dai giornali di oggi, giovedì 17 novembre
La Stampa (Marcello Sorgi) - … Il passaggio delle consegne a Palazzo Chigi è avvenuto serenamente. L’inusuale riconoscimento che il Capo dello Stato ha voluto tributare pubblicamente a Berlusconi e a Letta ha ulteriormente disteso il clima …
Il Messaggero (Marco Conti) - Lo slogan per portare tutto il Pdl in piazza ancora non c’è, ma nel frenetico elenco di iniziative messo a punto da Silvio Berlusconi, trova spazio anche «una grande manifestazione» in stile dicembre 2006. Alla riunione dell’Ufficio di presidenza del Pdl, convocata ieri sera per discutere del nuovo governo, il Cavaliere ha fatto di tutto per mostrarsi attivo, con le idee chiare e pronto a tenere compatto il partito … «Siamo ancora di gran lunga il primo partito - ha sostenuto l’ex premier - dobbiamo restare in apnea per qualche mese e poi potremmo riprenderci il nostro elettorato e tornare a governare il Paese». Il Cavaliere, come già avvenuto dopo la mezza sconfitta del 2006 serra le file nel Pdl promettendo riunioni settimanali dell’Ufficio di presidenza e congressi locali e nazionale. Annuncia la sua presenza alla riunione dei gruppi parlamentari e presto andrà a trovare i parlamentari regione per regione. Un super attivismo che viene ovviamente valutato con favore da Angelino Alfano …
Il Corriere della Sera (Aldo Cazzullo) – Intervista a De Bendetti.
… In questi giorni la borsa ha continuato a soffrire, lo spread e i rendimenti dei titoli di Stato a salire.
“Perché non basta cambiare l’etichetta; la gente vuol sapere cosa c’è dentro la bottiglia. La questione non è solo italiana, il problema della leadership è mondiale. Salvare la democrazia dalla tecnocrazia è un grande compito …”
Il Foglio - … Non era stato ancora mai detto così chiaramente e spudoratamente. Questo governo tecnico nasce sulle rovine di quello politico che lo precede, e nasce senza una prova elettorale, perché i "world leaders" hanno deciso in questo senso, e hanno fatto una manovra bancaria sul credito italiano, sul rendimento dei nostri titoli pubblici, allo scopo di cambiare, il governo, emancipandolo dalla tutela della democrazia elettorale …
Italia Oggi (Edoardo Narduzzi) - Il differenziale tra i titoli di stato decennali francesi, gli Oat, e gli analoghi Bund tedeschi ha sfiorato quota 2%. Per due paesi tripla A è uno spread inspiegabile sulla base dell'analisi economica, salvo assumere che il downgrade francese è stato già certificato dai mercati. Ma se l'Eurozona si fonda sulla forza dell'asse franco-tedesco e se è vero che dalla scorsa estate il duo Merkozy ha commissariato l'euro, allora vuol dire che con le loro vendite i mercati stanno puntando al cuore della moneta unica. Il premio per il rischio ora richiesto a Parigi dissimula con difficoltà il fatto che i mercati ritengono al riparo dalla tempesta soltanto il debito di Berlino …
Libero (Antonio Spampinato) - A furia di guardare le crepe a casa degli altri, Angela Merkel non si è accorta di avere una voragine nella propria. A farglielo notare ci ha pensato Lean-Claude Junker, premier lussemburghese e presidente dell’Eurogruppo. Ieri, mentre la cancelliera tedesca salutava il neo primo ministro greco Papademos con un pistolotto sulla gravità della crisi di Atene, Junker assestava un sonoro ceffone a Berlino sostenendo che il debito pubblico tedesco è a livelli così elevati da essere preoccupanti. Non solo. Ha anche detto che, occupati come sono a dispensare consigli economici a destra e a manca, gli amici teutonici sembrano non rendersi conto del problema. La Germania, prima economia europea, non può permettersi di barcollare …
La Stampa (La Jena) – Governo. Francamente poteva andare peggio. Francamente anche meglio.

Nessun commento:
Posta un commento