dai giornali di oggi, martedì 29 novembre
Il Corriere della Sera (Giuseppe Guastella) - Sostegno pieno e «leale» al governo Monti, che potrebbe arrivare anche a fine legislatura, sulle misure contro la crisi già approvate dal precedente esecutivo, e apertura a quelle iniziative «che di volta in volta giudicheremo nell’interesse di tutti e del Paese»: Silvio Berlusconi invita a «lasciare lavorare» in pace il nuovo governo, che si sta cimentando in un compito «complesso», annunciando che farà di tutto per convincere Bossi … che la Lega «non può votare contro provvedimenti che insieme a noi ha approvato e io ho concordato e garantito all’Europa».
E’ un Berlusconi rilassato, sorridente, in forma e con una gran voglia di parlare quello che si presenta al processo Mills concedendosi a lungo … alle domande dei cronisti. Le ultime parole di Calderoli sulla fine dell’alleanza con il Pdl non lo spaventano, anche perché non arrivano dal leader leghista Bossi … Sebbene «preoccupato per la situazione economica generale e per l’immenso rogo che i mercati hanno fatto dei valori delle aziende e delle banche», nonostante tutto Berlusconi invita ancora e sempre all’ottimismo bacchettando i media che “amplificano certe battute del presidente del Consiglio Monti e di ministri che inducono al pessimismo. Se si parla di nuove imposte, di patrimoniale sulla casa, di cose che incidono sulle famiglie e sulle imprese, tutto questo diffonde pessimismo, rallenta e diminuisce i consumi e rende più difficili gli investimenti”, introducendo il “fattore psicologico”… Silvio Berlusconi vuole diffondere sicurezza agli italiani e a quegli stessi mercati che hanno condannato a morte il suo esecutivo … per colpa «di una invenzione dei giornali italiani e di qualche giornale straniero».
La prova? «Ho ricevuto - rivela - telefonate di dispiacere e di amicizia praticamente da tutti i leader europei». Anche dalla Merkel e da Sarkozy? «Ho parlato sia con l’uno che con l’altra, certamente». E non è vero che, dopo la sua caduta, i leader continentali abbiano cambiato atteggiamento verso l’Italia, perché già prima «tutti erano estremamente contrari alla diarchia franco-tedesca» …
L’Unità (Claudia Fusani) - Con la faccia soddisfatta … alle cinque del pomeriggio Silvio Berlusconi lascia l’aula della Corte d’assise d’appello del tribunale di Milano … L’ex premier … è diventato un imputato modello: cinque ore, dalle undici alle cinque con un’ora di pausa pranzo, in udienza al processo Mills in cui si registrano rari turbo-sonnellini nonostante, ammette, «è stata dura a volte non addormentarsi»; rispettoso dei giudici, delle regole non si esterna in aula ma fuori - e dei tempi assurdi della nostra giustizia … Oggi, da ex premier, viene qui, quasi subisce misure di sicurezza che non ha chiesto … Comunque disteso. Perchè l’udienza segna l’ennesimo colpaccio per le difese e allontana sempre di più il rischio che Berlusconi possa essere condannato, anche solo in primo grado, per corruzione in atti giudiziari ..
La Stampa (Marcello Sorgi) - Due settimane fa, al momento della nascita del governo, concepito in tre giorni, nessuno avrebbe immaginato che ci sarebbe volute due settimane per smaltire il successivo e in qualche modo conseguente assalto alle poltrone. Ma è inutile nasconderlo: la lunghissima gestazione dei sottosegretari, culminata ieri sera nel parto faticoso di una lista di tecnici senza sorprese eclatanti - a parte la scelta, che ha già generato polemiche, del politico democristiano Giampaolo D’Andrea per i rapporti con il Parlamento -, sta a significare che i problemi, per il professor Monti, non sono solo sul fronte esterno della crisi dell’euro e della crisi economica, ma anche su quello interno dei partiti …
Il Fatto Quotidiano (Luca Telese) - Per ora l’unico taglio di Mario Monti di cui gli italiani sono riusciti a venire a conoscenza è quello dei suoi capelli. Non è detto che sia un bene. I giornali e le agenzie, infatti, ci hanno informato che la chioma bianca del premier è stata accuratamente sforbiciata dal fido Giuseppe Romano, barbiere di fiducia del professore da ben 22 anni …
Il Tempo (Fabrizio Dell’Orefice) - Di lotta e di governo. Silvio Berlusconi sostiene il governo Monti. Di più: ci mette il cappello sopra. Quasi come se l’avesse scelto lui. Afferma che il programma che dovrà attuare il professore è il suo. E già, proprio il programma. Se Monti dovesse andare fuori dal seminato, lui, il Cavaliere, si prepara a fargli opposizione …
La Stampa (La Jena) – Quantomeno. Per criticare il governo Monti bisogna quantomeno aspettare che cada.
La Repubblica (Concita De Gregorio) – Ecco qualcosa di davvero incomprensibile per gli elettori: la maledizione di Montezuma della sinistra, l’eterna sfida di personalità che avvelena i pozzi della politica e porta lo scontro nella stessa metà campo per la gioia … degli avversari, quelli dell’altro schieramento, che ridono … e fanno sberleffi. Che smacco, che delusione per le decine di migliaia di cittadini milanesi …
Libero (Lorenzo Mottola) – A Palazzo Marino la farsa continua. Dopo la cancellazione improvvisa del “rivoluzionario piano” anti smog, le assunzioni senza senso … e l’introduzione dell’aliquota Irpef, l’assessore Stefano Boeri si è finalmente dimesso … Otre a queste incomprensioni, poi, potrebbe esserci altro. In ambienti vicini al centrosinistra si parla anche di ingerenze nelle trattative per l’acquisto delle aree dove si svolgerà nel 2015 l’esposizione universale … Il dilemma del centrosinistra, a quanto pare, in questo momento è un altro: cosa succede ora? A quanto pare nel Partito democratico non lo sa nessuno …
La Nazione - Non è facile andare da Fabio Fazio, talk show caro alla sinistra, con la missione di ricostruire un’immagine del Pdl dalla vocazione centrista, pronto a collaborare responsabilmente per il bene del Paese anche con il Pd … Non lo è,… ma Alfano lo ha fatto con naturalezza e con spirito per la verità, più democristiano che berlusconiano.
Il Giornale - Giù la maschera onorevole Fini. Il suo addio al Pdl era già scritto e programmato. Nessuna espulsione. Non è stato Berlusconi e neppure questo giornale a mandarlo via. Non sono stati i suoi ex colonnelli di An. La fuga dal partito è tutta farina del suo sacco. Ci stava pensando da tempo, ne aveva parlato anche con i vertici del Pd, cercava solo l’occasione, il casus belli, una Sarajevo e alla fine l’ha trovata. La prova arriva da un testimone inaspettato.
È l’ex direttore dell’Unità Concita De Gregorio a spogliare il presidente della Camera, togliendogli quell’aria da vittima sacrificale. Racconta: «Un altissimissimo dirigente del Pd mi disse: A noi nel Lazio ci conviene perdere per rafforzare Fini che ha la Polverini come unica candidata in questa tornata elettorale. Se lei vince, Fini si sgancerà da Berlusconi». Queste cose Concita le ha raccontate al Tilt di Pisa, l’assemblea nazionale dei precari. Ha svelato tutta la strategia del Pd, il sacrificio elettorale di Emma Bonino e le strategie per indebolire Berlusconi usando come grimaldello lo strappo con Fini.
Chi è la fonte della De Gregorio? Sembra che «l’altissimissimo» abbia i baffi e vada spesso in barca. Uno, insomma, che di certe scosse se ne intende. La vittoria della Polverini arriva prima del famoso «che fai mi cacci?» e il cognato di Fini viveva ancora beato a Montecarlo. L’addio di Gianfranco viene da lontano. Ed era già tutto scritto e sceneggiato.

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