lunedì 3 ottobre 2011

“In tre anni il Pd non ha fatto nulla”

dai giornali di oggi, lunedì 3 ottobre




Corriere della Sera (Sergio Romano) - … L' opposizione non potrà limitarsi a sostenere che il governo è stato commissariato dalla Banca centrale europea. Dovrà dirci che cosa pensa delle raccomandazioni di Trichet e Draghi in materia di pensioni, contratti aziendali, riduzione degli stipendi della funzione pubblica. Il Partito democratico dovrà dirci come intende scegliere il candidato alla guida del governo. Proporrà il segretario del partito o sceglierà il metodo delle elezioni primarie? L'opposizione non potrà continuare a compiacersi delle censure pronunciate dal cardinale Bagnasco sui comportamenti del presidente del Consiglio senza dirci contemporaneamente come intende affrontare i problemi bioetici che interessano la Chiesa. L'opposizione dovrà dirci che cosa pensa dei conflitti che coinvolgono le truppe italiane e se le sue posizioni in materia di politica estera saranno condivise dai partiti con cui intende allearsi per vincere le elezioni …

Il Riformista (Emanuele Macaluso) - … Ma cosa pensano gli alleati del Pd che si sono ritrovati a Vasto? Non dico nulla su Di Pietro e il suo partito impegnato a gridare e lanciare parole demagogiche e senza senso. Il Sel di Vendola, invece, proprio sul tema della crisi e su come affrontarla è in piena confusione …

La Stampa (Fabio Martini) - Parisi si è "tenuto" per tre mesi, ma ora può dispiegare la sua proverbiale vis: «… Purtroppo in questi 3 anni anche il Pd non ha fatto nulla. Una promessa l’aveva fatta: chiedere la calendarizzazione della propria proposta entro il 30 settembre, ma neppure quello è riuscito a fare. In compenso, tanti suoi elettori hanno sottoscritto il referendum, ma il vertice massimo (con la minuscola e la maiuscola) non ha preceduto e neppure seguito il movimento che ha attraversato la sua base. Bersani dice che trecentomila firme sono di Democratici? Bene, verrebbe da chiedergli: ma perché non sono 300.002? Perché Carlo Vizzini del Pdl ha firmato e Bersani e D’Alema no? Salvo non abbiano sottoscritto in qualche oscuro banchetto» …

Il Tempo (Davide Giacalone) - … Gli industriali propongono liberalizzazioni e privatizzazioni nei servizi pubblici locali. Giusto. Però, scusino, quando si celebrava un referendum contro questa roba, con il governo che s’era squagliato e rimpiattato, noi continuavamo a difendere tali idee, mentre industriali ed editori di giornali (in gran parte gli stessi gruppi) tacevano o, nel migliore dei casi, si dilettavano nei colpi alternati al cerchio e alla botte …

Corriere della Sera (Lettere al direttore) – Caro direttore, io sono un imprenditore e un lettore del Corriere della Sera. E sul mio giornale vorrei porre al dottor Diego Della Valle una domanda. “Gentile dottor Della Valle, ho letto con attenzione il suo appello ai politici e con estrema curiosità vorrei sapere se lei si riconosce tra “quella parte del mondo economico che per troppo tempo ha avuto rapporti con tutta la politica in base alle opportunità e alla sua convenienza del momento” e “che cosa ha fatto, a parte le sue numerose presenze in programmi televisivi in veste del paladino del “made in Italy” – anche se mi risulta che gran parte dei suoi prodotti venga realizzata all’estero – per difendere i posti di lavoro in tutta Italia, per tutelare i diritti del consumatore a conoscere dove tutti i prodotti in commercio sono stati realizzati, per contrastare la legge “truffa” Reguzzoni- Versace proprio concepita per favorire chi nel settore abbigliamento calzature  effettua fasi importanti di lavorazione all’estero. “Gentile dottor Della Valle, il uso potere economico è indiscusso, ma almeno quando parla o scrive si renda conto che alle sue parole o ai suoi scritti dovrebbero fare riscontro altrettanti comportamenti in difesa del vero e solo “made in Italy”, quello fatto unicamente e totalmente in Italia. Ciò potrebbe dare certezza di lavoro a tanti dipendenti ora in cassa integrazione o mobilità e speranza di futuro ai giovani disoccupati del nostro Paese. Attendo con curiosità la sua risposta, grazie”.

La Stampa (La Jena) – Sarei totalmente d’accordo col manifesto di Della Valle se non l’avesse scritto Della Valle.

La Nazione (Giuseppe Turani) La spiegazione più semplice (ma volgare) a cui vien fatto di pensare davanti alla durezza del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nei confronti del governo è che fra otto mesi esatti scade il suo mandato. La signora, a quel punto, non potrà più essere rieletta e dovrà per forza rientrare nell’ombra. Da qui l’idea (fatta circolare negli ambienti del Pdl) che dopo una presidenza in fondo senza infamia e senza lode, Emma voglia chiudere la sua stagione con i fuochi d’artificio e i botti di carnevale, attaccando Berlusconi a testa bassa, come non si era mai visto in questo paese. La verità, ovviamente, è un po’ diversa. Basta conoscere un po’ la Confindustria per sapere che nessun presidente (forse nemmeno Gianni Agnelli ai suoi tempi) potrebbe fare quello che sta facendo la Marcegaglia solo per amore del palcoscenico e delle luci della ribalta …

Corriere della Sera (Maria Teresa Meli) - … Il centrosinistra schiera … un’orchestra in cui ognuno va per conto suo, con il proprio strumento: non c’è nessun accordo tra i suoni, prevalgono dissonanze e disarmonia. All’inizio è stata l’Europa a dividere. l’opposizione. C`era infatti un tempo, in verità non troppo lontano, in cui il centrosinistra chiedeva al governo Berlusconi di «fare come l’Europa» … Se oggi fosse al governo, il centrosinistra nella versione del Nuovo Ulivo Pd-Idv-Sel faticherebbe non poco a trovare la quadra …

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