La Giunta Provinciale ha espresso parere contrario di compatibilità con il PTCP alla richiesta di realizzare un deposito agricolo per fieni e sementi con annesso ufficio da parte dell’azienda agricola Sala Ornella di Besana Brianza, in variante al PGT del Comune.
L’intervento, per una superficie di 225mq, insiste su un’area inclusa nel Parco Regionale della Valle del Lambro.
Gli uffici tecnici della Provincia, che hanno curato l’istruttoria in base alla procedura SUAP – Sportello Unico Attività Produttive – hanno rilevato, infatti, che il progetto prevede la realizzazione di un edificio incoerente per tipologia architettonica con la destinazione d’uso prevista, dunque incompatibile con il PTCP vigente.
Stop anche alla richiesta di modifica della destinazione d’uso dell’intera area di proprietà dell’azienda agricola, per una superficie complessiva di 22.910 mq, che il richiedente intendeva cambiare da “area agricola di tutela” ad “area agricola di valore ambientale” per ampliare del 50% la superficie coperta possibile.
Il no della Provincia è motivato anche dal fatto che sul tema si attende ancora una pronuncia del Consiglio di Stato.
“Ancora una volta difesa del suolo e tutela del verde sono i binari rigorosi sui quali stiamo impostando le scelte della Provincia in materia territoriale – dichiarano il Presidente Dario Allevi e il Vicepresidente e Assessore alla Pianificazione Territoriale Antonino Brambilla –Progettare un fienile a forma di villetta può essere un segno di creatività ma, senza voler fare il processo alle intenzioni, è più probabilmente un modo di eludere le norme di tutela del Parco Regionale. Per questo non si possono usare le facilitazioni procedurali che la legge riserva agli edifici veramente agricoli”.
Non si può fare nulla per abbattere la porcheria che si sta costruendo sulla strada per Verderio: alla curva prima della discesa sulla destra?
RispondiEliminaCi informeremo in merito e comunicheremo a riguardo.
RispondiEliminaIl permesso di costruire è stato rilasciato dal Comune di Sulbiate, visto il parere del Parco Rio Vallone e con l'assenso della Provincia (presumibilmente, vista la data, di Milano). Informandoci ci è stato comunicato che il privato avrebbe avuto, per legge, addirittura la possibilità di costruire molto di più di quanto oggi si è "sollevato".
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