venerdì 7 ottobre 2011

Rassegna stampa

dai gioranli di oggi, venerdì 7 ottobre



Corriere della Sera (Maria Teresa Meli) - Come nella migliore tradizione, nel Pd ufficialmente negano tutti divisioni e difficoltà. Ma è dalla riunione di direzione del 3 ottobre scorso che qualcosa è cambiato. E che la maggioranza su cui poteva fare affidamento Bersani si è andata assottigliando. Enrico Letta si è sfilato in nome della linea dettata dalla Bce. Franceschini ha marcato le distanze sul referendum e sugli scenari futuri: lui è favorevole a un governo di transizione, il leader continua a dire che quello «non è il progetto del Pd» …

La Nazione (Francesco De Robertis) - Se Vendola e Pisapia erano stati un indizio, Mattarella e soprattutto Delrio sono una prova: i generali del Pd hanno perso i contatti prima con la propria base, poi con la realtà. Con un’aggravante: non solo non mostrano la lucidità per identificare le battaglie giuste da combattere, ma non hanno neppure la forza per vincerle. Per un politico, il massimo del minimo. Gli ultimi cinque giorni sono stati infatti per Bersani una sequenza di sconfitte che sollevano un punto interrogativo sull’attuale leadership del Pd, sempre più protesa - nel caso di probabile crisi di governo - a bocciare una qualsiasi ipotesi di governo di transizione, così da giocarsi subito le proprie chanches elettorali e di respingere l’assalto di quel nuovo che avanza, e che nel 2013 avrebbe probabilmente la faccia sorridente di Matteo Renzi …

Panorama (Augusto Minzolini) – Un Pd senza bussola rischia di essere risucchiato da due campioni dell’estremismo. il giustizialista Antonio Di Pietro, il massimalista Nichi Vendola. Di fatto i due hanno lanciato un’opa per prendere il controllo dello schieramento di sinistra sull’onda dei successi elettorali di Luigi De Magistris a Napoli e di giuliano Piasapia a Milano. Bersani è in balia delle iniziative di entrambi. Come il vecchio Pci, è ossessionato dall’idea di restare scoperto a sinistra, di vedere il proprio elettorato risucchiato dal Sel e Italia dei Valori. Sull’altro versante invece è esposto alle incursioni dei referendari che stanno preparando il ritorno di Romano Prodi per la corsa al Quirinale … E come se tutto ciò non bastasse, le presunte tangenti di Sesto San Giovanni hanno azzoppato il capo della sua segreteria, Filippo Penati, e i rapporti tra Giampaolo Tarantini con alcuni uomini vicini a Massimo D’Alema hanno messo sotto schiaffo il suo principale alleato …

La Stampa (Ugo Magri) - Tanti tuoni, e poi nemmeno una goccia di pioggia: come al solito. Gli incontri tra Berlusconi e Tremonti alternano bisticci e schiarite. Ieri, che ci si aspettava chissà cosa, invece i due si sono addirittura mostrati a passeggio insieme, la manina di Silvio amorevole sulla spalla di Giulio, una «smentita itinerante» a tutte le voci di discordia … Il decreto verrà approvato dopo il 20 ottobre … Idea di Romani è di puntare su tre quattro grandi filoni, dall’energia alle infrastrutture, dalla internazionalizzazione delle imprese alle telecomunicazioni, anziché collezionare una miriade di micro-interventi dallo scarso effetto … Parlerà con i ministri interessati, poi riferirà a Tremonti, insieme valuteranno …

Il Giornale (Antonio Sognorini) – Il Pdl fa quadrato per evitare i tagli alle grandi opere, ufficializza il metodo collegiale per le scelte di politica economica e non esclude nemmeno il condono. Ieri al vertice del partito di maggioranza sul decreto sviluppo è stato deciso che il ministro Paolo Romani coordinerà i lavori sul provvedimento e metterà insieme le proposte dei colleghi. In particolare quelle del responsabile alle Infrastrutture Altero Matteoli, di Renato Brunetta sul fronte della sburocratizzazione, ma anche del ministro dell’Economia, che era stato accusato dai colleghi di volere monopolizzare il decreto. Via XX settembre è al lavoro per la cessione degli immobili pubblici e la liberalizzazione dei servizi pubblici … Il provvedimento sarà varato il 20 ottobre. Tempistica non casuale. I 115 infatti è in agenda la legge di stabilità e solo dopo si saprà se ci sono nuove risorse per rilanciare lo sviluppo …

Libero (Mattias Mainiero) - Consiglio a Silvio Berlusconi: presidente, non faccia mai più battute. Diventi triste, prenda esempio da Veltroni che assomiglia ad un cocker bastonato. In Italia le battute non le capisce più nessuno. Questo è un Paese che ha perso la capacità di sorridere. Niente ironia. Auto ironia neanche a parlarne …

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