani.

Governo. Sulla scadenza ormai prossima, dei primi cento giorni del governo dei tecnici, dice che si tratta di “una scadenza importante che in genere coincide con la fine della luna di miele e che per la sinistra coinciderà con la fine della sbronza ma che per noi è stato un tempo utile per riaverci dal trauma”.

Lavoro. “Subito la riforma del mercato del lavoro. Chiediamo al governo di procedere rapidamente con la riforma del mercato del lavoro. Non accettiamo che si perda tempo sulla riforma del mercato del lavoro perché è quella che darebbe davvero maggiore competitività alle imprese e al nostro Paese”.

Liberalizzazioni. “Noi approviamo questo disegno di legge sulle liberalizzazioni che riteniamo una buona cosa per gli italiani tanto che avevamo cominciato a farle noi con i servizi pubblici locali.
Pensiamo che andranno rafforzate e irrobustite. Quindi siamo per aggiungere e lo faremo in Parlamento con una nostra iniziativa evidente”.

Alfano spiega che in un momento come quello che stiamo vivendo c’è bisogno di “istituzioni dal riflesso pronto e dalla decisione rapida”. Per questo occorre “dare la possibilità ai rappresentanti isitituzionali di assumere in tempi rapidi la responsabilità di decidere per il bene del Paese”.

Congressi. “Anche in Campania, come del resto d'Italia, i congressi si faranno entro il prossimo marzo”. Parlando dei vertici locali campani specifica di aver trovato “un clima di grande coesione e compattezza con un partito pronto a rilanciare e a vincere le nuove sfide che Napoli e la regione ci porranno innanzi, sempre per il bene dei napoletani e dei campani.

Del resto questo e' un partito che aveva già vinto molto negli ultimi due-tre anni avendo conquistato non solo il governo della Regione ma anche tante Province e Comuni. Questa è la prova di un Pdl sano che è pronto a continuare a vincere”. E aggiunge: “noi abbiamo sostenuto Stefano Caldoro. Lui è stato un ministro del governo Berlusconi e oggi è il presidente espressione del Pdl. Se ci sono vicende da chiarire come accade spesso all'interno delle amministrazioni le chiarirà il senatore Nitto Palma (nuovo commissario regionale, ndr) che è venuto qui con un ampio mandato per affrontare e risolvere le questioni aperte, ma il rapporto c’è e resta solido”.

lunedì 30 gennaio 2012

I deputati si tagliano 700 euro dallo stipendio

La Camera si taglia gli stipendi. Via libera dall’Ufficio di presidenza alla sforbiciata deglistipendi dei deputati, maggiorati di un 10% per quanto riguarda le figure apicali.



"Si tratta di decisioni definitive e ad effetto immediato", ha spiegato il vicepresidente Rocco Buttiglione al termine della riunione a Montecitorio durata due ore.
Il taglio varrà per tutti i deputati e sarà pari a 1300 euro lordi (700 euro netti) al mese. E a questo, si dovrà aggiungere un ulteriore taglio del 10% per quei deputati che svolgono un ruolo ulteriore, come i presidenti di commissione. 
Buttiglione ha aggiunto che è stato inoltre stabilito che per i vitalizi si passa al sistema contributivo, che varrà anche per i dipendenti. Per quanto riguarda le spese per i collaboratori parlamentari il rimborso sarà al 50% forfettario (ora lo è al 100%) e al 50% dovrà essere documentato o con l’assunzione del collaboratore o con la documentazione delle spese sostenute. 
"I parlamentari in questo modo percepiranno una pensione che è poco più della metà di quella attuale", ha precisato Buttiglione. Inoltre diventa operativo anche il taglio delrimborso forfettario di 3.690 euro spettanti al deputati per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori e in genere utilizzati per pagare i cosiddetti portaborse. La cifra rimanente sarà erogata solo dietro giustificazione di spesa. Si tratta, ha spiegato Buttiglione, di un regime transitorio, valido per l’ultimo anno di questa legislatura. Per la prossima, il Parlamento approverà una legge che stabilirà lo statuto del collaboratore parlamentare.

domenica 29 gennaio 2012

E' morto Oscar Luigi Scalfaro, ex-Presidente della Repubblica Italiana

E' morto a novantatre anni Oscar Luigi Scalfaro, nono presidente della Repubblica dal 1992 al 1999. Nato a Novara il 9 settembre del 1918, lascia la toga di magistrato per essere eletto, nel 1946, all’Assemblea Costituente: deputato, senza interruzioni, dal 1946 al 1992 quando durante la sua presidenza dell'Aula di Montecitorio fu eletto capo dello Stato.


Oscar Luigi Scalfaro, ex presidente della Repubblica

Un curriculum esemplare. Di quelli lunghi, anzi lunghissimi. Che affonda le proprie radici nell'anti fascismo e che lega, sin dall'inizio, la giustizia alla militanza politica.
Dopo un'intera vita passata in politica è morto a novantatre anni Oscar Luigi Scalfaro, nono presidente della Repubblica. Nato a Novara il 9 settembre del 1918 e, sopo una parentesi (breve, ma significativa) nella magistratura lascia le aule di tribunale per approdare tra i banchi di Montecitorio: vi rimane, senza interruzioni, dal 1946 al 1992 quando viene chiamato al Colle. Insieme a Sandro Pertini ed Enrico De Nicola, Scalfaro ricopre tutte le tre più alte cariche dello Stato: oltre a sedere sul più alto scranno del Quirinale, presiede anche la Camera e, provvisoriamente, il Senato.
I primi passi, Scalfaro, li muove nell'Italia di Benito Mussolini. Quando nel 1943 entra in magistratura (giurando, va da sé, fedeltà al Duce). Di lì a poco la Repubblica di Salò cade e nei tribunali è l'anti fascismo militante a farla da padrone. Quando gli alleati, disgustati dalle sentenze sommarie dei Tribunali del Popolo, impone l'istituzione di regolari Corte d'Assise Straordinarie, Scalfaro ci si butta. Sarà lui stesso, più avanti, ad ammettere che in qualità di pubblico ministero chiese (e ottenne) una sola pena capitale: quella per Enrico Vezzalini. Le cronache del tempo, tuttavia, assicurano che ad almeno altri sei è toccata la stessa sorte. Ad ogni modo, non passa molto tempo che Scalfaro decide di lasciare la toga per essere eletto nel 1946 all'Assemblea Costituente: inizia un lungo cammino, una scalata alle più alte cariche dello Stato (culminato con il raggiungimento nel 1992, subito dopo la strage di Capaci in cui a Palermo vennero uccisi i giudici Falcone e Morvillo e gli agenti della scorta, della presidenza della Repubblica) un corsus honorum spesso segnato dalla partigianeria, dalle polemiche e dal coinvolgimento nell'inchiesta sulle trattative tra Stato e mafia.
Nel 1946, all’Assemblea Costituente, Scalfaro viene eletto nelle liste della Democrazia cristiana. Dal 1983 al 1987 è ministro dell’Interno nei due governi presieduti da Bettino Craxi. E ancora: nell'aprile del 1992 viene eletto alla presidenza della Camera che lascerà appena un mese dopo perché chiamato a guidare la Repubblica. Succedendo a Francesco Cossiga, Scalfaro diventa capo dello Stato grazie ai voti espressi da Dc, Psdi, Psi, Pri, Pds, Verdi, Radicali e Rete. I funerali di Scalfaro, senatore a vita per diritto, si terranno domani pomeriggio - in forma privata - nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma.

fonte: "Il Giornale"

sabato 28 gennaio 2012

Confindustria Monza e Brianza: eccellenze nella spirale della crisi

Recessione, manovra, credit crunch. Una tavola rotonda che ieri ha visto confrontarsi, sotto la regia di Massimo Manelli, direttore di Confindustria Monza e Brianza, imprenditori selezionati tra i massimi esponenti dell'industria targata MB. C'erano Riccardo Vincenti, consigliere delegato di KSB ITALIA, Aldo Romano, presidente della ST Microelettronics, Alberto Dossi, amministratore delegato della Sapio e Paolo Penati, direttore della televisione commerciale QVC. Al tavolo anche il presidente della territoriale, Renato Cerioli.
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Una dopo l'altra il pubblico ha potuto ascoltare le testimonianze delle eccellenze imprenditoriali presenti che, ognuna a suo modo, ha trovato o sta sperimentando soluzioni per rispondere alla nuova ondata di crisi che ha travolto l'Italia e l'Eurozona. «Investire nelle persone, per vivere la crisi ma non subirla». Questo per esempio il messaggio uscito dalle parole di Riccardo Vincenti di KSB ITALIA e che ha aggiunto «Avere un team motivato per noi significa affrontare la crisi nella giusta prospettiva. Fortunatamente sia le commesse estere sia l'eterogeneità dei nostri prodotti ci permettono di mantenere una linea di costante crescita del fatturato». Anche per la Sapio gli investimenti nelle persone sono fondamentali:«La crisi non deve essere un alibi. Per quest'anno abbiamo previsto di dare meno dividendi per utilizzare quelle risorse in investimenti per il futuro». Una crescita invece a tre zeri, del 300%, per la QVCla televisione commerciale con sede a Brugherio, «ma noi siamo un caso anomalo – spiega il direttore Penati – Siamo una realtà nuova, anzi nuovissima e quindi è normale che da un anno all'altro la crescita sia così forte. A dir il vero noi ce l'aspettavamo del 400%». Chi soffre di più oggi la crisi è la St Microelettrics che ha avuto nel passato una crescita esponenziale: «I nostri maggiori clienti che producono cellulari sentono la forte concorrenza di altri marchi e di conseguenza quel comparto ha subito un forte calo degli ordinativi. Dall'altra parte l'automotive sta avendo una crescita del 18%». ha cocluso Aldo Romano.
Le conclusioni della tavola rotonda, affidate al presidente, Renato Cerioli, hanno messo l'accento su come sia fondamentale diminuire il dovario tra l'economia reale e il sistema finanziario. Quest'ultimo paragonato ad un Golia rispetto al Davide dei consumi, dei risparmi sempre più ridotti per le famiglie. «Proporrei al governo di eliminare l'Irap (semmai di introdurre la patrimoniale), ma sicuramente di alleggerire la pressione fiscale sulle imprese che sono coloro che creano ricchezza nel paese se no puntare verso la ripresa sarà sempre più dura. E poi prima si tocca l'articolo 18, prima l'Italia ripartirà».

fonte: MB News scritto da M. Speziali

venerdì 27 gennaio 2012

27 Gennaio. GIORNATA DELLA MEMORIA





"Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo,  che ha fatto della mia vita una lunga notte (..). Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui ho visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto"
Elie Wiesel

La SINTESI del DECRETO sulle liberalizzazioni

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il,cosiddetto “decreto sulle liberalizzazioni”.  
 Ora il provvedimento è all’esame del Parlamento per la sua conversione in legge.

La SINTESI del DECRETO
TRIBUNALE delle IMPRESEAttraverso una modifica del D.Lgs. 27 giugno 2003, n. 168, vengono istituite sezioni specializzate in materia di impresa, competenti sulle controversie di cui all'art. 134 del D.Lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, sulle controversie in materia di diritto d'autore, sulle class action e su determinate liti insorte in ambito societario (art. 3, comma 2, del citato D.Lgs. n. 168 del 2003). Nei processi di competenza delle sezioni specializzate, il contributo unificato per gli atti giudiziari è quadruplicato.

Attenzione
Le novità hanno effetto per i giudizi instaurati dal 24 aprile 2012.
SOCIETÀ SEMPLIFICATA a RESPONSABILITÀ LIMITATA Ai sensi del nuovo art. 2463-bis del codice civile, gli under 35 possono costituire società a responsabilità limitata con modalità semplificate (come ad esempio la redazione dell'atto costitutivo per scrittura privata) e senza capitale sociale minimo.
LIBERALIZZAZIONE delle ATTIVITÀ ECONOMICHESono abrogate le norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso dell'Amministrazione per l'avvio di un'attività economica, che non siano giustificati da un interesse generale, rilevante costituzionalmente e compatibile con l'ordinamento comunitario.
TUTELA dei CONSUMATORI e delle MICROIMPRESE Tutela amministrativa
Il nuovo art. 37-bis del Codice del Consumo (D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206) prevede una forma di tutela amministrativa contro le clausole vessatorie inserite nei contratti tra professionisti e consumatori che si concludono mediante l'adesione a condizioni generali di contratto o con la sottoscrizione di modelli o formulari. Contro gli atti del Garante è competente il giudice amministrativo, mentre sulla validità delle clausole vessatorie (e sull'eventuale risarcimento del danno) decide il giudice ordinario.

Attenzione
Le imprese interessate possono interpellare preventivamente l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al fine di ottenere un parere in merito alla vessatorietà delle clausole che intendono utilizzare.

Class action
Viene inoltre modificato l'art. 140-bis del richiamato D.Lgs. n. 206 del 2005 sulla disciplina della class action.

Tutela delle microimprese
Incisive anche le modifiche apportate agli artt. 18 e 19 del Codice del Consumo per estendere alle microimprese (intendendosi anche le attività artigianali o familiari) le tutele introdotte a favore dei consumatori.

Prezzi dei carburanti
L'art. 20 del decreto - che sarà attuato con decreti del Ministero dello Sviluppo Economico - contiene disposizioni dirette a migliorare le informazioni al consumatore sui prezzi dei carburanti.
PROFESSIONISTISono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate. Il compenso per le prestazioni professionali è pattuito per iscritto al momento del conferimento dell'incarico professionale; a tal fine è posto l'obbligo in capo al professionista di rendere noto al cliente il grado di complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili in merito agli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico ed indicando i dati della polizza assicurativa.

Durata massima del tirocinio
La durata massima del tirocinio è di 18 mesi. Per i primi 6 mesi potrà essere svolto anche durante il periodo universitario, sempreché sia stata stipulata un’apposita convenzione-quadro tra i consigli nazionali degli ordini e il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca.

Confidi
Anche i liberi professionisti potranno partecipare al patrimonio dei Confidi (art. 39, comma 7, D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, nella L. 22 dicembre 2011, n. 214 - Manovra Monti).
FARMACIE, NOTAIIl decreto prevede che vi sia una farmacia ogni 3.000 abitanti (oltre ad eventuali ulteriori autorizzazioni per la popolazione eccedente rispetto a tale parametro, ai sensi dell'art. 1 della L. 2 aprile 1968, n. 475). Relativamente ai notai, invece, è previsto un incremento di posti a partire dal 2012.
PAGAMENTI della PAPer pagare i fornitori arretrati della Pubblica Amministrazione, potranno essere utilizzati i titoli di Stato, nel limite di 2 miliardi di euro. In materia è attesa l’emanazione di un decreto ministeriale attuativo.
ENERGIACorposo il pacchetto di norme in materia di energia: misure per la riduzione del prezzo del gas naturale per i clienti “vulnerabili” (di cui all'art. 7 del D.Lgs. 1° giugno 2011, n. 93) e per le imprese; regolamentazione delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi (di cui agli artt. 4, 6 e 9 della L. 9 gennaio 1991, n. 9); liberalizzazione della distribuzione di carburanti; norme per aumentare la concorrenza e la trasparenza sui mercati.
BANCHECommissioni interbancarie
Il nuovocomma 9 dell’art. 12 della Manovra Monti (D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, nella L. 22 dicembre 2011, n. 214) impone la definizione, entro il 1° giugno 2012 (e l’applicazione entro i tre mesi successivi) di regole che assicurino la riduzione delle commissioni interbancarie. La Banca d’Italia determinerà l’importo delle commissioni spettanti sui prelievi bancomat effettuati attraverso sportelli diversi dalla propria banca.

Aperture di credito e di conto corrente
I contratti di apertura di credito e di conto corrente in corso dovranno essere adeguati entro 90 giorni all’art. 117-bis del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385, introdotto in sede di conversione dal richiamato D.L. n. 201/2011.

Mutui immobiliari
Nel caso in cui condizionino l’erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, le banche e gli intermediari finanziari devono sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi.
ASSICURAZIONI
art. 34
Per le polizze Rc auto l’agente dovrà sottoporre al cliente almeno tre alternative. È previsto, inoltre, una riduzione del risarcimento del 30 per cento nel caso in cui il cliente opti per un versamento in denaro in luogo della riparazione del veicolo.
IMU
art. 56
I Comuni possono ridurre l’aliquota-base dell’Imu fino allo 0,38 per cento per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fino a quando permane tale destinazione e non siano locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori (art. 13, comma 9-bis, del D.L. n. 201 del 2011).
IVA in EDILIZIA
art. 57
Il decreto riscrive l’art. 10, comma 1, numeri 8) e 8-bis), del D.P.R. n. 633/1972, relativo alle esenzioni in materia immobiliare. Di conseguenza risultano modificati anche l’art. 36, comma 3, ultimo periodo, del decreto e il n. 127-duodevicies) della Tabella A, parte terza, allegata al medesimo. Viene pertanto riformato il regime fiscale degli immobili introdotto dalla Manovra Visco-Bersani del 2006 (D.L. 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 agosto 2006, n. 248).
UNITÀ da DIPORTO
art. 60
Viene sostituito il quarto comma dell’art. 36 del D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, sul regime doganale riservato alle unità da diporto. In base alla nuova disposizione, le navi (escluse quelle da diporto) e gli aeromobili costruiti all’estero o provenienti da bandiera estera si intendono destinati al consumo nel territorio doganale quando vengono iscritti nelle matricole o nei registri di cui agli artt. 146 e 753 del Codice della Navigazione.
RENDITE FINANZIARIE
art. 95
Il decreto modifica l’art. 2 della Manovra fiscale di agosto (D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, nella L. 14 settembre 2011, n. 148) in materia di tassazione delle rendite finanziarie.
OICR
art. 96
Gli organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) residenti nel territorio dello Stato sono considerati soggetti Ires, in virtù del loro inserimento nell’art. 73 del Tuir. Peraltro, i redditi prodotti da tali soggetti istituiti in Italia sono esenti dalle imposte sui redditi purché il fondo o il soggetto incaricato della gestione sia sottoposto a forme di vigilanza prudenziale.

Ritenute
Le ritenute operate sui redditi di capitale sono a titolo definitivo, ma non si applicano:
a. le ritenute di cui all’art. 26, commi 2 e 3, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 sugli interessi ed altri proventi di conti correnti e depositi bancari;
b. le ritenute previste dal citato art. 26, commi 3-bis e 5, e dall’art. 26-quinquies del medesimo decreto, nonché dall’art. 10-ter, L. 23 marzo 1983, n. 77.
ACCERTAMENTO FISCALE
art. 93
Ai sensi del nuovo art. 60, comma 7, del D.P.R. n. 633 del 1972, il contribuente può rivalersi dell’imposta relativa ad avvisi di accertamento o rettifica nei confronti dei cessionari di beni o committenti di servizi soltanto a seguito del pagamento dell’imposta, delle sanzioni e degli interessi. In questo caso, il cessionario o il committente può esercitare il diritto alla detrazione, al più tardi, con la dichiarazione relativa al secondo anno successivo a quello in cui ha corrisposto l’imposta addebitata in via di rivalsa (e alle condizioni esistenti al momento di effettuazione dell’operazione originaria).
DIRITTI DOGANALI
art. 94
È sempre possibile il ricorso dinanzi alla Commissione tributaria territorialmente competente contro i provvedimenti di diniego di rimborso, di sgravio o di non contabilizzazione a posteriori dei dazi doganali adottati dall’Autorità doganale nei casi di cui agli artt. 871 e 905 Del Regolamento comunitario 2 luglio 1993, n. 2454.


venerdì 20 gennaio 2012

Giovedì 26 gennaio, serata aperta dei 9 ex-Consiglieri Comunali dimissionari

sede della Biblioteca




E' in distribuzione in questi giorni nelle case dei Sulbiatesi, un volantino promosso dai 9 ex-consiglieri Comunali dimissionari che invitano personalmente la cittadinanza ad un incontro-dibattito aperto sulla loro scelta di dimettersi per porre fine alla legislatura 2009-2014.


L'invito è fatto dai 9 ex-Consiglieri per incontrare i propri cittadini ed elettori. Un interessante momento di dibattito e scambio di opinioni da non perdere.


L'incontro si terrà giovedì 26 gennaio presso la Biblioteca di via Madre Laura, con inizio alle ore 21:00.  

giovedì 19 gennaio 2012

I burocrati? Dei tiranni Favori e aiuti per tenere i privilegi

Filippo Patroni Griffi

La tecnica del ministro Filippo Patroni Griffi per conquistare la casa a prezzi stracciati è tipica del «partito romano » cui appartiene. Il partito romano è quello dei «gabinettisti », ossia i grand commis che sono nei ministeri come capigabinetto, capi uffici legislativi (Filippo lo è stato per lustri), ecc.



Escono dagli stessi sinedri, Avvocatura e Consiglio di Stato, magistrature contabili e ordinarie, e sono distaccati al governo, a Palazzo Chigi, al Quirinale. Una compagnia di giro più che mai in auge oggi che Monti ne ha tratto alcuni dei suoi ministri e sottosegretari.
In tutto, alcune centinaia di personaggi con un background in comune: i concorsi vinti insieme, l’eccellenza tecnica,la condivisione di privilegi, la volontà reciproca di conservarli, dandosi mutuo soccorso. Tengono un piede nell’amministrazione, uno nella politica, le mani in pasta e le dita sui bottoni della nota stanza. In sella da decenni, si scambiano poltrone e prebende, sono la quintessenza dello Stato e il panorama permanente del Palazzo. L’opposto dei politici, altalenanti nelle fortune, precari nel potere, in balia dei capricci elettorali. In una parola, il partito romano è l’unico vero clan della Repubblica.
Un politico per accaparrarsi vantaggi proibiti deve nascondersi, trescare, violare la legge. Il partito romano, al contrario, ottiene ciò che vuole alla luce del sole. Egli «è» la Legge, incarna lo Stato, distribuisce ragione e torti,ha l’ultima parola. Se gli adepti puntano a qualcosa di precluso ai comuni mortali, rifuggono dalle scorciatoie illegali dei politici, ma imboccano ostentatamente la via maestra della più assoluta legalità: il ricorso al giudice, l’istanza all’autorità, le procedure trasparenti e formali. È infatti lungo questo itinerario che troveranno i loro pari grado, colleghi e amici in toga e in tocco, che sapranno piegare sapientemente le regole consentendogli di raggiungere l’obiettivo con i crismi, bolli e ceralacche delle persone virtuose. Il partito romano ha questo supremo privilegio e invidiabile paravento: poter usare la legalità per ottenere vantaggi immorali.
Inforcando questi occhiali, riesaminiamo la storia esemplare della casa al Monte Oppio pagata un ottavo del suo valore. I protagonisti sono due: Patroni Griffi, consigliere di Stato; il suo legale, Carlo Malinconico, ex avvocato dello Stato ed ex consigliere di Stato.
L’Inps, proprietaria dello stabile, decide di venderlo come immobile di pregio, cioè a prezzo pieno. Gli inquilini, facendosi scudo del più ammanicato tra loro, Patroni Griffi,ricorrono per ottenere il declassamento dell’abitazione e pagarla una miseria. Il Tar dà ragione ai ricorrenti in base a una provvidenziale perizia del ministero delle Infrastrutture che, classificando come sismica l’area dove sorge la casa, la deprezza al punto desiderato da Patroni Griffi e del patrocinatore, Malinconico. Una barzelletta: la strapresunta sismicità di un palazzo, anziché portare alla dichiarazione della sua inagibilità e uscita dal mercato, ne facilita l’acquisto a prezzi di saldo da parte di un gruppo di navigati borghesi benestanti. È teatro alla Ionesco.
L’Inps dunque,sentendosi buggerata, ricorre al Consiglio di Stato. Lo fa da sola, perché l’Avvocatura di Stato che dovrebbe darle una mano nella tutela dei suoi interessi non si muove. Noteremo per inciso che il legale degli inquilini, Malinconico, è un ex avvocato dello Stato e ci permettiamo perciò di immaginare che gli ex colleghi si siano detti: «Ma perché dobbiamo rompere le scatole al nostro Carletto? » e si siano appisolati con le mani in grembo. Giunta la pratica in Consiglio di Stato, tra polpe ed ermellini, tanto Patroni Griffi che Malinconico sono finalmente casa. Lì siedono gli amici di una vita, i colleghi dalle radici comuni con i quali siedono a banchetto da lustri. Risultato: il giudizio del Tar è confermato e diventa definitivo lo sconto dei sette ottavi per la casa stregata che, unica in tutta Roma, è soggetta a eventi tellurici. A firmare la sentenza del trionfo finale, Roberto Chieppa, rampante consigliere, allora (2005) neanche quarantenne. Unmese fa, il governo ha nominato Chieppa segretario generale dell’Antitrust, che è così entrato al galoppo nel giro del partito romano.

C’è una coda. Allarmata dalla svendita cui l’Inps era stata costretta, il sottosegretario all’Economia del Pdl, Maria Teresa Armosino, bloccò la liquidazione dell’immobile con legge 248/2005. Alcuni mesi dopo, la Consulta, tradizionalmente lumaca, dichiarò illegittimo il blocco consegnando definitivamente la bicocca terremotata al combattivo Patroni Griffi. Per inciso, il padre di Roberto Chieppa, l’estensore della sentenza,è presidente emerito della Consulta che guidò dal 2002 al 2004. Nessun sottinteso. Solo per dire che il partito romano, affratella le generazioni, unendo contemporanei, avi e posteri nel meraviglioso gioco di farsi i fatti loro alla faccia nostra. 

fonte: "Il Giornale"

martedì 17 gennaio 2012

Dalla Provincia. Il comunicato dopo le dimissioni del Vice Presidente Brambilla

Dal sito della Provincia di Monza e della Brianza, riportiamo il comunicato a seguito delle dimissioni del vice Presidente Brambilla a seguito delle inchieste che lo vedono coinvolto.




Allevi avoca a sé le deleghe del Vicepresidente

Monza,16 gennaio 2012. Il Presidente della Provincia Dario Allevi ha ricevuto nel primo pomeriggio, per mano del suo legale, le dimissioni di Antonino Brambilla Vicepresidente e Assessore alla Pianificazione Territoriale e Parchi.

Allevi, che ha ricevuto stamani la notizia dell’ordine di custodia cautelare, si è detto colpito e sgomento per quanto accaduto e, confidando pienamente nell’operato della magistratura, attende che si faccia presto luce sulla vicenda giudiziaria.

Si tratta di fatti passati – tiene a chiarire il Presidente – che nulla attengono all’attività istituzionale della Provincia e che riguardano precedenti incarichi di Brambilla presso il Comune di Desio”.
Il mio ruolo mi impone di tutelare l’onorabilità dell’Ente che presiedo anche in un momento difficile come questo – aggiunge Allevi – Pertanto sento la responsabilità e il dovere di andare avanti, per proseguire il lavoro avviato che non deve subire frenate né ritardi”.

A questo proposito Allevi ha annunciato di aver avocato a sé le deleghe relative alla Pianificazione Territoriale e Parchi ad interim.

lunedì 16 gennaio 2012

Mandato di arresto per Ponzoni, Brambilla e Riva

Apprendiamo della seguente notizia che riportiamo per vostra lettura. La Magistratura faccia il suo corso; è indubbio che è una notizia che non può che lasciare piena amarezza da parte di tutte le persone oneste che operano sotto l'insegna di un partito. Amarezza verso chi ha commesso tali fatti, per mero vantaggio personale. Nel nostro piccolo chiediamo a gran voce che si faccia chiarezza e chi ritenuto colpevole subisca la pena prevista, auspicando che i rei si rendano conto che, vivendo il livello Politico, le proprie colpe diventano ben più gravi. 


Il gip del tribunale di Monza Maria Rosaria Correra ha emesso un ordine di arresto nei confronti dell'ex assessore regionale (e consigliere Pdl in carica al Pirellone) Massimo Ponzoni. Oltre a lui, il provvedimento riguarda quattro persone: l'ex assessore alla Provincia di Monza Rosario Perri, il vicepresidenze  della Provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla, l'ex sindaco di Giussano Franco Riva e l'imprenditore Filippo Duzioni. Ponzoni risulta all'estero per motivi di lavoro. Le accuse contestate sono relative a presunti reati di corruzione e brancarotta fraudolenta. Il nome di Perri era comparso nell'indagine Infinito, non come indagato. Perquisizioni negli uffici della Regione e al comune di Desio, dove Perri dirigeva l'ufficio tecnico. 
Già indagato - Massimo Ponzoni era già stato indagato nel marzo 2010 per bancarotta nell’inchiesta sul fallimento dell’immobiliare Pellicano, assieme alla moglie e al cognato. La società era stata dichiarata fallita dal tribunale di Monza nel gennaio scorso con perdite per circa 600mila euro. Ponzoni era poi stato rieletto alle elezioni regionali di quello stesso anno con 11.069 preferenze, il numero più alto ottenuto nella provincia di Monza.
Il bis di prosperini - Si tratta del terzo politico del Pdl arrestato in Regione nel giro di poco più di due anni: nel dicembre 2009, l'allora assessore Pier Gianni Propserini era stato clamorosamente arrestato durante una diretta tv per corruzione e turbativa d'asta, patteggiando poi una condanna a tre anni e 5 mesi; allo stesso Prosperini era poi stato notificato, mentre già si trovava ai domiciliari, un altro ordine d'arresto nel luglio 2011 per una tangente da 10mila euro presa per favorire un'azienda valtellinese nella costruzione di stand per la Bit, la Fiera del turismo.
Il caso Nicoli Cristiani - Mentre lo scorso 30 novembre, a finisre in carcere era stato il vicepresidente del Consiglio regionale, (ed ex assessore pure lui) Franco Nicoli Cristiani, per una presunta tangente da 100mila euro per ammorbidire i controlli sullo smaltimento di rifiuti  nocivi nei cantieri d'ell'autostrada Brebemi.
Il caso Penati - La scorsa estate aveva fatto scalpore la vicenda dell'ex presidente della Provincia di Milano (e vicepresidente del Consiglio regionale in caricoa) Filippo Penati, del Pd, il quale aveva scampato l'arresto (chiesto dai pm) solo perchè il gip aveva derubricato le accuse da concussione a corruzione, che ha tempi di prescrizione più brevi.

Alfano: premier preparato e arguto, ma batta i pugni sul tavolo in Europa

Tutti a pranzo da Monti domani (oggi per chi legge), «a parlare di Europa». Per la prima volta Alfano andrà a palazzo Chigi per sedere a fianco di Bersani e Casini. È la fine degli incontri nel tunnel per i tre leader politici, ma non è l' inizio di una «grande coalizione», come vorrebbe il premier. Perché il segretario del Pdl continua a confinare l' attuale maggioranza nel recinto delle virgolette: «Con Casini il rapporto è di antica frequentazione. Con Bersani invece è circoscritto a questa fase, durante la quale sono già emersi - a partire dalla manovra finanziaria - approcci e opinioni differenti. Sostenere lo stesso esecutivo non ci ha fatto cambiare idea». La divergenza più evidente è nell' analisi della crisi e nel primo consuntivo sull' operato del gabinetto tecnico: «Siamo al secondo mese della gestione Monti - dice Alfano - e dopo due mesi la borsa continua ad andar giù e lo spread a restare su. È la prova che il problema non era il governo Berlusconi, così come la colpa non può essere oggi ascritta al suo successore. Tuttavia è evidente che la credibilità di Monti sui mercati internazionali e in Europa non è stata sufficiente a evitare il declassamento dell' Italia. L' auspicio di ogni persona responsabile è che il governo riesca a centrare dei risultati. Perché è su questo che verrà misurato, sulla capacità cioè di raggiungere gli obiettivi che si era prefisso: arginare la crisi e favorire la crescita». Berlusconi sostiene che «finora i risultati sono stati nulli» e che «la durata della legislatura dipenderà dall' andamento dell' economia»: c' è dunque il rischio di elezioni anticipate? «Un esecutivo che non è stato eletto dai cittadini si regge sugli obiettivi che intende conseguire. All' atto di nascita del governo Monti, il Pdl non ha posto scadenze. Ritenevamo e riteniamo più serio e responsabile ancorare il senso di questa esperienza ai risultati». Il ministro Fornero ritiene che «la sberla» sul rating di Standard & Poor' s «rallenta il recupero». Insomma, dovrete essere comprensivi... «Lo siamo da tempo. Perché siamo in presenza di un problema che si verificava quando c' era Berlusconi a palazzo Chigi. Solo che allora non si poteva dire ciò che oggi il ministro Fornero può dire. Però, piuttosto che recriminare, guardiamo avanti. Chiediamo a Monti di agire, di battere i pugni sul tavolo in Europa, di far valere la posizione italiana, di non accontentarsi di gentili e affettuose dichiarazioni di stima che purtroppo non ci risparmiano il downgrading». Si riferisce a Merkel e Sarkozy? «Il presidente francese mi pare abbia smesso di ridere e forse ha iniziato a piangere di sé. Quanto al cancelliere tedesco, ricordo che ha la responsabilità di guidare un Paese fondatore dell' Unione, e che deve prendere una decisione: può favorire il processo di unificazione europeo o asfissiarlo con un egoismo nazionale che sarebbe legittimo, ma che non le darebbe un profilo da statista internazionale. Ecco perché Monti - che ha il compito di rappresentare l' Italia - deve preoccuparsi relativamente dei sacrifici che gli vengono chiesti da quanti pensano al proprio tornaconto nazionale. Lui deve puntare a fare gli interessi italiani, provando a farli coincidere con gli interessi europei, non con quelli di Merkel e Sarkozy». Com' è il rapporto con il presidente del Consiglio? «Ottimo. È persona preparata e arguta». Anche tagliente con Berlusconi, visto le recenti stilettate. A proposito: secondo lei, le «mani in tasca agli italiani» sono messe dal governo con le tasse, o dagli evasori che le tasse non le pagano? «Sull' evasione fiscale, vorrei prima smentire una falsità, sorreggendomi su fatti e non su battute. Nel 2008 - quando il governo di centrodestra entrò in carica - il dato del riscosso è stato la metà di quanto raccolto quando Berlusconi se n' è andato. In tre anni, insomma, abbiamo raddoppiato l' incasso. Chiaro? Poi, a voler essere precisi, è il governo a mettere direttamente le mani in tasca ai cittadini. Gli evasori lo costringono a farlo. Certo, un governo può scegliere di aumentare le tasse o tagliare la spesa inutile. Noi riteniamo si debba puntare sulla crescita, scegliendo - ove possibile - la strada dei tagli piuttosto che quella delle tasse». Il rapporto con Monti sarà anche «ottimo», ma avete capito se il suo resterà un governo di tecnici, o ci sono dei tecnici che si preparano a diventare politici? «Noi abbiamo votato un esecutivo di tecnici. Se qualcuno, dopo soli due mesi, invece di badare all' interesse generale si è già messo a caccia di poltrone, andiamo bene... Comunque, non temiamo la competizione politica. Se qualcuno ha queste mire lo dica, e se ne assuma la responsabilità confrontandosi alla luce del sole. In modo che i partiti che sostengono il governo possano liberamente decidere se continuare a sostenere un governo che si propone di diventare partito, oppure no». Se è vero che Monti ha già fatto sapere di non volersi candidare, chi si cela dietro quel «qualcuno» che ha ripetuto con tanta insistenza: il superministro Passera, per caso? «È una questione di etica comportamentale che non riguarda un singolo. Ricordo solo che i ministri tecnici stanno al governo grazie ai nostri voti in Parlamento. I target dell' esecutivo sono prestabiliti e ci attendiamo provvedimenti che servano a raggiungerli. Aspettiamo, per esempio, che Monti presenti un piano per l' abbattimento del debito. E su questo tema il Pdl contribuirà con una propria proposta». Intanto si parte con le liberalizzazioni. «Sullo slogan siamo tutti d' accordo: viva le liberalizzazioni. A patto però che siano utili alla crescita e ai cittadini, garantendo una migliore qualità dei servizi a minor costo. Eppoi il processo va avviato per ordine di importanza: perciò vengono prima le grandi reti, le autostrade, il sistema bancario. E alla fine i farmacisti e i tassisti. Così saremmo credibili». Lei ha incontrato Monti, assieme ai capigruppo del Pdl: lo avete convinto sulle priorità? «Il presidente del Consiglio ci è parso condividere il nostro approccio. La prossima settimana leggeremo il decreto». Allora si ripeterà il copione della manovra: il governo si presenterà in Parlamento, porrà la fiducia sul provvedimento, e ai partiti toccherà prendere o lasciare. «Intanto, già sulla manovra siamo riusciti a modificare alcune parti del testo. Quanto alle liberalizzazioni, anche in questo caso, gli aspetti che noi del Pdl non condivideremo, proveremo a cambiarli in Parlamento. Con la consapevolezza che i nostri sono i gruppi di maggioranza relativa, tanto alla Camera quanto al Senato». Avreste bisogno dell' appoggio di Pd e Udc per far passare i vostri emendamenti. Questo vuol dire che l' abc della politica esiste davvero? Che c' è un asse tra Alfano, Bersani e Casini? Sulla modifica della legge elettorale, per esempio, era parso possibile un accordo. Poi è arrivato Berlusconi e ha detto che il «porcellum» - magari un po' ritoccato - va sempre bene. «L' attuale modello ha un grande pregio, perché garantisce la governabilità. Ma ha dei limiti nella modalità di elezione dei candidati e nell' assenza di un premio di maggioranza nazionale al Senato. Io penso che del sistema vigente dovremmo salvare i pregi ed eliminare i difetti. Perché dietro i vari progetti di riforma vedo sempre il tentativo di rimettere indietro le lancette dell' orologio, di tornare alla Prima Repubblica, cancellando il diritto dei cittadini a indicare il premier. Il Pdl non è disponibile». Quale Pdl? Il partito che si affanna su congressi e primarie, mentre si avvicinano le Amministrative e non si sa ancora se sarà alleato dell' Udc o della Lega? «Di sicuro non rimarremo da soli. Troveremo le alleanze sul territorio, in base alle esigenze delle singole comunità. Non ci sono schemi precostituiti a livello locale». Questo schema però non potrà valere a livello nazionale: che fine farà l' alleanza con la Lega? «È un rapporto che non intendiamo disperdere e che può essere tenuto vivo grazie alle tantissime amministrazioni del Nord dove governiamo insieme». Il rapporto sarà con la Lega di Bossi o con quella di Maroni? «Non è mia abitudine entrare nelle dinamiche di altri partiti. E comunque mi pare che le tensioni si vadano superando». Hanno litigato sul «caso Cosentino», altro deputato del Pdl - dopo Papa - per il quale era stato richiesto l' arresto. «Il fatto che la Camera abbia respinto la richiesta della procura non ha bloccato il corso della giustizia, poiché l' inchiesta andrà avanti e alla fine i giudici saranno liberi di assolvere o condannare Cosentino. Il Parlamento non ha negato l' arresto dopo una sentenza, ma prima di un processo».



Fonte: "Il Corriere della sera"

venerdì 13 gennaio 2012

Se il vice di Durnwalder guadagna più di Sarkozy

Luis Durnwalder  Luis Durnwalder
Bravissimi, bravissimi, bravissimi. Pagato il pedaggio di riconoscere a trentini e altoatesini che le loro terre sono governate meglio di gran parte del resto d'Italia, si può sommessamente dire che non va bene che un assessore bolzanino guadagni di più che un ministro di Berlino?
Lo denuncia, col titolo «Fette Diäten» (Grasse indennità) il quotidiano sudtirolese Neue Südtiroler Tageszeitung , diretto da Arnold Tribus, liberale, radicale, amico di Alex Langer, malvisto dai separatisti almeno quanto è amato da chi auspica un Alto Adige europeo e serenamente bilingue. Meno male. Meno male perché non c'è occasione in cui chi tocca il tema dei costi della politica quassù, sollevando perplessità su certe storture che scatenerebbero l'iradiddio se avvenissero a Napoli, Palermo o Catanzaro, non venga investito dal lamento per l'onore offeso delle genti alpine. E come sui Nebrodi o in Aspromonte divampano i sospetti sul complotto nordista, qui dilagano i dubbi su una congiura anti-autonomista.

Esente dal sospetto di essere nemica dell'autonomia, che anzi difende accanitamente, la Tageszeitung si prende dunque la libertà di dire cose scomode. A partire da certi confronti. Non solo quello noto tra le buste-paga mensili di Luis Durnwalder (appena limata a 25.620 euro) e Barack Obama (23.083 al cambio di ieri), ma tanti altri. Che potrebbero consentire al giornale di rifare il titolo ironico di tre anni fa: «Poveri tedeschi!».Poveri davvero, sia quelli di Germania sia i cugini austriaci. Il giornale, sommando indennità, diarie e rimborsi forfettari, fa ad esempio un paragone tra gli introiti mensili reali (se poi ciascuno dà soldi al partito è un'altra faccenda, ma non può essere a carico dei cittadini) di rappresentanti istituzionali più o meno paralleli.

Bene, il presidente del parlamento del Libero Stato di Baviera, Barbara Stamm, guadagna ogni mese al lordo 14.841 euro. Quello del Bundestag a Berlino, Norbert Lammert, 16.504. Quella della Camera austriaca Barbara Prammer, 17.136. E quello del consiglio provinciale altoatesino Mauro Minniti 21.440. Più del doppio rispetto al pari-grado del Tirolo austriaco Herwig Van Staa, che di euro ne prende, dice la «NST», 8.902.
Ma sono tutti i paragoni del giornale tedesco a essere, diciamo così, curiosi. La vicepresidente dell'assemblea provinciale bolzanina Julia Unterberger, con 17.220 euro lorde, risulta avere ogni mese quasi seimila bigliettoni in più rispetto a Hillary Clinton, che come segretario di Stato americano guadagnerebbe, stando ai siti ufficiali, 136.204 euro l'anno, cioè 11.350 al mese.
Certo, Durnwalder ha ragione quando dice che lavora 17 ore al giorno (chi vuole controlli: alle sei di mattina è in ufficio) e che il suo stipendio è «un terzo di quello del direttore generale della Cassa di risparmio locale». La Bbc , l'anno scorso, fece la lista degli uomini più pagati del pianeta: David Tepper riceveva da Appaloosa Management un salario di 4 miliardi di dollari, George Soros dal Soros Fund 3,3, James Simons da Renaissance Technologies 2,5. E bene ha fatto Obama a sottolineare più volte che sono cifre offensive. Detto questo, però, lì parliamo di soldi «privati» (tra virgolette, ovvio: in caso di tracolli finanziari troppo spesso sono tirati poi in ballo i governi e con loro i cittadini) e qui di soldi «pubblici». E i confronti si fanno tra figure confrontabili.

Ed ecco che colpisce il distacco non solo tra il «lordo» mensile di Durnwalder rispetto al governatore del Tirolo Günther Platter, che con 13.353 euro prende poco più della metà del «cugino». Ma più ancora quello del presidente della giunta provinciale trentina Lorenzo Dellai (21 mila euro: erano 21.539) rispetto a quello del cancelliere Angela Merkel: 18.883. È demagogico chiedere se sia normale che Rosa Thaler, presidente dell'assemblea regionale trentina (organo ormai svuotato dal rafforzamento dei due consigli provinciali che lo compongono abbinandosi ogni tanto) abbia una busta paga di 21.300 euro, cioè maggiore di quella del cancelliere austriaco Werner Faymann? O che Hans Berger, il «vice» di Durnwalder, prenda 24.360 euro lordi al mese contro i 21.133 di Nicolas Sarkozy?
Quanto ai «soldati semplici», accusa il giornale tedesco di Bolzano, le differenze sono altrettanto nette: un «deputato» del land bavarese prende 6.881 euro lorde al mese, un consigliere tirolese a Innsbruck 4.748, un parlamentare al Bundestag di Berlino 8.252, uno alla Camera viennese 13.872. Sopra a tutti, un consigliere provinciale altoatesino se ne ritrova in busta paga 14.000. Se il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon ne prende 13.823 c'è o no qualcosa che non va? O c'è chi pensa di cavarsela con la tesi che è Ban Ki moon a esser sottopagato?

Sono sottopagati i ministri germanici del governo Merkel e quelli austriaci del governo Faymann, che secondo la «NST» prendono rispettivamente 16.300 e 16.320 euro al mese o sono pagati troppo gli assessori altoatesini che di euro ne portano a casa mensilmente, ancora al lordo, 23.100? Torniamo a dirlo e ridirlo: qui non si contesta l'accordo internazionale che ha garantito giustamente all'Alto Adige e di sponda al Trentino una larga autonomia. E ci è facile riconoscere a chi ha governato quelle montagne, quelle valli, quelle città bellissime non solo di essersi fatto carico di mille competenze (strade, scuole, sanità, paesaggio...) altrove a carico dello Stato, ma di aver lavorato meglio di altri. La prova: Bolzano e Trento svettano sempre in cima a tutte le classifiche sulla qualità della vita.

Ma proprio per difendere quei risultati occorre che quelle autonomie virtuose si sgravino delle zavorre denunciate anche da giornali non certo centralisti come il Corriere del Trentino di Enrico Franco o l'Adige di Pierangelo Giovanetti. Che dopo aver espresso dubbi su certe prebende trentine (17.949 euro agli assessori, 9.432 al sindaco del capoluogo, 8.847 a quello di Rovereto, 7.461 a quello di Comuni come Riva del Garda: proporzionalmente 66 volte più di quello di Milano) hanno messo sotto accusa l'accumulo sbalorditivo di enti locali. Che qui sono cinque: Regione, Provincia, Comuni, Comunità di Valle e Circoscrizioni. E tutte distribuiscono soldi. Basti dire che le 16 «comunità» danno ai membri degli esecutivi almeno 867 euro, ai vicepresidenti almeno 1.060, ai presidenti da 2.891 a 3.533. Quanto alle circoscrizioni, che sono 12 a Trento e 7 a Rovereto nonostante siano state abolite in tutt'Italia sotto i 250.000 abitanti, i soli presidenti costano 360.000 euro l'anno. L'Adige ha fatto i conti: la spesa totale per le indennità dei 5 organismi è di 50.468.000 euro l'anno. Pari a 95,3 euro per abitante. Tutti «costi indispensabili della democrazia»?
fonte: "Il Corriere della Sera"