Il Sole 24 Ore (Stefano Folli) -… Silvio Berlusconi è ancora in carica e determinato, … a combattere fino alla fine. Ha già annunciato che chiederà la fiducia sulla legge di stabilità, presentandosi prima al Senato … e subito dopo a Montecitorio … La debolezza è quella delle opposizioni. Bersani e Casini enfatizzano i passaggi di campo di questo o quel parlamentare e affermano di prepararsi al governo di transizione. In realtà non sono affatto certi di riuscire a mettere in piedi una credibile ipotesi alternativa… Quasi tutti i deputati che lasciano Berlusconi vogliono evitare le elezioni anticipate … Hanno bisogno di sapere che dall'altra parte trovano un approdo sicuro: un esecutivo istituzionale, tecnico … E’ proprio quello che il Pd e il "Terzo polo" non sono ancora in grado di garantire. Possono offrire qualche posto in lista, se si voterà, ma non la garanzia di un esecutivo stabile. Il quadro sarebbe diverso se prendesse forma una maggioranza di «larghe intese», comprensiva del Pdl e votata a realizzare il programma europeo … Nel centrosinistra, appena sotto la superficie, ci sono gravi difficoltà, benché negate e rimosse.
Vendola ripete ogni giorno di essere contrario ai governi tecnici, da cui si aspetta politiche «anti-popolari». Di Pietro su questo non intende farsi scavalcare e tiene una linea quasi altrettanto dura. Sarebbe arduo per Bersani reggere un anno e oltre di governo «europeo» - nel solco della Bce - avendo all'opposizione i vendoliani e forse, chissà, Di Pietro come perfetto contraltare della prevedibile opposizione della Lega sull'altro versante.
In conclusione, il governo … di transizione non c'è ancora e anzi si presenta come una prospettiva fragile. Napolitano non vuole accreditare alcun «ribaltone» parlamentare e desidera vedere numeri sicuri, nonché una reale concordia sulle politiche verso l'Europa.
La Stampa (Marcello Sorgi) - Come ha subito voluto certificare Napolitano, le consultazioni al Quirinale si sono concluse con un esito diverso da quello per il quale opposizioni e parti sociali le avevano chieste. L’ipotesi di dar vita a un nuovo governo, sostenuto da un’ampia maggioranza, per affrontare la crisi con risorse più adeguate e con un complessivo coinvolgimento delle forze politiche, non regge …
Il Riformista (Sergio Talamo) - … Facendo mancare la maggioranza non verrebbe fuori un governo di unità nazionale ma un governo comunque debole, chiunque lo guidi composto dalle attuali opposizioni e da una pattuglia di transfughi del Pdl. Non si capisce perché le opposizioni facciano finta che dal mettere Berlusconi in minoranza nascerà un miracolo governissimo coeso e decisionista. La realtà è che dalla eventuale sfiducia parlamentare può venir fuori solo un governo non solo ribaltonista ma soprattutto diviso su tutto. Se il Terzo Polo è non da oggi per l’agenda Draghi, cioè per le misure sollecitate dall’Europa, il Pd è perlomeno diviso a metà, e Di Pietro giudica la lettera della Bce “macelleria sociale”. Mettere insieme questa maggioranza è il bene del Paese? …
Corriere della Sera (Antonio Polito) - … Il centrosinistra, fin dai tempi del primo Prodi e del suo professore Andreatta, è stato sempre anomalo nel senso opposto, avendo privilegiato il rigore e l’austerità. Oggi non è più così. Quando Di Pietro definisce la lettera della Bce «macelleria sociale» e i «giovani turchi» della segreteria Bersani vorrebbero restituirla al mittente, c’è da dubitare del sostegno reale che questi partiti potrebbero dare a un governo di salute pubblica, quand’anche il nome del suo premier fosse da solo un programma … La crisi, insomma, ha cambiato anche la sinistra. Altre volte, nel corso di questa tormentata seconda repubblica, si sapeva con che cosa si sostituiva Berlusconi. Stavolta si ha l’impressione di avventurarsi in una terra sconosciuta. E anche se il cammino è obbligato, perché dietro di noi è rimasto solo il deserto, ciò non di meno bisogna riconoscere che, per ora, stiamo camminando al buio …
Il Sole 24 Ore (Francesco Clementi) - Sono i risultati elettorali che fanno un governo. Non altro. Questo è il valore più importante della democrazia, che nel suo etimo, appunto, è governo del popolo …
Corriere della Sera (Stefano Montefiori) - Le misure presentate da Berlusconi a Cannes hanno convinto gli interlocutori europei? Sarkozy ha ribadito la fiducia nell’Italia … Sarkozy ha poi espresso la sua grande considerazione nei confronti dell’economia italiana, “la terza dell’Europa e la settima o l’ottava del mondo, gli imprenditori italiani sono da sempre straordinari” … un aiuto al nostro presidente del Consiglio è arrivato dal consigliere del presidente americano Obama, Ben Rhodes: «Per l’Italia vale il discorso della Grecia. Se anche ci sono cambiamenti di governo, non cambiano i problemi del Paese». Il punto, sembra suggerire la Casa Bianca, è la situazione finanziaria, non la persona del premier …
Libero – Per non venir meno al dovere d’imparzialità cui è tenuto, il presidente della Camera Gianfranco Fini ieri ci ha regalato un altro tele-comizio col quale informare la nazione di quanto sia necessario sbarazzarsi di quel cattivone del Berlusca. Stavolta Gianfry ha scelto Agorà per dire che ci sono due opzioni: “Larghe intese o è meglio votare”. Suggeriamo una terza via: fare il presidente della Camera.

Nessun commento:
Posta un commento