TROPPE GIUSTIFICAZIONI E POCHE VERITA’ ….
Difficile dire se la “difesa” di Sulbiate Insieme sia più
ridicola o surreale. Di fatto è la conferma, già evidente con il
silenzio/assenso con cui i Consiglieri
di maggioranza e lo stesso Sindaco hanno condiviso gli interventi di Stucchi, che
tutto il Gruppo avalla e condivide i
comportamenti del 19 luglio e, come tale, è corresponsabile e complice del
Vicesindaco.
Comunque è un insulto alla ragione leggere la
ricostruzione dei fatti accaduti e le motivazioni che il Gruppo di Maggioranza
adduce a giustificazione dell’inqualificabile comportamento del suo Vicesindaco
durante e dopo la seduta di Consiglio Comunale del 19 luglio. Volutamente, non
si fa cenno alcuno alle ulteriori dichiarazioni rilasciate dal Vicesindaco al
Giornale di Vimercate “L’atteggiamento tenuto da Mattavelli non è
da stronza, ma da stronza al cubo. L’avrei presa a schiaffi, ma sono un
gentiluomo e certe cose non le faccio”.
Riguardo la seduta di Consiglio, è vero,
purtroppo, che si è svolta “con la dinamica consueta”: Stucchi che commentava
in malo modo gli interventi delle Minoranze, che monopolizzava gli interventi
senza che nessuno lo richiamasse all’ordine, i Consiglieri di Maggioranza in
silenzio, il Sindaco ed il Segretario Comunale che seguivano il suo personale
show. Nulla è cambiato da quando era Sindaco; anche questa volta ha dato il
meglio di sé.
Che dire poi di quanto indirizzato al Sindaco di
Aicurzio :
"Il Sindaco di Aicurzio è un soggetto un po' strano. Lui non ha
nessun diritto nè ad essere informato né a informarsi su quello che fa la Fondazione
le due Rose a Sulbiate"
"Il Sindaco di Aicurzio è quello che ha detto che con
il Commissario ha risolto la questione in 15 giorni. Il
sindaco di Aicurzio è un soggetto inattendibile se vogliamo dircelo tra
pochi amici, prova ne è il fatto che si incazza se viene a sapere che la
Fondazione due Rose viene a Sulbiate a conoscere i nuovi Amministratori.”
Dichiarazioni che hanno indotto il Sindaco M.
Baraggia a minacciare querela e che possono pregiudicare pesantemente i futuri
rapporti di collaborazione e di vicinato con il Comune di Aicurzio.
Per non parlare della
spudoratezza con cui il Vicesindaco ha accusato le Commissioni di avere “prodotto
sporcizia” in passato, perché esprimevano disaccordo con le scelte dell’Amministrazione
Comunale.
Vogliamo anche
ricordare i “chissenefrega” da lui
pronunciati, che non sono degni di un Vicesindaco che ha qualche considerazione
per i Cittadini. Ad esempio, i lavori per l’acquedotto in p.za Castello sono
stati fermi per 2 mesi in attesa che venisse pronto un pezzo speciale
realizzato per superare il disalinneamento dei tubi provenienti da Bellusco con
quelli posati sotto il dosso lungo? Risposta: “Chi se ne frega, è un problema
ingegneristico”.
Chi era presente tra
il pubblico ha percepito, oltre alle parole, i toni arroganti e sprezzanti che
ha riservato un po’ a tutti, compresi i Consiglieri di Minoranza, nel
commentare le loro scelte e nel rispondere alle loro richieste. Non è
necessario arrivare agli insulti per risultare sgradevoli, eccessivi e
inappropriati ad un consesso civile.
Dobbiamo rimarcare che nè il Sindaco Crespi, nè il
capogruppo Brambilla, nè i Consiglieri di Maggioranza, nè il Segretario
Comunale l’hanno invitato ad assumere un
comportamento ed un eloquio più confacente ad una seduta di Consiglio e più
rispettoso nei confronti dei Cittadini presenti, dei Consiglieri di Minoranza e
degli assenti. Del resto, sappiamo per esperienza che se i Consiglieri di
Minoranza fossero intervenuti in tal senso, avrebbero prodotto l’effetto
contrario.
Purtroppo siamo stati anche testimoni diretti di
quanto accaduto fuori dall’aula consigliare; il tono e la violenza, quasi
fisica ed intimidatoria, con cui Stucchi ha apostrofato il Capogruppo Mattavelli,
dinnanzi ai Cittadini che lasciavano l’aula Consigliare, non può essere
senz’altro giudicata una “risposta privata”; era una sorta di “piazzata” per
offendere ed umiliare pubblicamente il Consigliere.
Nè tantomeno regge la giustificazione “rispondevo
agli insulti contenuti in una lettera privata della Mattavelli” in quanto :
1)
La lettera in questione non era firmata Mattavelli, bensì “i
Consiglieri di Minoranza” e quindi, da attribuirsi in egual misura al nostro gruppo
“Facciamoci in 4 per Sulbiate” e a “Sulbiate
Democratica e Solidale” di cui Fassina e Mattavelli sono capogruppo. Interessante
sarebbe sapere perché non ha indirizzato la stessa offesa al Consigliere
Fassina (corresponsabile con la Mattavelli) limitandosi ad indirizzargli un
blando “non rivolgermi più la parola”.
2)
La lettera/appello non aveva nulla di privato, ma trattava di
argomenti inerenti il Consiglio Comunale, tanto è vero che è stata indirizzata
a tutti i Consiglieri di Maggioranza e recapitata presso la sede municipale.
3)
Il testo non conteneva insulti, ma opinioni su comportamenti
politici che sono stati poi confermati con le scelte fatte da Sulbiate Insieme
durante il Consiglio. Il problema vero è che il fatto di essere stati eletti
per 3 legislature vi fa sentire “intoccabili” e legittimati (??) a considerare
ogni critica come “attacco alle istituzioni”, ma dovete farvene una ragione
perché Sulbiate Insieme NON è “le istituzioni”.
4)
La lettera/appello è stata distribuita verso le ore 21,00 (prima
dell’inizio della seduta); la sua reazione e’ avvenuta verso le ore 24,30; gli
ci sono volute più di tre ore per sentirsi offeso e produrre la sua replica? Con
questo lasso di tempo trascorso tra la “provocazione” e la “reazione” nessun
giudice le avrebbe riconosciuto l’attenuante del “delitto d’impeto”.
In ogni caso, sentendosi
offeso dal contenuto della lettera/appello, il Vicesindaco avrebbe potuto inoltrare al Sindaco, quale Presidente del Consiglio, la richiesta di parola per
fatto personale, e
replicare alle “provocazioni” di Fassina/Mattavelli durante la seduta
Consigliare. Certo però che in tal caso la sua dichiarazione sarebbe stata
registrata e messa agli Atti. Altrimenti avrebbe potuto rispondere con un’altra
lettera. Ci sono infiniti modi per manifestare il proprio disappunto in maniera
civile …
Proprio di basso livello è il
tentativo di ridimensionare la gravità della sua offesa affermando che l’ha
pronunciata “non
come consigliere ma da privato cittadino”; forse che l’offesa sarebbe stata
meno grave se pronunciata dal Cittadino Stucchi? Forse che i Cittadini che hanno
sentito hanno fatto un distinguo tra lo Stucchi Cittadino e lo Stucchi
Vicesindaco? Non solo ha offeso il Consigliere Mattavelli ma ha anche
delegittimato il ruolo istituzionale che ricopre.
La volontà di offendere il
Consigliere Mattavelli viene poi ribadita e confermata da tutto il Gruppo
Sulbiate Insieme quando nel suo scritto afferma “un parere personale espresso a
tu per tu da chi ha conosciuto la signorina
che si permette questo modo di relazioni” (che si permette che cosa?). Appare
infatti chiaro che il termine “signorina”, in quanto riferimento fuori luogo ed
ingiustificato di stato civile della Dottoressa Mattavelli, è usato in modo
volutamente dispregiativo. (Il movimento femminista potrà fornire ulteriori
spiegazioni sull’uso denigratorio che viene riconosciuto alla parola “Signorina“).
Con questi marcati limiti
caratteriali riteniamo che Stucchi non abbia le caratteristiche per assolvere
le incombenze di vicesindaco ed Assessore che, in tali ruoli, lo vedranno
impegnato in trattative importanti e cruciali per il futuro del Paese. La cosa
più dignitosa sarebbe fare un passo indietro e rimettere al Sindaco le deleghe
ricevute. Sapendo che non lo farà, facciamo notare al Sindaco che può ancora
salvare se stesso e tutto il Gruppo di Maggioranza dalla rovina in cui lo
trascinerà il Vicesindaco - solo se gli revocherà le deleghe.
Relativamente poi all’affermazione
“La maggioranza ha saputo rinnovarsi con 4 su 6 amministratori nuovi” non
possiamo non sottolineare che essa ha modificato lo Statuto per consentire di
nominare in Giunta persone che hanno già fatto due mandati da Assessore.
Inoltre, proprio il giorno successivo il Consiglio Comunale, il Sindaco ha
richiamato in servizio, come assessore esterno, l’ex-assessore C. Zanoni. Vien
da chiedersi perchè non l’abbia inserito in lista al momento delle elezioni se,
come da Lui detto in Consiglio senza comunicarne il nome, è stato richiamato “per
non perdere un patrimonio di esperienza”?
Eppoi, suvvia, proprio uno
che occupa ininterrottamente da 13 anni
(tralasciamo quelli antecedenti) la carica di amministratore a vari livelli,
definisce “riciclati” Fassina e Mattavelli? Proprio uno che, pur di vincere le
elezioni, si è alleato (nel 2004) con Forza Italia e (nel 2009) con il Partito
Democratico? Proprio uno che, pur di continuare la legislatura, ha cercato (nel
2011) di sostituire nella sua maggioranza i rappresentanti del PD con quelli
del PDL?
E poi ancora, l’accusa
rivoltaci di avere preparato in anticipo le dichiarazioni. È noto che le
dichiarazioni devono essere messe agli Atti. Da quando vengono scritte al
momento, durante il Consiglio Comunale? E’ chiaro che, se i comportamenti in
Consiglio Comunale fossero stati diversi, sarebbero cambiate anche le
dichiarazioni.
Un’altra assurdità
colossale: ritenere l’abbandono dell’aula “fatto irrispettoso nei confronti
delle istituzioni” e “teatrino”. Ma la libertà di dimostrare il dissenso dove
la mettiamo? I Consiglieri Fassina e Mattavelli hanno esercitato un loro diritto.
E poi, come pensate di essere credibili quando
affermate di “aver dato piena disponibilità “ a rivedere lo Statuto, mentre contemporaneamente ammettete di non esserci
riusciti, pur essendo nelle vostre intenzioni, negli ultimi 7 anni?
Né i Gruppi di Minoranza
né tantomeno il Giornale di Vimercate hanno “estorto” le offensive
dichiarazioni che il Vicesindaco ha dapprima indirizzato al Capogruppo
Mattavelli e successivamente rilasciato al giornalista.
Le scuse offerte dal Gruppo Sulbiate
Insieme non possono essere subordinate, come richiesto, alla rinuncia al
diritto di critica politica che compete ai Gruppi di Minoranza.
IL GRUPPO CONSILIARE
FACCIAMOCI IN QUATTRO PER SULBIATE