lunedì 7 novembre 2011

PDL Sulbiate. Rassegna Stampa

dai giornali di oggi, lunedì 7 novembre




Il Sole 24 Ore (Stefano Folli) - Berlusconi non è solo un politico di lungo corso che resiste sulla poltrona. È il personaggio che nel bene e nel male ha segnato un’epoca. Di più: è la figura dominante degli ultimi diciotto anni, … del centrodestra italiano.
Non c’è da stupirsi che … sia così difficile, nella crisi, intravedere una soluzione parlamentare che non passi attraverso le elezioni anticipate …

La Stampa (Luca Ricolfi) - Ma da che cosa dipenderà la reazione dei mercati? Fondamentalmente, da una cosa soltanto: dall’esistenza di un’alternativa credibile al governo Berlusconi. Per alternativa credibile non intendo, necessariamente, un governo capace di recepire e applicare le ricette dell’Europa, ma - prima ancora - un governo dotato di idee chiare e della fermezza necessaria per attuarle. Esattamente quel che, per ora, non si intravede minimamente …

La Repubblica (Eugenio Scalfari) – L’Italia non si può permettere due mesi di campagna elettorale con i mercati che porterebbero lo “spread” a 600 punti base e il rendimento dei titoli pluriennali all’8% …

Il Corriere della Sera (Piero Ostellino) - Smettiamola, almeno noi dei giornali di parlare di caduta di credibilità dell’Italia, riparabile con la sostituzione del presidente del Consiglio e un nuovo governo … Su Repubblica, c’è un articolo nel quale il professor Monti dice: «Servono formule di governo dell’economia che consentano di mettere tutte le forze politiche a contribuire a sforzi impopolari nel breve periodo, ma che avranno esiti positivi nel medio e lungo termine». Sono amico… di Mario Monti e perciò gli chiedo in tutta franchezza:
1.     è davvero convinto che le misure suggerite dall’Ue imporrebbero «sforzi impopolari» e non siano piuttosto riforme che la maggioranza degli italiani che lavorano, pagano le tasse, non scendono in piazza, approverebbero?;
2.     quando dice che «il problema non è di natura tecnica, ma di passare da una politica all’altra», che cosa intende per «un’altra politica»?;
3.     una volta la si fosse individuata, e si trattasse di un’apertura alla società civile, rispetto al dirigismo e al burocratismo imperanti, pensa ancora che «tutte le forze politiche» contribuirebbero a realizzarla? Dice Monti che «per superare i problemi dell’Italia dobbiamo puntare su crescita e competitività»…
Ma come, se non riducendo la spesa pubblica e la pressione fiscale, liberandoci dai lacci e laccioli che mortificano le forze vive della società civile? Immagino, a questo punto, la reazione dei fautori del ricambio di governo: «E, allora, che si fa? Ci teniamo il Cavaliere? Lo difendi perché sei berlusconiano». Non varrebbe neppure la pena di rispondere. Lo faccio perché sono stufo che si cambino sistematicamente le carte in tavola, gettando sul piatto il falso problema «Berlusconi sì, Berlusconi no». Per favore, un po’ di onestà intellettuale da parte di tutti non guasterebbe … Personalmente, ho un dubbio. Che, dietro la richiesta che il presidente del Consiglio … se ne vada, ci sia la voglia dei grandi Gattopardi di rimettere le mani sul Paese e non far niente …

Il Sole 24 Ore - … Le banche italiane non sono sull’orlo del baratro come si potrebbe credere. Se si mettono a confronto con le concorrenti europee sulla base di indicatori fondamentali, anzi si notano incongruenze e paradossi, e non sempre si riesce a spiegare in pieno il dazio che gli istituti di casa nostra pagano rispetto al resto del Vecchio continente …

La Repubblica (Tito Boeri) – Al punto in cui siamo non basterà un cambiamento di governo per invertire le aspettative dei mercati … molti tra le file dell’attuale opposizione credono che l’unico modo di ridurre le disuguaglianze consista nel ricorrere a nuove tasse, studiate ad hoc per colpire le posizioni che ci appaiono inaccettabili … Si sono visti troppi falsi Robin Hood in giro negli ultimi tempi.

Il Giornale (Alessandro Sallusti) - …I democristiani superstiti alla scomparsa della Dc sono stati salvati dalle ciambelle di salvataggio lanciate da Berlusconi. Alcuni lo hanno fatto convintamente, altri, la vecchia guardia, si sono comportati da camaleonti in un ambiente a loro in realtà estraneo: il berlusconismo. In molti casi la definizione più giusta è: opportunisti. Sono stati i primi a salire sulla barca di Silvio quando aveva il vento in poppa, sono i primi a scendere sdegnati in vista delle secche. Sono fatti così. Da Cirino Pomicino (esperto di tangenti) a Beppe Pisanu (esperto a coprire banche in fallimento, come l’Ambrosiano) a Vincenzo Scotti (esperto di pasticci coi fondi neri dei servizi segreti), ogni giorno porta un nuovo voltagabbana targato Dc …

Il Tempo (Francesco Damato) - Da capogruppo berlusconiano a Montecitorio, Pisanu ebbe anche modo di scontrarsi sui giornali con un Casini già insofferente della leadership di Berlusconi e alla ricerca di uno che potesse, secondo lui, contendere meglio Palazzo Chigi agli avversari. «Quelli che si agitano troppo per arrivare alla guida del centrodestra sono gatti randagi in cerca di trippa», mandò a dire Pisanu il 1° febbraio del 1999, in una intervista a Silvio Buzzanca, di Repubblica, a chi ieri è riuscito a farlo sorridere alla convention del terzo polo. E aggiunse, sempre a difesa del Cavaliere: «Quando gli elettori decideranno che non è più il leader ne prenderemo atto e ci regoleremo di conseguenza». Gli elettori non sono stati chiamati alle urne, ma Beppe le sue «conseguenze» le ha già tratte … Nel 2008, il centrodestra fu subito chiamato a scegliere il presidente del Senato. Alla candidatura, per quanto non formalizzata, di Pisanu il Cavaliere preferì quella di Renato Schifani, destinando Beppe dopo qualche mese alla presidenza della commissione bicamerale antimafia: non sufficientemente importante forse per fargli passare il mal di testa e di cuore confessato ieri al compiaciuto uditorio del terzo polo.

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